Palaexpo. Rambaldi, Il Leonardo degli effetti speciali

Articolo di: 
Livia Bidoli
E.T con meccatronica

A Roma, al Palaexpo, una mostra nuova e dedicata ad un genio degli effetti speciali: Carlo Rambaldi. La mostra è a cura di Claudio Libero Pisano, esperto di arte contemporanea e appena uscito dal CDA della Quadriennale di Arte Contemporanea di Roma. L'esposizione, visitabile dal 22 ottobre e fino al 6 gennaio 2020, è promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale Azienda Speciale Palaexpo e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con la Fondazione Culturale Carlo Rambaldi.

Fin dagli esordi con Sigfrido (1957), tratto dal mito dell'Anello dei Nibelunghi riletto in musica da Richard Wagner, Carlo Rambaldi, ferrarese, nato nel 1925, ha mostrato un talento inusitato nell'inventare macchine che si mutassero in mostri, creature alate come appunto il drago di Sigfrido (Fafner), film diretto da Giacomo Gentilomo; oppure il primo prototipo dell'Alien di Ridley Scott, che aveva inventato per il film Terrore nello spazio (1965) di Mario Bava.

Rambaldi, scomparso nel 2012, ha conquistato tre Oscar: il primo con King Kong – presente in mostra – nel 1977, il film era diretto da John Guillermin; il secondo per Alien nel 1980; il terzo con la creazione di E.T.  nel 1983 per il film di Spielberg. Si era trasferito a Los Angeles per lavorare a King Kong e varie parti del gigante peloso ci “abbracciano letteralmente in mostra"; oppure scoviamo il “piccolo” (modellino da ripresa) King Kong nella sua cassa prima di essere trasportato in una New York poi atterrita quanto la bionda Jessica Lange è intrappolata tra le sue mani.

Ad un certo punto osserviamo i disegni di un gatto, quello di Rambaldi, che si trasforma in E.T. e scopriamo la sua genesi; poi notiamo la testa del bambolotto di Profondo Rosso (1975) e le creature di Dune di David Lynch (1984). Ci colpiscono i video dalle Teche RAI, con un Rambaldi assolutamente avveniristico rispetto ai tempi, rendendoci conto di quanta scienza abbia infuso alle sue creazioni: che siano calcoli delle prospettive; studio delle inquadrature insieme alla robotica, Carlo Rambaldi può dirsi veramente un Leonardo del Novecento per il cinema: nessuno è arrivato alla creazione fantastica sbalorditiva di personaggi che hanno conquistato una vita propria, a partire da E.T., mantenendo la loro risonanza fino a 40 anni dopo e con lo sviluppo tecnologico che c'è stato.

Insieme a lui vi è in mostra una creazione dell'equipe italiana Makinarium per La Pulce da Il racconto dei racconti, film ripreso dalle novelle di Giambattista Basile e tradotto in pellicola (in tre episodi) da Matteo Garrone. Il team ha anche curato il restauro dei 18 guerrieri di Barbarella (1968) film fantaerotico diretto da Roger Vadim con Jane Fonda nel ruolo principale.

Al piano terra c'è invece una mostra che, se vogliamo, è direttamente legata in quanto studio del corpo e di come è composto fin dall'antichità con uno sguardo futuristico ritratto dall'arte contemporanea in modo oltremodo straordinariamente stupefacente. A cura di Andrea Carlino, Philippe Comar, Anna Luppi, Vincenzo Napolano, Laura Perrone, Sublimi anatomie fa partire la sua visita dalla riproduzione di un teatro anatomico dove si svolgeranno conferenze e performance in tema e poi avvolge tutto il piano, diramandosi tra le sale e irrorandole dei colori del corpo, mostrando fuori quello che c'è dentro, tutti i suoi organi a piene dimensioni.

Fa molto effetto guardare dentro e quindi cominciamo dalla trattatistica antica, per arrivare poi alle teche a grandezza naturale con modelli in cera ma anche ad un magnifico  modello in scala del teatro anatomico di Bologna del XVIII secolo di Caimi, e quindi guardare il modello in cartapesta di Louis-Thomas-Jérôme Auzoux, un Manichino intero d’uomo del XIX secolo. Consoliamoci poi coi cristalli di Chen Zhen, i suoi organi formano un Crystal Landscape of Inner Body (Serpent, 2000), come le “conchiglione” di Diego Perrone, (Senza titolo, 2016), di vetro e colorate ma in trasparenza.

Al piano terra davanti al caffé, vi è uno spazio sempre variamente utilizzato per mostre particolari, come questa di Katy Couprie. Dizionario folle del corpo ispirata al libro che l’artista francese ha illustrato e pubblicato nel 2012 (Editions Thierry Magnier), che espone le raffinate tavole originali realizzate sperimentando tecniche differenti. Incisioni, disegni, elaborazioni grafiche e fotografie raccontano organi, muscoli, ossa. Il libro, presentato a Bologna nel 2013, è uno studio del corpo dentro e fuori, come per esempio con la rappresentazione delle lacrime, prodotto degli occhi non sempre per cause fisiologiche (per umettarli), ma per un disordine emozionale che lo connette a quello che Mallarmé chiamava “il corpo poetico”.

Pubblicato in: 
GN2 Anno XII 7 novembre 2019
Scheda
Titolo completo: 

Palazzo delle Esposizioni
dal 22 ottobre 2019 al 6 gennaio 2020
LA MECCANICA DEI MOSTRI da Carlo Rambaldi a Makinarium 
a cura di Claudio Libero Pisano
Mostra promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale Azienda Speciale Palaexpo
organizzata da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con la Fondazione Culturale Carlo Rambaldi

SUBLIMI ANATOMIE
A cura di Andrea Carlino, Philippe Comar, Anna Luppi, Vincenzo Napolano, Laura Perrone

KATY COUPRIE. DIZIONARIO FOLLE DEL CORPO
22 ottobre 2019 > 16 febbraio 2020
a cura del Laboratorio d’arte del Palazzo delle Esposizioni
Spazio fontana
ingresso libero

Sponsor Tecnici: Gucci, Roma Lazio Fil Commission, Arte Vetrina Roma; Trenitalia, Coopculture
Media Partner: Dimensione Suono Roma
Si ringrazia: Anberries Pastilles; Krumiri Rossi
Partner: Alitalia
 
Orari: Domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso 
Informazioni e prenotazioni: Singoli, gruppi e laboratori d’arte tel. 06 39967500;   www.palazzoesposizioni.it 
Biglietti: Intero € 12,50; ridotto € 10,00. Ragazzi dai 7 ai 18 anni € 6,00. Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni. Biglietto Open € 16,00