San Pietroburgo. Al Teatro Marinskij l'apoteosi del balletto

Articolo di: 
Livia Bidoli
Lo Schiaccianoci

La serata finale del 2 agosto del Festival Stelle delle Notti Bianche del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo ha offerto con Lo Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij, l'apoteosi della danza: nello storico Teatro Kirov (chiamato così duramte l'epoca sovietica) dove fu eseguito per la prima volta nel 1892, con Riccardo Drigo sul podio e le coreografie di Lev Ivanov, tuttora spesso eseguite. In questa rappresentazione la coreografia tratta dal libretto di Marius Petipa, è di Vasilij Ivanovič Vajnonen, che la creò nel 1934. Dirige l'Orchestra del Teatro Mariinsky Gavriel Heine; la parte di Masha (Clara o Maria in altre versioni) è di Valeria Martynyuk e quella del Principe Schiaccianoci di David Zaleyev.

Nella Venezia del Nord voluta da Pietro Il Grande nel 1703, ovvero la raffinatissima San Pietroburgo costruita da un connubio di architetture italiane soprattutto neoclassiche e barocche firmate da Bartolomeo Rastrelli (l'Ermitage, la cattedrale di Smolny e Tsarskoye Selo), Carlo Rossi (la Piazza dell'Ermitage), Antonio Rinaldi (il Palazzo di Marmo) e Domenico Trezzini (la cattedrale nella Fortezza di Pietro e Paolo) si staglia la cupola acquamarina di Alberto Cavos per il Teatro Mariinsky sorto nel 1859, mentre accanto sorge il nuovo Mariinsky su progetto dello studio canadese Diamond Schmitt Architects, che ha inaugurato nel maggio 2013.

Una passeggiata dentro questo teatro storico, a poche centinaia di metri dalla Cattedrale di San Nicola, patrono della Russia e dei marinai, è di una fascinazione senza eguali: le stelle del Mariinsky hanno danzato qui, da Vaslav Nijinsky a Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov, Anna Pavlova, Marina Semyonova, Galina Ulanova, solo per fare alcuni nomi. Il coreografo Marius Petipa creò con Ivanov la prima versione di La Bella addormentata e poi dello Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij, quella di Raymonda di Glazunov poco dopo. Fu qui che il suo allievo Michel Fokine realizzò Pétrouchka e L'uccello di fuoco di Strawinsky.

Per il balletto Lo Schiaccianoci, Il racconto originale è tratto da una raccolta piuttosto inquietante dal titolo I fratelli di San Serapione di E.T.A. Hoffmann, pubblicata nel 1819. Tra questi il freudiano L’uomo della sabbia. Echi di questa narrazione si ritrovano nella storia di questo soldatino di legno a forma di schiaccianoci, che si trasforma in principe aiutando la bambina Masha a sconfiggere il Re dei Topi e adoperandosi per perpetuare il mondo dei sogni.

Questa tipica fiaba natalizia ha conservato nel balletto sia la parte minacciosa, relativa alla battaglia tra lo schiaccianoci, Masha e il Re dei Topi, sia la parte squisitamente natalizia importata dalla versione di Alexandre Dumas, ricca di trovate meravigliose e straordinarie.

Il balletto è un classico interpretato dalle più grandi star internazionali della danza e completato da coreografie particolarissime: in particolare Nureyev, Polyakov e Balanchine. Nureyev presentò il suo Schiaccianoci per la prima volta al Covent Garden di Londra con il Royal Ballet, qui Masha-Clara si trasforma nella principessa del sogno ed il padrino demiurgo Drosselmeyer sarà lo stesso ballerino che incarna il principe. Le favole si traducono in miti leggibili anche dagli adulti e la fanciulla diventa donna attraverso il viaggio nel sogno e nell’incubo. Dopo la prima esecuzione di Ivanov vanno ricordate quelle riviste da Gorskij nel 1917 e da Lopukhov nel 1929.

