Roma Jazz Festival. Triple Visioni(i) dalla foresta del jazz

Articolo di: 
Livia Bidoli
Marcello Allulli e Fabrizio Bosso

Un concerto d'eccezione quello del Roma Jazz Festival al Parco della Musica di Roma del 25 ottobre scorso: l'unione di ben tre band, R.A.J. Trio, Nohaybandatrio e M.A.T. in prima assoluta con ospite Fabrizio Bosso alla tromba e visuals in diretta a cura di Alessandro Rebecchi aka Byruzz e Gabriel Zagni, Nadia Cassino.

Si comincia morbidamente con il trio R.A.J. di Antonio Jasevoli alla chitarra e all'elettronica, Michele Rabbia alla batteria, percussioni e laptop (più altre chincagliere musicali inventate ad hoc e che scopriremo durante la performance), e Marcello Allulli al sax tenore, elettronica e che supervisiona l'intero progetto artistico della serata. Il primo set sembra un unione fra rumore della foresta replicato dal sax e foglie in discesa libera autunnale: questi ultimi fanno coppia con gli echi chitarristici di Jasevoli da qualche regione basca e direttamente forgiati dai nipotini di Albéniz. Margoré risuona sullo sfondo mentre l'assolo prosegue sulle corde.

Entra Fabrizio Bosso: uno dei più grandi trombettisti al mondo e che non si fa specie di collaborare col nipotino percussivo di Piazzolla per l'ultimo Festival di Tango, come con le ultime frontiere del jazz che qui vengono esplicate con grande gioia di un pubblico assolutamente caldo, che in Sala Petrassi sembra quasi di sentire gli echi dell'Alexanderplatz nostrano o del Blue Note newyorkese. Si sa, gli amanti del jazz sono a sangue caldo e non si fanno sfuggire una nota di questo genio che inizia la danza evocando i Pink Floyd del glorioso Live at Pompeii e le note rarefatte di Set the control for the Heart of the Sun. Sullo sfondo, proiettati, visual di tutti i tipi ed in diretta per la gioia degli astanti: si va da racconti kaleidoscopici e colorati a gatti neri con occhi rossi e contorni bianchi. Il tutto disegnato dal vivo ed in simbiosi sonica con i gruppi on stage. Alessandro Rebecchi aka Byruzz e Gabriel Zagni, Nadia Cassino sono gli autori che sul lato destro del palco si avvicendavano su laptop e tavolette grafiche, a scarabocchiarle di ameni disegni in perfetto ritmo con lo sciorinarsi delle note, sia fossero quelle a velocità supersonica del Nohaybandatrio, sia quelle allungate su tappeti e sogni semi-orientali del M.A.T.

Bosso, inutile dirlo, non ha mai aspettato nessuna apertura della ritmatissima Noyhabandatrio, è entrato di striscio, come una scheggia, sull'impianto percussivo di Emanuele Tommasi come su quello a corde di Fabio Recchia. Sul M.A.T. raggiunge l'apice dopo una pausa e fa coppia con Allulli al sax tenore per terminare, dopo uno scroscio di applausi a gran richiesta per il bis, con una Besame Mucho cantata col pubblico tutto: “ra rarara rarraarraara”, un epilogo da big band e niente da invidiare ai colleghi a stelle e strisce.

Pubblicato in: 
GN48 Anno IV 22-29 ottobre 2012
Scheda
Titolo completo: 

Auditorium Parco della Musica - Roma
GIOVEDI’25 OTTOBRE – SALA PETRASSI
TRIPLE VISION(I)
“Visual Design And Sounds”

R.A.J. TRIO

ANTONIO JASEVOLI, CHITARRA, ELETTRONICA
MICHELE RABBIA, BATTERIA, PERCUSSIONI, LAPTOP
MARCELLO ALLULLI, SAX TENORE, ELETTRONICA

NOHAYBANDATRIO

FABIO RECCHIA, CHITARRA, BASSO
EMANUELE TOMASI, BATTERIA, PERCUSSIONI
MARCELLO ALLULLI SAX TENORE

M.A.T.
MARCELLO ALLULLI, SAX TENORE
FRANCESCO DIODATI, CHITARRA, ELETTRONICA
ERMANNO BARON, BATTERIA

Ospite Fabrizio Bosso

Video-artisti in diretta
Alessandro Rebecchi aka Byruzz e Gabriel Zagni, Nadia Cassino
Direzione artistica Marcello Allulli

Roma Jazz Festival