Un ragionevole dubbio. Il thriller che mescola le colpe

Articolo di: 
Alessandro Menchi
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Un buon lavoro, una bella casa, una famiglia invidiabile. La felicità è un bene prezioso ma fragile, che può schiantarsi sotto i colpi del caso. E di scelte sbagliate. Il 6 marzo esce nelle sale italiane Un ragionevole dubbio, thriller diretto da Peter Howitt, il regista di Sliding Doors che stavolta si firma sotto lo pseudonimo di Peter P. Croudins. Un giallo godibile dal sapore metropolitano che, tuttavia, smorza una partenza legal tesa e brillante in una risoluzione fin troppo prevedibile. Ottimo il binomio Dominic Cooper – Samuel L. Jackson, la cui prova ottempera spesso ai vuoti di una sceneggiatura che scioglie con troppa fretta i nodi cruciali del racconto.

Mitch Brockden (Dominic Cooper) è un giovane procuratore distrettuale di successo abituato a vincere e da poco diventato padre. Una sera, dopo aver fatto baldoria con i colleghi, si mette al volante in stato di ebrezza e investe un giovane in un vicolo. Non visto, chiama l'ambulanza e fugge, lasciando il ragazzo morente steso a terra. Il giorno dopo i notiziari danno la notizia che un uomo di nome Clinton Davis (Samuel L. Jackson) è stato arrestato per l'omicidio di Cecil Akerman, il passante travolto la sera precedente. Mitch si fa assegnare la pubblica accusa per tentare di far scagionare Davis senza compromettere se stesso. E con l'inaspettato aiuto del fratellastro Jimmy (Ryan Robbins) ci riesce. Ma scopre che l'incubo non è finito e che Davis nasconde un raccapricciante segreto.

Il segreto di un buon thriller, dopo decenni in cui il genere è stato scandagliato a fondo non solo da cineasti di serie B ma anche dai maggiori autori mondiali – Hitchcock, Kubrick, Polanski e Eastwood per citarne solo alcuni – è quello di riservare allo spettatore una buona dose di suspanse e di colpi di scena, tenendo il racconto al riparo dalla prevedibilità. Questo, in Un ragionevole dubbio, accade solo nella prima parte, quella più prettamente legal, in cui la molla della tensione viene caricata piano piano, scena per scena, in un crescendo che riempie l'attesa di tormenti interiori e di conflitti pulsanti. Quando il legal lascia il posto al thriller puro, salvo alcuni azzeccati momenti di detection – come la scena del ritorno di Mitch sulla scena del crimine – il film slitta nel prevedibile, arriva in ritardo ai colpi di scena traducendoli in banali conferme. E quando nel finale, l'eroe riesce a catapultarsi verso l'immancabile scontro finale con l'antagonista, il pathos delle premesse è già scemato lasciando il posto a una fredda consequenzialità di maniera

Laddove è carente il meccanismo narrativo, non lo è, invece, la gestione delle atmosfere e la recitazione dei protagonisti, compreso l'ottimo Ryan Robbins nel ruolo del fratellastro di Mitch. Il freddo grigiore urbano di Chicago, ricostruito perfettamente a Winnipeg, entra nelle ossa dei personaggi e ne sporca i movimenti, calando lo spettatore dentro un clima deferente e ostile che sa di neve e cemento. Mitch e Davis, Cooper e Jackson, sono armoniosamente antitetici nel loro spiarsi e ingannarsi a vicenda. L'uno elegantemente onesto e bugiardo, l'altro minacciosamente ambiguo e tormentato, si calano alla perfezione in un conflitto che inverte i ruoli e mescola le colpe

Con un po' di coraggio e di lucidità in più si potevano capitalizzare le premesse di un thriller che poteva diventare memorabile ma che si ferma sulla soglia del godibile.

Pubblicato in: 
GN17 Anno VI 6 marzo 2014
Scheda
Titolo completo: 

Un ragionevole dubbio
Reasonable doubt
GENERE: Thriller
ANNO: 2014
REGIA: Peter P. Croudins
SCENEGGIATURA: Peter A. Dowling
ATTORI: Samuel L. Jackson, Dominic Cooper, Erin Karpluk, Gloria Reuben, Ryan Robbins, Dylan Taylor, Philippe Brenninkmeyer, John B. Lowe

Uscita al cinema 6 marzo 2014.

FOTOGRAFIA: Brian Pearson
MONTAGGIO: Richard Schwadel
MUSICHE: James Jandrisch
PRODUZIONE: South Creek Pictures, Bavariapool, Paradox Entertainment, Eagle Vision
DISTRIBUZIONE: Adler Entertainment
PAESE: USA
DURATA: 91 Min