Pride and Glory. L'orgoglio dell'onestà

Articolo di: 
Livia Bidoli
Pride & Glory

Due poliziotti, due visioni del mondo in totale contrapposizione. Il genere a cui appartiene questo film è molto chiaro fin dall’inizio, come il poliziesco degli anni ’70 insegna. Edward Norton nella parte di Ray Tierney e Colin Farrell in quelle di suo cognato Jimmy Egan sono il bene ed il male di stampo americano, molto vicini a quello spirito che, di tutti i paesi occidentali, sembra essere il più manicheo.

Questo film racconta una storia di corruzione all’interno del corpo di polizia di New York NYPD, una delle città col più alto livello di criminalità e di omicidi al mondo. Lo scontro tra membri della stessa famiglia con al centro Ray che segue le indagini, è parossisticamente violento. Non è un film per bambini e nemmeno per grandi dallo stomaco debole. Non viene risparmiato nulla allo spettatore, ed i polizieschi più crudi degli anni ’70 , che vengono ricalcati per il ritmo sostenuto dell’azione, sono delle passeggiate nel parco. Ciò che invece persiste di quegli anni è la morale, sebbene più inquinata ed ambigua (vari interrogativi si sostanziano nel film attraverso la prova attoriale, e non tutti vengono sciolti, nemmeno nel finale), risalta per la crudezza stessa delle differenze abissali che frappongono Norton-Ray e Farrell-Jimmy. Un leggero cenno di consenso alla limpidezza da conquistare a prezzi inenarrabili viene concessa verso la fine, ed i corrotti vengono alleggeriti di qualche peso, seppur di molto poco conto ed in extremis.

Le indagini di Norton-Ray iniziano subito dopo la strage di quattro agenti uccisi sul campo e portano prima verso altri componenti della banda di poliziotti corrotti attraverso una testimonianza estorta all’amante di uno di essi. A quel punto Norton-Ray chiede a Noah Emmerich, ovvero Francis Tierney Jr. nel film, di intervenire per supportarlo nell’investigazione, essendo Emmerich-Francis Jr., a capo del dipartimento indagato. La scia dell’omertà si schiude. L’unico che non si fa una ragione perché in parte lasciato al di fuori di tutto per preservarlo, è il padre, l’eccellente John Voight, qui nella parte di Francis Tierney Sr. Il confronto generazionale è diretto e confligge soprattutto per un modo di intendere legato a tradizioni e valori ormai sommersi dall’implicazione certa di almeno altrettanti poliziotti di quelli uccisi nel caso di corruzione e istituzione di un corpo paracriminale proprio all’interno del NYPD.

Le atmosfere ed i colori bui la fanno da padrone come ha deciso di sottolineare il regista Gavin O’Connor, e gli interni di locali fumosi dove la middle class si riunisce di solito sono ripresi piuttosto spesso come luoghi sintomatici di un fallimento che si tinge di profonda noia per un’esistenza senza grandi passioni. L’aspetto centrale è proprio la mancanza di verità che si contrappone all'onestà di Norton-Ray, autentico corrispettivo dell’antico onore e rispetto per una pacatezza che si rivela coerente ed assolutamente in simbiosi con l'incarico scelto di rivestire nel mondo.

Pubblicato in: 
GN1/ 3-17 novembre 2008
Scheda
Autore: 
Gavin O'Connor
Titolo completo: 

Pride and Glory. Il prezzo dell'onore
Regia: Gavin O'Connor
Sceneggiatura: Joe Carnahan e Gavin O'Connor
Interpreti: Edward Norton, Colin Farrell

Anno: 
2008
Voto: 
8
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