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“In principio e poi” la videoarte entra ai Musei Vaticani
“In principio e poi”, video installazione interattiva in quattro parti, è entrata a far parte della Collezione di Arte Contemporanea dei Musei Vaticani, è la prima volta per un'opera di questo genere ed è ora fruibile da tutti i visitatori. Gli ideatori appartengono allo storico gruppo milanese Studio Azzurro, Fabio Cirifino, Paolo Rosa (1949-2013) e Leonardo Sangiorgi.
L'opera nacque in occasione della 55° Biennale di Venezia del 2013, per il primo padiglione del Vaticano, il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, fu l'ispiratore del tema dedicato ai primi 11 capitoli del Libro della Genesi in tre grandi sezioni tematiche. La Creazione fu affidata a Studio Azzurro, la De-Creazione, L'incursione del male nella Storia, al fotografo ceco Josef Koudelka, la Ri-Creazione, la Speranza che mai ha abbandonato l'umanità, a Lawrence Carroll. L’opera è stata donata ai Musei Vaticani dal Pontificio Consiglio della Cultura al termine della Biennale veneziana.
L'allestimento e il riadattamento all'interno dei Musei Vaticani è stato curato da Studio Azzurro in collaborazione con l’architetto Roberto Pulitani.La Collezione di Arte contemporanea è ospitata nell'Appartamento Borgia, al primo piano del Palazzo Pontifici, in alcuni locali del pianterreno e nelle sale sottostanti alla Cappella Sistina. Nei locali del pianterreno è stato ricavato lo spazio, una sala, per l'allestimento, che è composto da 4 pannelli uno a terra , gli altri sulle pareti. Quando si entra ci si trova in una sala oscura, la foto che abbiamo scelto è solo esplicativa per fare comprendere la posizione dei pannelli e cosa il visitatore deve fare per interagire con l'opera.
Sul pannello centrale, posto a terra il segno a terra indica dove stendere la mano, un raggio di luce intercetta i movimenti quando viene attraversato e allora è ...come fosse la mano del “Creatore” e immagini sempre nuove si muovono in sequenza circolare, dal Caos si genera l'universo nelle diverse forme viventi e non. Sui pannelli alle pareti si muovono personaggi silenziosi per interagire con loro è necessario compiere un gesto severamente proibito in tutti musei: toccare l'opera d'arte ! È necessario per dialogare, un contatto umano che deve essere prolungato, in quanto lentamente “ I portatori di storie” avanzano, si illuminano e cominciano il loro discorso, per questo la mano deve continuare a toccare fino a che il discorso non sia progredito altrimenti “ I portatori di storie” si ritraggono nel buio.
Nei due pannelli laterali i discorsi sono nel “linguaggio dei segni” perché “ I portatori di storie” sono sordomuti i loro movimenti narrano la creazione di piante e animali, i movimenti poi si scompongono come fossero battiti delle ali degli uccelli ripresi al rallentatore. Colpiscono la soavità dei gesti e delle espressioni dei volti, si è immersi in un'atmosfera poetica quasi ultraterrena. Nell'altro pannello “ I portatori di storie” sono i detenuti del carcere di Bollate, narrano le proprie genealogie familiari separati da un diaframma invisibile tracciato, questa volta, dalle loro mani a specchio con le nostre ma non per questo il rapporto è meno intenso e coinvolgente. “In principio e poi” dimostra come non sia vero che l'arte contemporanea sia solo per un ”gruppo ristretto di intellettuali” e incomprensibile per tutti gli altri, ma al contrario possa essere emozionante e in dialogo con ogni essere umano.