Nel 1934 al Mariinsky (allora Kirov) fu inscenata l'edizione di Vasilij Vajnonen (il ruolo di Masha-Clara coincideva con quello della Fata Confetto) e nel giugno dello stesso anno ci fu il debutto europeo del balletto, al Sadler's Wells di Londra, riprendendo la coreografia di Ivanov. La versione di Vajnonen è quella più classicamente favolistica, con l'albero di Natale al centro della stanza che da bianco diventa verde scuro durante la battaglia dello Schiaccianoci col Re dei Topi.

Drosselmeyer è un vero demiurgo che guida i quattro giocattoli-automi della bambina, replicando un’altra favola nera di Hoffmann, ovvero L’uomo della sabbia (Der Sandmann, 1815) che diede vita ad un altro famoso balletto, Coppelia, su musiche di Délibes in cui viene costruita una bambola automatica scambiata per una fanciulla dal protagonista Fritz (da qui anche la nozione di “perturbante” di Freud oltre che dal racconto di Jensen). I quattro giocattoli regalo di Drosselmeyer sono Arlecchino, Colombina, il Soldatino e la Bambola, tutti danzeranno per ll divertimento della figlia di Herr Stahlbaum, Masha.

Finalmente il pericolo, dopo la vittoria del piccolo Schiaccianoci contro il Re dei Topi, è passato, ed il sogno di Masha muta lei e lo Schiaccianoci nei due ballerini Valeria Martynyuk e David Zaleyev, per uno splendido pas de deux che annuncia il tenero Valzer dei Fiocchi di neve. Mentre Masha in veste di Principessa ed il Principe proseguono nel loro sogno, una sciarada di danze si presenta, di cui annoterei in particolare la sensualissima Danza Araba (Commodo) e la Danza Russa a tempo di Trepak, non ultima la divertentissima Danza Cinese.

Il celebre Valzer dei Fiori è giocato come un valzer tra fanciulle e fanciulli vestite in stile francese con candide parrucche settecentesche, le guglie sullo sfondo si stagliano tra gradazioni di rosso e violaceo, tra profili di tendaggi eburnei, che sottolineano il tono favolistico dell'intero balletto.
Il seguente pas de deux è straordinario, come tutti i precedenti d'altronde, e sulla celesta introdotta dal compositore, fluttuano le note più diafane dell'intera composizione (La Danza della Fata Confetto) con la prima ballerina Valeria Martynyuk in stato di grazia. Il valzer finale è l'apoteosi del balletto con entrambi Valeria Martynyuk e David Zaleyev a chiudere le prime di un sogno, dal quale Masha si ridesta serena e con il suo Schiaccianoci in mano.

Perfetta apoteosi di un balletto da sogno in un teatro sontuoso con le poltroncine azzurrine, che riprendono il cielo terso di San Pietroburgo sulle note del più grande creatore di balletti, Pëtr Il’ič Čajkovskij, che qui ha visto prendere forma i suoi capolavori. Grandi scrosci di applausi da un pubblico internazionale e russo in larga parte, merito alla direzione di Heine a condurre una delle orchestre più rinomate al mondo.

Pubblicato in: 
GN37 Anno VII Numero doppio 13-27 agosto 2015
Scheda
Titolo completo: 

San Pietroburgo - Russia
Teatro Mariinsky
2 agosto 2015
Lo Schiaccianoci
balletto in tre atti ed un epilogo

Direttore Gavriel Heine
Masha: Valeria Martynyuk
Principe Schiacianoci David Zaleyev

Musica di Pyotr Tchaikovsky
Libretto di Marius Petipa basato sul racconto di E.T.A. Hoffmann
Coreografia di Vasily Vainonen (1934)
Scene di Simon Virsaladze (1954)

Premiere: 18 Febraio 1934, Teatro Kirov (Mariinsky), Leningrado
Premiere del revival (scene di Simon Virsaladze) 21 Marzo 1954,Teatro Kirov (Mariinsky), Leningrado

Serata finale del XXIII Festival Stelle delle Notti Bianche
175° anniverdario della nascita di Pyotr Tchaikovsky

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