Santa Cecilia. Un trascinante Kirill Petrenko entusiasma il pubblico

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Concerto. Foto di insieme

L'appassionante direzione di Kirill Petrenko ha elettrizzato il, finalmente, folto pubblico presente nella Sala Santa Cecilia, il direttore è tornato ancora una volta durante la Stagione sinfonica dell’Accademia. Questa volta, insieme a un giovane e talentuoso pianista, Boris Giltburg, ha proposto un programma che è stato accolto trionfalmente dagli ascoltatori; questo articolo si riferisce al concerto di sabato 16 ottobre scorso.

Due brani dedicati al mare Calma di mare e viaggio felice di Mendelssohn e La mer di Debussy hanno incorniciato il Concerto per pianoforte n. 2 di Brahms. Calma di mare e viaggio felice (Meeresstille und glückliche Fahrt) Ouverture da concerto in re maggiore per orchestra, op. 27 (MWV P5) di Mendelssohn fu pubblicata nel 1832, poco dopo l'altra e più celebre ouverture La grotta di Fingal. La composizione era iniziata nel 1828 quando il compositore diciottenne si ispirò a due brevi poemi di Goethe, il cui testo è riportato all’inizio della partitura (“Un silenzio profondo regna nell’acqua…”) ma poi (“la nube si apre il cielo diventa chiaro…”). L’Ouverture, divisa in due parti, la calme e la tempesta, è pervasa dal romantico senso della Natura e anticipa nella prima parte atmosfere armoniche wagneriane, che descrivono l’estatica contemplazione del mare, mentre nella seconda l’irrompere della forza del mare echeggia Beethoven. È un brano denso di romanticismo in cui è necessario mettere i luce i variopinti timbri, le differenti dinamiche e la intensa cantabilità per rendere la perlacea e iridescente tavolozza di questo immaginifico compositore un impegno assolto magistralmente dall’Orchestra dell’Accademia sotto la direzione di Petrenko.

Piero Rattalino, del Concerto per pianoforte n. 2 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra, op. 83 di Johannes Brahms, scrive che ha due fondamentali caratteristiche, di “essere la sintesi di un concerto e una sinfonia”, cosa che Brahms ha potuto ottenere essendo un grande sinfonista e un grande pianista. L’altra considerazione è sul pianista che deve possedere al più alto livello tutte le qualità di un grande pianista: virtuosismo, tocco e temperamento. Il concerto si articola in quattro corposi movimenti, l’Allegro non troppo apre la composizione e propone due complessi gruppi tematici, che seguono in modo originale lo schema classico di esposizione, sviluppo e riesposizione. Nelle affermazioni perentorie dell’orchestra e nel dialogo con il pianoforte si percepiscono echi beethoveniani che si alternano a momenti di intenso lirismo e dolce cantabilità, entrambi gli aspetti richiedono un grande virtuosismo pianistico. Segue l’Allegro appassionato, un ampio Scherzo in re minore con un Trio re maggiore, è un brano denso di un fervente, struggente e malinconico romanticismo.

Il successivo Andante in forma di Lied è articolato secondo lo schema ABA’, il tema perlaceo e sognante viene esposto dal violoncello, bravissimo e sommamente espressivo il primo violoncello Luigi Piovano, poi in un dialogo intenso anche con il pianista. Qui è fondamentale il tocco, superbo quello di Boris Giltburg che sa come affrontare le parti di grande e diafano intimismo e quelle più appassionate. Chiude l’Allegretto grazioso, è un Rondò in cinque episodi molto variati, di cui il terzo è uno sviluppo del primo. Il debutto di Boris Giltburg a Santa Cecilia è stato una splendida sorpresa, è uno straordinario interprete che possiede tutte quelle qualità così ben descritte da Rattalino, che definisce questo concerto come il più difficile per un interprete, ascoltarlo dal vivo in questa interpretazione è stata una gioiosa e intensa esperienza.  L’intesa tra Petrenko e Giltburg è stata perfetta al termine della composizione il pubblico ha decretato un successo trionfale acclamando a lungo Boris Giltburg, anche Piovano è stato giustamente applaudito.

Conclusione con La mer di Debussy, è un brano celeberrimo ma arduo da rendere in tutta la sua complessità timbrica e per il respiro delle frasi musicali. Quando fu eseguito il 15 ottobre1905 lasciò perplessi, se non molto critici gli ascoltatori e i giornalisti. Dopo il Pellèas e i Nocturnes la struttura musicale de La mer ha un solido impianto formale vicino alle forma classiche che sconcertò, perché i tre schizzi potrebbero essere quasi considerati come i tre movimenti di una sinfonia. I tre schizzi hanno titoli descrittivi De l'aube à midi sur la mer, Jeux de vagues, Dialogue du vent et de la mer, ma la musica non lo è, bensì sono protagoniste le emozioni suscitate nel ricordo del compositore. È stupefacente la ricchezza delle idee melodiche, che si susseguono e si alternano in flusso continuo, nel primo schizzo la musica rende la sensazione della luce che si intensifica progressivamente dall’alba al mezzogiorno. Nel secondo il giuoco delle onde è reso dal fluido e veloce scorrere delle idee e dalla magia della strumentazione. Sono peculiarità che si ripetono nel brano conclusivo del dialogo fra il vento il mare. Il fascino di questo brano è nella summa di vari fattori: il respiro delle frasi musicali, l’incessante variare delle dinamiche e delle intensità del suono, la sapienza dell’orchestrazione da cui scaturisce una profusione iridescente di sfumature timbriche.

Kirill Petrenko ha dimostrato di muoversi a suo agio da Mendelssohn a Debussy passando per Brahms, e si è mostrato attento e profondo interprete di queste partiture così insidiose nei loro differenti aspetti, guidando magistralmente l’Orchestra, che ha fornito una eccellente prova di sé. Una incandescente lunga ovazione ha accolto il termine di questo strepitoso concerto. Non possiamo augurarci altro che risentirlo spesso alla guida dell’Orchestra dell’Accademia, per ora sappiamo che tornerà presto, il 21 novembre alle ore 21 alla guida dei Berliner Philharmoniker.

Pubblicato in: 
GN49 Anno XIII 28 ottobre 2021
Scheda
Titolo completo: 

Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Stagione Sinfonica 2021-22
Mercoledì 13 ottobre ore 18, venerdì 15 ore 20.30 e sabato 16 ore 18
Auditorium Parco della Musica di Roma – Sala Santa Cecilia

Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Kirill Petrenko direttore
Boris Giltburg pianoforte

Felix Mendelssohn-Bartholdy (1809 - 1847) Calma di mare e viaggio felice Ouverture da concerto in re maggiore per orchestra, op. 27 (MWV P5)
Johannes Brahms Concerto per pianoforte n. 2 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra, op. 83
Claude Debussy (1862 - 1918) La mer, tre schizzi sinfonici per orchestra, L 111
De l'aube à midi sur la mer - Très lent, Jeux de vagues - Allegro, Dialogue du vent et de la mer - Animé et tumultueux