Palazzo Barberini. I Carracci per la Cappella Herrera

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Ricostruzione della Cappella Herrera con gli affreschi

A Roma a Palazzo Barberini fino al 5 febbraio 2023 sarà possibile visitare la mostra Annibale Carracci. Gli affreschi della cappella Herrera, a cura di Andrés Úbeda de los Cobos, vicedirettore del Museo del Prado. L’esposizione è presentata dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica in collaborazione con il Museo Nacional del Prado e il Museu Nacional d’Art de Catalunya, dove la mostra è già stata proposta.

Flaminia Gennari Santori, direttrice della Gallerie Nazionali di Arte Antica ha dichiarato: “Questa mostra è il risultato del lavoro congiunto di tre grandi istituzioni internazionali; sarà un’occasione unica per capire cos’era la cappella Herrera in San Giacomo degli Spagnoli, ammirata e imitata nel XVII e XVIII secolo e distrutta nel 1830, oltre naturalmente a costituire un’opportunità fondamentale per la ricerca e gli studi su Annibale Carracci e la sua bottega.”

La chiesa San Giacomo degli Spagnoli con l’ospedale di San Giacomo era un punto di riferimento della comunità spagnola, dove si celebravano nascite ed esequie dei reali di Spagna. San Giacomo fu tra le prime chiese rinascimentali costruite a Roma, si affacciava sulla via della Sapienza, ora Corso Rinascimento. Per il giubileo del 1500 lo spagnolo Alessandro VI Borgia fece costruire una nuova facciata su piazza Navona e prolungare le navate. Dalla seconda metà del Settecento iniziò il costante degrado della chiesa, che fu chiusa al culto all’inizio del 1800. Con l’apertura di corso Rinascimento nel 1936 San Giacomo fu accorciata di una campata e l’antica cappella Herrera, spoglia di ogni decorazione, divenne l’ingresso della nuova sacrestia.

Il banchiere Juan Enríquez de Herrera, che si era trasferito a Roma nel 1568 fece erigere la cappella funeraria per la sua famiglia nel 1602. Herrera riteneva che la miracolosa guarigione del figlio Diego fosse avvenuta per intercessione di Diego di Alcalá, francescano andaluso vissuto nel XV secolo, per questo motivo intitolò a Diego di Alcalá la cappella e affidò la sua decorazione ad Annibale Carracci (1560- 1609), che aveva terminato gli affreschi a Palazzo Farnese riscuotendo notevoli consensi,

Di Diego di Alcalá si sapeva poco del suo aspetto e dei suoi miracoli, fu Annibale Carracci a creare il più importante ciclo dedicato a San Diego, ispirandosi alla biografia del santo con la narrazione di episodi della vita quotidiana, in sintonia con la nuova concezione della pittura religiosa a Roma alla fine del Cinquecento. Nel ciclo ideato da Carracci il Santo è un giovane, semplice e modesto di cui vengono narrati la vita e i miracoli, la visione dell’artista incontrò un grande favore tra i contemporanei. L’iconografia fu diffusa in Italia da Francesco Albani e Domenichino, pittori a lui vicini e ispirò gli spagnoli Zurbarán, Ribera e Murillo, che la seguirono.

Quando la cappella fu smantellata, nel 1830 gli affreschi furono staccati, trasferiti su tela e portati nella Chiesa di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli, dopo poco tempo furono mandati in Spagna e divisi tra il Museo del Prado a Madrid e l’Accademia Reale Catalana di Belle Arti di Sant Jordi di Barcellona. A Madrid il Museo del Prado custodisce sette frammenti, mentre al Museu Nacional d’Art de Catalunya (MNAC) a Barcellona ne sono conservati nove. Dei rimanenti tre frammenti di decorazione, che sembra che siano stati posti nella Chiesa di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli, è ignota l’ubicazione.

Il ciclo di affreschi è poco conosciuto causa della dispersione ma è di grande rilievo, inoltre il non buono stato di conservazione dei dipinti, in particolare quelli conservati a Madrid, ha reso difficile lo studio e la valorizzazione. Il recente restauro ha favorito la ricerca e ha permesso di studiare lo stile tardo del Carracci e il talento dei suoi collaboratori. Il metodo di lavoro della bottega, inoltre rende difficile l’attribuzione dei diversi dipinti ma l’idea del ciclo è di Carracci, che aveva come modello Raffaello, non solo per la concezione compositiva e formale ma anche per l’organizzazione della bottega. La decorazione fu realizzata rapidamente come risulta dalle giornate di lavoro evidenziate nei singoli affreschi durante i restauri, anche se la collaborazione tra Carracci e Albani certamente rallentò la lavorazione. La commissione fu l’ultima perché nel 1605 Carracci si ammalò gravemente, probabilmente fu aiutato per la pala d’altare e affidò il compimento del ciclo di affreschi a Francesco Albani e alla sua cerchia di collaboratori: Domenichino, Giovanni Lanfranco e Sisto Badalocchio. Annibale Carracci morì il 15 luglio 1609, tre anni dopo la conclusione di questi dipinti.

