Santa Severa. Il sogno di Shakespeare

Articolo di: 
Teo Orlando
Sogno di una notte di mezza estate

Nell'incantevole venue del Castello di Santa Severa, il 26 agosto 2018 è andata in scena – nell'ambito della rassegna Sere d’estate: i grandi eventi al castello di Santa Severa, organizzata dalla Regione Lazio in collaborazione con LAZIOcrea, Mibact, Comune di Santa Marinella e Coopculture – la celebre commedia shakespeariana Sogno di una notte di mezza estate (A Midsummer Night's Dream). L'allestimento è stato curato dalla compagnia Controtempo Theatre in collaborazione con Illoco Teatro, con la regia di Roberto Andolfi e Annarita Colucci. Sono stati coinvolti undici attori – un cast nutrito, benché la commedia originariamente ne prevedesse ventuno –, che hanno dato vita a uno spettacolo onirico, fondendo prosa, open air e teatro d’immagine.

L'insolitamente fresca serata agostana di Santa Severa, con una luna che illuminava il palcoscenico unitamente alle luci artificiali, ben si intonava allo spirito della commedia del Grande Bardo di Stratford-upon-Avon, nelle cui prime battute udiamo Ippolita, la regina delle Amazzoni, dire: Four days will quickly steep themselves in night./Four nights will quickly dream away the time./And then the moon, like to a silver bow/New bent in heaven, shall behold the night/Of our solemnities (Presto cadran quattro dì nella notte;/Svaniran presto quattro notti di sogni;/quindi la luna, pari ad arco argenteo,/appena teso in ciel, sarà notturna/spettatrice di nostre cerimonie - trad. di Giulia Celenza, Atto I, scena 1). Del resto, la commedia, scritta da Shakespeare tra il 1593 e 1595,  si svolge nella notte magica del May Day (in italiano calendimaggio), per celebrare il risveglio della natura in primavera. La dimensione onirica in cui tutti i personaggi sono avvolti interseca tre universi: quello mitologico e inquietante di Teseo e Ippolita, con la corte e le coppie di amanti; quello artificioso degli attori e degli artigiani che si preparano alla rappresentazione, per le nozze di Teseo e Ippolita, di un amore tragico, ossia quello di Piramo e Tisbe; infine, quello quasi fantasy, con spiriti, gnomi, elfi, folletti e fate.

Come è noto, la storia è ambientata nell'antica Grecia, quella micenea dei miti, e più precisamente nel bosco incantato nei pressi di Atene, dove sta per celebrarsi il matrimonio tra Teseo, duca della città, e Ippolita, la regina delle Amazzoni.

Il plot però ruota intorno alla travagliata relazione amorosa tra Ermia, innamorata di Lisandro, ma promessa in sposa dal padre, Egeo, a Demetrio, un uomo che la fanciulla però non ama. Ermia è costretta così a fuggire per evitare un matrimonio quasi "combinato": ma per le leggi dell'epoca, il rifiuto coinciderebbe con una condanna a morte o (in modo un po' anacronistico) con la chiusura in convento.

A questo punto, si scatena una singolare commedia degli equivoci, con Demetrio che insegue Ermia all'interno del bosco, dove lei però è fuggita con Lisandro. A sua volta, Demetrio è inseguito da Elena, amica d'infanzia di Ermia e innamorata di lui. Sicché i quattro giovani si rincorreranno e si ameranno, all'insaputa del fatto che a orchestrare tutto è stato un perfido e astuto folletto, Puck, chiamato anche Hobgoblin o Robin Goodfellow, a cui è stato affidato da Oberon, il re delle fate, il compito di punire la moglie Titania per un torto da lui subito: dovrà bagnarle le palpebre con una pozione magica in modo che si innamori del primo essere che trovi al suo risveglio. Grazie a questa pozione, le vicende deglli esseri sovrannaturali si incroceranno con quelle dei quattro giovani, con una ridda inestricabile di colpi di scena e di confusioni, quasi come una serie di scatole cinesi e di giochi di specchi (la coppia Teseo e Ippolita ad esempio rispecchia quella di Oberon e Titania)

La commedia presenta vari elementi di incongruità, a partire dal fatto che esseri propri della mitologia greca si associano ad artigiani dell'età elisabettiana; senza considerare che un bosco ubicato in prossimità dell'Atene classica possa ospitare fate della mitologia nordica (benché Titania, fata di origine celtica, sia anche uno dei nomi che Ovidio usò per la dea Diana).

Del resto, per molti versi la commedia sembra una reazione a catena di sogni nei sogni, fino al punto che chi è stato sognato sogna a sua volta altri personaggi. Il tema del sogno nel sogno rimanda a quello, già di Plauto, del teatro nel teatro, che ricorreva pure nell’Amleto. E lo stesso Shakespeare aveva  detto che “Life is but a dream, within a dream.” Del resto,  in un'altra opera, The Tempest, quasi gemella del Sogno, Prospero dice che "We are such stuff/As dreams are made on, and our little life/Is rounded with a sleep" (Noi siamo fatti della stessa sostanza/di cui sono fatti i sogni/E la nostra breve vita è circondata dal sonno, Atto IV, scena 1).

Molto interessante l'allestimento, composto da strutture mobili che prendono vita grazie alla stessa azione scenica dei performer, guidati da due registi e accompagnati da efficaci musiche di scena di sapore elettronico (avremmo preferito però le classiche musiche di Felix Mendelssohn-Bartholdy). La rappresentazione si è svolta alternando sette diversi sipari su ruote che poi si incapsulano uno dentro l’altro, permettendo così di giocare sulle continue sparizioni e apparizioni dei personaggi, che costituiscono la vera chiave del testo e aprono la strada all'infinità dell'immaginazione umana. 

Tra gli attori, ci hanno convinto particolarmente gli interpreti di Bottom e Puck (Adriano Dossi e Annarita Colucci), disinvolti e arguti, mentre le coppie Teseo/Titania e Lisandro/Ermia (Dario Carbone e Pamela Vicari) ci sono sembrate meno disinvolte, seppur valide nelle loro parti.

Pubblicato in: 
GN38 Anno X 28 agosto 2018
Scheda
Titolo completo: 

Castello di Santa Severa
26 agosto 2018

Controtempo Theatre in collaborazione con Illoco Teatro
Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare

Regia di Roberto Andolfi e Annarita Colucci

Interpreti
Lisandro: Dario Carbone
Ermia: Pamela Vicari
Demetrio: Danilo Franti
Elena: Lilith Petillo
Oberon: Venanzio Amoroso
Titania: Lucia Bianchi
Puck: Annarita Colucci
Peter Quince: Carlotta Tommasi
Nick Bottom: Adriano Dossi
Francis Flute: Damiano Lo Russo
Snug: Giuseppe Amato
Costumi: Cristina Ricci
Con la voce di Ugo Maria Morosi