Roma Cinema Fest. Metegol 3D. Toy Story colorata di Calcio argentino

Articolo di: 
Andrea Di Cosmo
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La sezione autonoma Alice nella Città, sezione autonoma e parallela del Festival Internazionale del Film di Roma (con un titolo ispirato a un celebre film di Wim Wenders, Alice in den Städten, del 1973), in corso dall’8 al 17 novembre 2013, propone l’evento speciale: Metegol 3D. Film argentino dal titolo originale: Foosball Goool!, diretto da Juan José Campanella, regista vincitore nel 2010 del premio Oscar per: The Secret in Their Eyes e un Goya per il miglior film latino-americano. Il film è realizzato in animazione digitale 3D.

È la storia di Amadeo, un ragazzo timido che è un mago del gioco del calciobalilla. Egli è anche capace di vedere i pupazzetti dei giocatori animarsi magicamente e prendere vita. Questo dono sarà un’insospettata risorsa quando dovrà salvare il suo villaggio e riconquistare il suo amore dalle angherie del nemico d’infanzia che ancora non accetta di essere stato sconfitto da lui una volta. Negli anni quello che era un piccolo bullo è diventato Ala Destra, temibile e vanaglorioso divo del calcio, proprietario della Champ. Ora Amadeo e i suoi piccoli amici giocatori del calciobalilla vogliono riconquistare la dignità che la Champ ha rubato loro.

Il regista ha dichiarato: “Ho sempre amato l'animazione, ma purtroppo è stata sempre un tabù per me perché il disegno non rientra fra le mie abilità. Provengo dal mondo dei computer e ora che l'animazione ha raggiunto questo mondo, posso sedere assieme a un animatore e utilizzare un codice comune.”

Quel che emerge al primo impatto da questo film è un’animazione digitale migliore negli oggetti, soprattutto i piccoli giocatori del calciobalilla, e più carente negli esseri umani. Tallone d’Achille che la CGI ancora stenta a superare tranne pochi e relativamente recenti esempi, quali il ragazzo diciottenne di Toy Story 3, per la Pixar, e gli umani di Rapunzel, per la Disney. I fondali sembrano ancora rendere omaggio all’animazione manuale disegnata. Soprattutto l’inizio ha una particolare suggestione da “dipinto a mano”. Detto questo, si nota comunque che è un’animazione e una risoluzione grafica di livello inferiore rispetto a esempi che sono ormai andati oltre, ma va notata l’importanza dell’esistenza di produzioni che non hanno gli stessi mezzi delle multinazionali e che propongono un cinema alternativo a quello di Hollywood.

Narrativamente si possono notare somiglianze con il già citato Toy Story, soprattutto il primo episodio, o meglio un tópos frequente nell’animazione e nel fantastico: gli esseri inanimati, i giocattoli, in questo caso, prendono vita in circostanze eccezionali o quando nessuno può vederli, e prendono parte alla soluzione dei problemi dell’eroe. Qui il giovane Amadeo può anche vedere e parlare con i pupazzetti, quando il tavolo da calciobalilla è minacciato di distruzione. I giocatori sono caratterizzati da riferimenti a reali divi del calcio passato e presente: C’è una capigliatura che ricorda Ruud Gullit, l’immancabile giocatore coreano e la lotta tra divi per decidere chi sia il bomber della squadra.

Al di là dell’inedita ambientazione calcistica lo spettatore può riconoscere impostazioni dei personaggi e schemi narrativi classici. Amadeo è un ragazzo senza apparenti doti particolari che trova lo strumento magico che gli consentirà il riscatto personale, di riconquista della ragazza, e il confronto con il nemico apparentemente più forte, fisicamente, e imbattibile. Una sorta di scontro tra Davide e Golia, applicato in infinite variazioni. L’antagonista ha un trauma, autocostruito e sedimentato, che lo ha portato a voler diventare potente per poter un giorno fronteggiare il nemico d’infanzia e batterlo.

Ala Destra è diventato un gigantesco atleta, ricco e stupido. Un po’ una parodia del giocatore tipo con un esasperato delirio di onnipotenza, attraverso il quale lo vediamo anche comicamente ritratto in riproduzioni di sculture famose, quali La Pietà di Michelangelo e, ovviamente, il Discobolo di Mirone.

La lotta sembra impari, soprattutto quando Amadeo dovrà radunare una squadra arrangiata e improbabile di giocatori di calcio, formata soprattutto da incapaci e reietti del villaggio. Il pubblico, soprattutto quello infantile, troverà la consolazione del riscatto, fiduciosi in sé stessi, e trovando le risorse anche nei confronti di difficoltà insormontabili, dove alla fine ci si scopre migliori e vittoriosi.

Il film è costruito secondo meccanismi rodati nel cinema e scorre bene. Una menzione di merito va data alla caratterizzazione dei pupazzetti del calciobalilla, mai così espressivi, e tali da essere i migliori personaggi di un film. La loro sottostoria comprende ironiche riflessioni sullo spirito di collaborazione e della squadra, fino a considerazioni sulla limitatezza del loro mondo, nello specifico il tavolo da calciobalilla, e la “grandezza dell’Universo”.

Si può dire che questi personaggi siano qualcosa di decisamente riuscito rispetto ad un film così ben realizzato ma anche con un’animazione e grafica non ai vertici di questa tecnologia, insieme ad uno svolgimento piuttosto convenzionale che offre diversi livelli di lettura per bambini, soprattutto l’aspetto di fiaba di formazione, e per adulti che possono cogliere l’ironia di citazioni cinematografiche che vanno da Chitty Chitty Bang Bang ad Apocalypse Now.

Pubblicato in: 
GN2 Anno VI 12 novembre 2013
Scheda
Titolo completo: 

Festival Internazionale del Film di Roma 8-17 novembre 2013

Alice nella cittá

METEGOL

Titolo originale: Foosball   Goool!
Argentina | 2013
Lingua originale: Spagnolo
Colore | HD | DCP | 105’

Alice nella Città / Evento Speciale
REGISTA
Juan José Campanella

SCENEGGIATURA
Juan José Campanella,
Eduardo Sacheri
Gastón Gorali
Axel Kuschevatzky

MONTAGGIO
Juan José Campanella

FOTOGRAFIA
Félix Monti

MUSICA
Emilio Kauderer

SCENOGRAFIA
Nelson Luty
Mariano Epelbaum

SUONO
José Luis Díaz   

PRODUZIONE
Juan José Campanella | 100 Bares
Catmandù

CO-PRODUZIONE
Plural + Jempsa
Antena 3

WORLD SALES
Film Factory

DISTRIBUZIONE ITALIANA
Koch Media