Il ritorno di Emma da Jane Austen

Articolo di: 
Elena Romanello
emma

Il nuovo adattamento di Emma di Jane Austen avrebbe dovuto essere un nuovo appuntamento al cinema per il 2020 con i classici dell'Ottocento dopo Piccole donne, ma è stato dirottato causa emergenza sanitaria sulle piattaforme on line dove è disponibile da alcune settimane.

La regista Autumn de Wilde, poliedrica artista visiva, si confronta con uno dei romanzi dell'icona della narrativa inglese dove viene meglio la sua rappresentazione ma anche la sua critica verso la società della Reggenza: Emma, figlia di un padre ipocondriaco che non si sente di lasciare solo, passa le sue giornate in cerca di passatempi, come quello di accasare le sue amiche, salvo poi doverne cercare una nuova con cui dividere le sue giornate, non cercando l'amore, ma quello arriverà.
Questa nuova Emma ha tutte le doti dei period movies britannici che da anni escono al cinema e sugli schermi televisivi: fotografia impeccabile, costumi bellissimi e curati, ricostruzione d'epoca da manuale, scenari in tono, colonna sonora adatta, con anche la ricerca di brani musicali poco noti d'epoca molto suggestivi.

Un film che senz'altro piacerà a chi ama il genere, brillante e mai noioso, tra schermaglie di un'epoca lontana ma che continua a piacere al punto da essere diventare la maggiore attrazione dell'incantevole cittadina di Bath, dove Jane Austen visse non proprio volentieri, oggi in buona parte dedicata a lei.

Autumn de Wilde e l'interprete del ruolo di Emma, la bionda botticelliana Anya Taylor Joy di solito frequentano film e storie più moderni ma si dimostrano all'altezza di un film mai stucchevole, dove la protagonista non è solo una civetta che non sa come passare le sue giornate oziose in un'epoca in cui le donne non avevano diritti, doveri e nemmeno attività per realizzarsi, ma un personaggio a tutto tondo, con una sua sensibilità e un messaggio di ribellione nascosta.

In questo film al femminile, sceneggiato da Eleanor Catton, non mancano alcune tirate femministe, non evidenti come quelle di Greta Gerwig in Piccole donne (prese comunque dall'esperienza vera di Louisa May Alcott), ma presenti, ampliando i discorsi di Jane Austen. Non a caso si fa dire alla protagonista: "Finché gli uomini non si innamoreranno di colti intelletti anziché di volti leggiadri, una ragazza graziosa come Harriet avrà la certezza di essere ammirata e ricercata. Mi sbaglierei di molto se il tuo sesso, in generale, non trovasse queste qualità le più alte pretese che una donna possa possedere."
Oltre alle già citate doti tecniche, il film è sostenuto da un buon cast, dove primeggia il padre ingombrante di Emma, Mr. Woodhouse, interpretato dal sempre simpatico Bill Nighy.

Emma forse non è il migliore adattamento di Jane Austen di sempre, ma un ottimo modo per rileggere, scoprire o riscoprire un classico, in un genere di sicura presa che non si esaurisce mai, perché malgrado la tecnologia e la vita moderna si sente sempre il fascino di questo tipo di ambientazioni, soprattutto se restituite in questo modo.

Pubblicato in: 
GN42 Anno XII 18 settembre 2020
Scheda
Anno: 
2020