Le Stagioni di Haydn. Oratorio profano e illuminista

Articolo di: 
Daniela Puggioni
I filarmonici di Baviera

L'inaugurazione a Perugia della 64° edizione della Sagra Musicale Umbra del 12 settembre è stata trionfale, per l'altissimo livello dell'esecuzione de Le Stagioni di Franz Joseph Haydn, che ha  entusiasmato il pubblico decretandone il successo con un applauso lunghissimo per gli interpreti.

Durante i due soggiorni a Londra, dove riscosse un grande plauso, Haydn ebbe modo di ascoltare alcuni oratori di Händel e fu colpito soprattutto dal Messia. L'influenza di Händel è chiaramente avvertibile nei cori dei grandi oratori della maturità La Creazione, eseguita nel 1798 e Le Stagioni del 1801, otto anni prima della morte nel 1809, di cui quest'anno cade il bicentenario.

Le Stagioni (Die Jahreszeiten) Hob. XXI:3 è un oratorio profano in 4 parti, in cui non c'è una narrazione, ma una descrizione delle stagioni, e a causa dell'aspetto profano e descrittivo nella prima edizione della partitura non compariva il termine Oratorio, solo successivamente aggiunto.

Il libretto è opera del barone Gottfried van Swieten, che aveva scritto anche quello de La Creazione. Il soggetto è tratto dall'omonimo poema The Season di James Thomson, ispirato alla filosofia naturale ed al panteismo, per cui nella bellezza della natura si manifesta la divinità, testo conosciuto nella probabile traduzione tedesca di Barthold Heinrich Brockes. Il poema fu tagliato, anche se vi furono delle aggiunte, come Il canto delle filatrici di Gottfried August Bürger in l'Inverno , uno degli ispiratori dello “Sturm und Drang” oppure nel coro finale, tratto dal Salmo n° 15. I protagonisti sono tre contadini, Lukas, tenore, Hanne, soprano e Simon, basso, manifestazione dell'attenzione degli intellettuali dell' epoca per la cultura e le tradizioni popolari, che spinse, tra gli altri, i fratelli Grimm a raccogliere le fiabe popolari.

La splendida musica scritta dal compositore è ricca di intuizioni e creazioni musicali che riflettono i differenti apporti letterari, dagli illuministi a quelli del nascente romanticismo cominciò a manifestarsi con lo Sturm und Drang. Vi sono, infatti, temi popolari, come nel già citato “Canto delle filatrici”, nel coro che chiude l'Autunno o nel racconto di Hanne (”Lied” e Coro); ne l' Inverno, la “Natura” è descritta, ancora, con suoni onomatopeici, tipici del '700, ma anche evocata con grande potenza espressiva tale da anticipare il Beethoven della vicina sinfonia n° 6 Pastorale (composta  tra il 1807-1808).

La partitura rivela tutta la maestria e la maturità del grande compositore, nella scrittura orchestrale è tangibile l'eco dell'esperienza sinfonica, per la ricchezza delle soluzioni musicali. Le parti corali sono splendide ed  è fortemente presente l'influenza di Händel, sia per l'uso della fuga come nel “terzetto e coro”de "l'Autunno"; sia per la grandiosità che fa del coro un personaggio sullo stesso piano dei solisti.

Bravi i solisti tra cui spiccava la giovane Carolina Ulrich, ottima è stata la resa dell'orchestra KlangVerwaltung e molto evocativo l'uso del Corno delle Alpi e dei Corni da caccia deciso, in alcuni brani, dal direttore Enoch zu Guttemberg. La prova del Chorgemeinschaft  Neubeurn è stata di altissimo livello, ed al riguardo del coro il direttore artistico Alberto Batisti ci ha detto che è formato da coristi dilettanti: senza questa informazione, non avremmo mai potuto immaginarlo, dopo aver ascoltato la sicurezza della tecnica e la precisione dell'intonazione. Il maestro Enoch zu Guttemberg ha interpretato splendidamente la partitura in tutti suoi aspetti coinvolgendo il pubblico in applausi lunghi e sinceri per l'intera esecuzione.

Pubblicato in: 
GN22/ 20 settembre - 4 ottobre
Scheda
Autore: 
Franz Joseph Haydn
Titolo completo: 

Sabato 12 settembre 2009 ore 21
Perugia, Teatro Morlacchi    

Franz Joseph Haydn

Le Stagioni (cantato in tedesco), oratorio per soli, coro e orchestra
     
Coro e Orchestra I Filarmonici di Baviera (KlangVerwaltung, Munich)
Enoch zu Guttenberg, direttore

Carolina Ullrich, soprano
Jörg Dürmüller, tenore
York Felix Speer, basso