Scelsi Stradivarius. Nel vento prosperoso e flautato di Scelsi

Articolo di: 
Livia Bidoli
Scelsi Stradivarius

Nella cornice a ridosso dell'antichità dei Fori Imperiali della Fondazione Scelsi, un incontro mercoledì 25 marzo tra Giacinto Scelsi e Stradivarius, che ha scelto uno straordinario interprete per un doppio appuntamento: dal vivo alla Fondazione Scelsi in una serata tutta dedicata ai suoni del flauto di Roberto Fabbriciani, che ha inciso per l'etichetta Stradivarius Milano Dischi il sesto capitolo dedicato a Giacinto Scelsi con una scelta di composizioni che coniugano lo stesso percorso ciclico del cd (tranne Hyxos) con altre due preziose perle provenienti da Luca Lombardi, Nel vento, con Ariel; e l'altra da Alessandro Sbordoni, Inaugurazione dell'eco. Entrambi i compositori erano presenti all'evento insieme ad Alessandra Carlotta Pellegrini, Direttore Scientifico della Fondazione Isabella Scelsi, che ha accuratamente introdotto la serata.

L'incanto del suono, come recita il sottotitolo poetico della soirée, è titolo adatto proprio a sottolineare il suono del flauto: stregato strumento che ben si adegua alla ricerca “aldilà” del suono stesso, verso quei territori inesplorati dell'”improvvisazione” che per Scelsi, come spiega Carlotta Pellegrini, è un “comporre interattivo” proveniente da “visioni sonore”, come la prima che apre la kermesse, Maknongan (1976) per flauto basso, con “suoni cupi e chiari a formare un mantra sonoro incantatorio”: così bene spiega Pellegrini nel libretto allegato al cd a sua cura. Ascoltando dopo la serata il cd ritroviamo quelle densità mature che rivolgono alla “quest” scelsiana quelle vibrazioni che condivideva tanto accuratamente con i suoi sviluppatori del suono, i musicisti. Luigi Perosi a questo proposito parla appunto di “divinazione sonora” in “La produzione dell'opera”, come d'altronde lo è ancor di più il pezzo seguente che, stando alle stesse parole pronunciate da Scelsi: “Pwyll (1954) è parola druidica e potrebbe forse suggerire l'immagine di un sacerdote che evoca gli angeli al tramonto” (New York, Schimer, 1986; citazione contenuta nel libretto del cd).

Nel cd annotiamo poi un brano per flauto contralto, 2 gong e campanina – le percussioni sono a cura di Jonathan Faralli, che ha fatto parte delle gloriose Les Percussions de Strabourg, e collabora dagli anni '80 col Maggio Musicale Fiorentino di cui fa parte lo stesso Fabbriciani, solo per citare due notabili note su di lui -: Hyxos (1955), è in tre movimenti, Tranquillo, Con moto, Tranquillo, tutti presentati dal gong come vuole la tradizione orientale, a defnire il richiamo dell'attenzione per un suono che seguirà ammaliante e flessuoso nei suoi ditirambi magici. 

Fabbriciani, che tanto ha approfondito il lavoro di Scelsi fin dalla sua conoscenza diretta negli anni '60 – e grande amico di Severino Gazzelloni – regola il suo flauto in do (è possibile anche la chiave in sol) per Quays (1953), dedicato all'amica flautista Carin Levine, velatamente orientale, che aprirà la strada a Tetratkys (1959; i movimenti II e III in concerto, per intero sul cd) che richiede doti virtuosistiche eccezionali, sia per la lunghezza di circa mezz'ora, e quindi una tecnica di respiro circolatorio od affini per non implementare le pause, e per la profonda validità di un suono che acquisisce un senso alchemico di interesse cabalistico ed in particolare per il quaternario pitagorico su cui è costruito. Per questo approfondimento, l'articolo in due parti di Annamaria Morini – anche lei flautista straordinaria ed esecutrice attenta dei suoni “scelsiani” - in “I suoni le onde” rivista a cura della Fondazione Isabella Scelsi, nei numeri 28 e 29 del 2012.

Per Stradivarius questo è il sesto capitolo di incisioni che, da una parte si rivolgono a formulare un archivio storico come per il precedente cd dedicato al Quartetto Arditti; dall'altra a delle prime assolute, come quest'ultima che ha per la prima volta inciso Tetraktys dopo la prima assoluta dal vivo a Berlino del 2009. L'opera Tetraktys in quattro movimenti, è emersa dall'archivio della Fondazione Scelsi solo nel 2007 in seguito al lavoro di inventariazione: il secondo movimento, il più noto, è dedicato al suo primo esecutore, il celebre Severino Gazzelloni, che abbiamo avuto la fortuna di ascoltare grazie al palinsesto di Radio RAI (prima diffusione: 11 febbraio 1961), ulteriore archivio per la musica aldilà del tempo.

A chiosa del cd un ritorno ciclico nietzscheano a Maknongan per flauto octobasso questa volta, ci riporta a casa, ma non prima che Fabbriciani ci delizi ancora con altri due brani di compositori viventi e presenti. Il primo è Luca Lombardi con il vento della Tempesta (da Shakespeare) tratto dalla sua opera Prospero, il brano si intitola Nel vento, con Ariel (2004), messa in scena nel 2006 in Germania, sembra portare via proprio quell'aria tempestosa che ha travolto Roma con l'aria di burrasca. Il vento è l'alter ego di Ariel che prima fa scoppiare la tempesta difatti e poi la placa. Il secondo brano è di Alessandro Sbordoni, L'inaugurazione dell'eco (2008), e sembra condurci proprio in quei luoghi dove, ormai spentasi il fortunale, possiamo con sicurezza addentrarci del tutto ammaliati e sopiti nei tremori interiori.

Pubblicato in: 
GN19 Anno VII Numero doppio 26 marzo - 2 aprile 2015
Scheda
Titolo completo: 

Museo Casa Scelsi
Mercoledì 25 marzo 2015 - ore 20,30
Incontri al Museo Casa Scelsi

Presentazione del cd
Scelsi Collection n.6
Stradivarius Milano Dischi STR 33506
dedicato alle opere per flauto di Giacinto Scelsi
registrate dal vivo da Roberto Fabbriciani
Presentano Alessandro Sbordoni e Alessandra Carlotta Pellegrini

Serata musicale
con
Roberto Fabbriciani
flautista

Nel silenzio degli intervalli…l’incanto del suono

Musiche di
Giacinto Scelsi, Luca Lombardi, Alessandro Sbordoni

Museo Casa Scelsi

museo@scelsi.it <mailto:museo@scelsi.it>
tel. +39/06/69920344 - fax +39/06/69920404
L’incontro verrà trasmesso in live streaming da RadioCEMAT
www.radiocemat.org <http://www.radiocemat.org>