Perugia. Crepuscolari atmosfere viennesi con il Quartetto di Cremona e Meneses

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Quartetto di Cremona

Il concerto di apertura del 2015, nella Stagione degli Amici della Musica di Perugia, svoltosi l'11 gennaio, ha avuto come protagonista il Quartetto di Cremona, in un magnifico programma dedicato a compositori profondamente legati a Vienna. Nella seconda parte si è aggiunto Antonio Meneses per Quintetto in do maggiore di Schubert.

Il concerto si è aperto con la crepuscolare atmosfera di Langsamer Satz (1905) del  giovane Anton Webern (1883-1945), ancora nel solco della tradizione tardo romantica, sebbene avesse iniziato da pochi mesi a prendere lezioni private da Schönberg. Langsamer Satz è una breve composizione articolata in tre parti in  cui si percepisce l'influenza di Mahler, il tempo iniziale, indicato è, significativamente,  Lento con espressione commossa.

Webern usò in questo brano prevalentemente il do minore e la relativa maggiore, il mi bemolle, l'alternanza tra tonalità maggiore e minore, a cui si affiancano  la diversa intensità sonora e timbrica, concorrono a descrivere una sotterranea tensione iniziale, a cui subentra una estatica intimità, una successiva inquietudine è portatrice di contrastanti sensazioni, la conclusione è in un'aura rarefatta e sognante. 

Se il giovane Webern visse in un'epoca di grandi trasformazioni, lo stesso si può dire di Franz Joseph Haydn (1732- 1809) padre del classicismo viennese,  durante la sua vita vide sorgere e tramontare l'astro di Mozart e l'irrompere  della prorompente personalità di Beethoven. L'Opera n.77 (1799)  è l'ultima completata da Haydn in quanto la op.103 è rimasta incompiuta, fu composta tra due oratori, La Creazione (1798) e Le stagioni (1801) in una stagione di grande fervore creativo. Si tratta di una composizione creata nella parte conclusiva della vita,  al crepuscolo quindi, ma quanta fresca vitalità c'è nella musica.

Nel Quartetto in sol maggiore op. 77 n.1 gli archi dialogano paritariamente tra loro, la vena melodica che attinge a temi del folklore ungherese, la straordinaria ricchezza ritmica e timbrica e la sperimentazione nell'uso delle modulazione che l'anziano musicista impiega nella composizione sono la testimonianza della felicità creativa di questa fase finale della vita.

Il Quintetto in do maggiore D. 956 (op. post. 163) fu l'ultima opera composta nel tragico e prematuro crepuscolo della vita di Franz Schubert (1797 -  1828). Il compositore scelse di raddoppiare il violoncello, una decisione inconsueta per l'epoca, precedentemente era stata adottata da Boccherini ma non da Mozart, che preferì la viola. Un'opzione che evidenzia i contrasti timbrici ed è adatta ai divergenti stati emotivi che la musica suggerisce in un alternanza drammatica e complessa.

I due violoncelli nel, Allegro ma non troppo, iniziale intonano un canto soave e incantatore, nell'Adagio, sono il secondo violino, la viola e il primo violoncello a creare una delicata melodia su accordi, mentre il primo violino e il secondo violoncello si uniscono a creare un intenso e raffinato contrappunto. La tensione rimasta sospesa nell'Adagio, nel successivo movimento (Scherzo. Presto-Trio. Andante sostenuto) si acuisce nei contrasti ritmici e timbrici. Il conclusivo Allegretto è aperto da un tema ispirato al folklore ungherese, poi il dialogo tra i diversi strumenti prosegue in un contrasto di struggente drammaticità, con pochi sprazzi luminosi. 

Il Quartetto di Cremona è uno straordinario strumento perfettamente accordato, che unisce al suono vigorosamente espressivo e policromo una acuta duttilità interpretativa che gli permette di affrontare felicemente autori diversi. Antonio Meneses è un eccellente musicista che si è perfettamente inserito rendendo indimenticabile l'esecuzione del capolavoro schubertiano. La Sala dei Notari era gremita di un pubblico entusiasta che ha tributato una lunga e gagliarda standing ovation agli interpreti.

Pubblicato in: 
GN10 Anno VII 22 gennaio 2015
Scheda
Titolo completo: 

Amici della Musica di Perugia
Stagione 2014-2015
Domenica 11 gennaio 2015, ore 17.30
Sala dei Notari

QUARTETTO DI CREMONA
Antonio Meneses, violoncello

Webern: Langsamersatz
Haydn: Quartetto in sol maggiore op. 77 n. 1
Schubert: Quintetto in do maggiore D. 956