L’esposizione romana si differenzia da quelle precedenti, infatti nella Sala Paesaggi di Palazzo Barberini sono state esposte varie opere, non presenti a Madrid e Barcellona, che introducono alla storia degli affreschi. La Veduta di piazza Navona di Gaspar van Wittel mostra sul lato destro della tela, tra i due edifici degli ospedali spagnoli, la facciata originaria della chiesa di San Giacomo con i tre portali sormontati da finestre, chiesa che ospitava la Cappella Herrera dove si trovavano gli affreschi. Le due facciate di San Giacomo isolate dal contesto, tra ruderi decorativi sono presenti anche nei disegni preparatori di Ferdinando Fuga per una serie di incisioni edite a Roma nel settembre del 1746 col titolo “Relacion de las Exequias hechas en Roma a la Majestad Catolica del Rey Nuestro Senor Don Phelipe V”. Furono eseguiti nel 1764 in occasione della progettazione l’apparato funebre di San Giacomo per i funerali solenni di re Filippo V di Spagna. Nella pianta e nella sezione longitudinale è possibile rintracciare la cappella Herrera, la seconda a sinistra entrando dalla facciata sulla Sapienza.Sono esposti anche studi preparatori per gli affreschi della cappella, o ad essi collegati attribuiti ad Annibale Carracci e Francesco Albani. A Carracci per motivi stilistici è attribuito lo Studio di figura inginocchiata - Studio per san Diego che riceve le anime - del Museo Horne, mentre Il Padre Eterno benedicente proveniente dal Museo del Louvre e lo Studio per san Paolo degli Uffizi sono ascritti ad Albani e così anche i disegni ricollegabili agli affreschi Miracolo di San Diego e San Diego di Alcalá che riceve l'elemosina, sempre provenienti dal Louvre.

Nella Sala Marmi, a differenza delle altre mostre è stata ricostruita una struttura nelle uguali proporzioni della Cappella, all’interno della quale sono stati inseriti i 16 affreschi, secondo la sequenza originaria del ciclo, e anche la pala d’altare di Annibale Caracci, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli. Una soluzione che alla presentazione il curatore, Andrés Úbeda de los Cobos, ha molto apprezzato perché permette una fruizione che si accosta di più alla originaria collocazione che non una sequenza di pitture sulle pareti.  La mostra permette di ammirare questi splendidi affreschi, che mostrano la felice creatività del Carracci, nella scelta delle scene, nella composizione e nelle luminose scelte cromatiche e permettono di apprezzare l’abilità dei suoi aiuti a cominciare dall’Albani. La collocazione delle opere e la loro illuminazione contribuiscono alla riuscita dell’esposizione.

Pubblicato in: 
GN7 Anno XV 14 dicembre 2022
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Titolo completo: 

INFORMAZIONI:
www.barberinicorsini.org | gan-aar.comunicazione@cultura.gov.it
MOSTRA: Annibale Carracci. Gli affreschi della cappella Herrera
CURATORE: Andrés Úbeda de los Cobos
SEDE: Palazzo Barberini, via delle Quattro Fontane 13, Roma
APERTURA AL PUBBLICO: 17 novembre 2022 - 5 febbraio 2023
ORARI: martedì – domenica, ore 10.00 – 19.00. Ultimo ingresso alle ore 18.00.
BIGLIETTO BARBERINI CORSINI:
In occasione della mostra Pier Paolo Pasolini – Tutto è santo. Il corpo veggente, ospitata nello spazio mostre, la tariffazione subirà le seguenti modifiche.
Dal 28 ottobre 2022 al 12 febbraio 2023
Solo museo: Intero 12 € - Ridotto 2 € (ragazzi dai 18 ai 25 anni).
Solo mostra Pasolini (spazio mostre): Intero 8 € - Ridotto 2 € (ragazzi dai 18 ai 25 anni). Ridotto Pasolini per possessori di biglietto MAXXI, Palaexpo, Metrebus card e biglietto Atac vidimato: 6€.
Mostra Pasolini e museo: Intero 15 € - Ridotto 4 € (ragazzi dai 18 ai 25 anni), Ridotto Pasolini per possessori di biglietto MAXXI, Palaexpo, Metrebus card e biglietto Atac vidimato 12€.
Gratuito: minori di 18 anni, scolaresche e insegnanti accompagnatori dell'Unione Europea (previa prenotazione), studenti e docenti di Architettura, Lettere (indirizzo archeologico o storico-artistico), Conservazione dei Beni Culturali e Scienze della Formazione, Accademie di Belle Arti, dipendenti del Ministero della cultura, membri ICOM, guide ed interpreti turistici in servizio, giornalisti con tesserino dell'ordine, portatori di handicap con accompagnatore, personale docente della scuola, di ruolo o con contratto a termine, dietro esibizione di idonea attestazione sul modello predisposto dal Miur.

Prenotazione consigliata nei weekend e giorni festivi al link: https://www.ticketone.it/city/roma-216/venue/palazzo-barberini-16406/
Oppure contattando il numero: 06-32810

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