Stradivarius con Louis Spohr. La scrittura pianistica dell'Ottocento

Articolo di: 
Piero Barbareschi
Spohr

Francesco Parrino, violino, e Michele Fedrigotti, pianoforte, propongono  in prima registrazione mondiale, in un doppio CD Stradivarius distribuito da Milano Dischi, alcune composizioni cameristiche di Louis Spohr.

Nel variegato panorama della musica da camera dell'Ottocento, il nome di Louis Spohr occupa un posto importante per gli addetti ai lavori (forse un po' meno per gli ascoltatori meno esperti), soprattutto per un significativo numero di composizioni che coinvolgevano il violino in particolar modo nell'organico del quartetto e quintetto e per la forma del concerto con orchestra, ma anche in altre formazioni.

In effetti la fama come violinista e compositore per questo strumento fu meritata, così come quella di direttore d'orchestra conosciuto ed apprezzato da famosi compositori a lui contemporanei, primo fra tutti Beethoven. Ma se scopo di queste righe è, almeno per quanto mi riguarda, offrire non solo valutazioni e suggerimenti di ascolto per brani, autori ed esecutori conosciuti, ma anche sensibilizzare ed incuriosire i lettori verso altri autori che ugualmente meritano visibilità e divulgazione, il doppio CD preso in questo caso in considerazione risulta perfetto per applicare questo metodo.

Il doppio CD Stradivarius contiene, come detto, in prima registrazione mondiale alcune composizioni per violino e pianoforte, per la precisione i Duo concertanti op. 95, 96 “Reisesonate” e 112, ed i sei duetti “Elegisch und humorisch” op. 127.
Primo elemento di merito l'uso per la registrazione da parte di Fedrigotti di un ottimo piano Broadwood del 1849, che splendidamente si affianca al settecentesco violino Gagliano di Parrino. In alcune registrazioni la presenza di strumenti storici, se non perfettamente a punto e di alta qualità, può creare perplessità e riserve su queste scelte. Non è sicuramente questo il caso per la qualità dello strumento utilizzato.

Entrando nel merito delle composizioni registrate e sulla qualità dell'esecuzione, un'altra considerazione è d'obbligo. Come già detto, Spohr è stato un eccellente violinista  ma, dal punto di vista compositivo, inesperto nella scrittura pianistica, al punto tale da far eseguire, anche in fase di elaborazione, le sue composizioni che coinvolgevano il pianoforte dalla sua seconda moglie, ottima pianista. Per questo motivo alcuni contemporanei e parte della critica hanno espresso giudizi, se non negativi, per lo meno critici sull'uso e sui risultati ottenuti con lo strumento a tastiera. Tuttavia, ascoltando questa registrazione ed apprezzando l'ottima esecuzione sia di Parrino che di Fedrigotti, tali riserve appaiono senza dubbio esagerate. Sicuramente la scrittura pianistica non appare innovativa, ma è senza dubbio allineata e consapevole di quanto, in quel periodo, si ascoltava o si scriveva.

Merito pertanto a nostro parere di questa registrazione è di aver esaltato una siffatta sorta di “sintesi” in composizioni che richiamanno senza dubbio quanto già scritto da Schumann, Schubert, Beethoven, ma che alla fine possiedono una cifra personale, gusto raffinato a volte descrittivo, come uso all'epoca, e originalità nell'ispirazione. La letteratura ottocentesca di questo tipo è ricca, spesso con brani di occasione o maniera, destinati ad esecutori od ascoltatori poco esperti, ma questi pezzi di Spohr si collocano sicuramente fra quelli che meritano di essere eseguiti.

Ritornando all'esecuzione, Parrino e Fedrigotti dialogano con sicurezza evidenziando le rispettive doti tecniche ed interpretative e mantenendo un costante equilibrio, come probabilmente nell'intenzione dell'autore, fra i due strumenti. Il pianoforte non è semplice accompagnamento così come il violino non è solitario protagonista: la definizione del resto dei tre duo come “concertanti” conferma il desiderio di creare composizioni che abbiano una visione strumentale più ampia, non solo dal punto di vista della durata ma anche del linguaggio.

Ugualmente piacevoli ed ottimamente eseguiti i “Duettini” op. 127, composizioni più brevi ma non per questo meno interessanti.

Pubblicato in: 
GN40 Anno VI 17 settembre 2014
Scheda
Titolo completo: 

Novità Stradivarius

Louis Spohr (1784/1859)
REISESONATE

Francesco Parrino, violino
Michele Fedrigotti, pianoforte

Duo concertant in sol minore op. 95
Duo concertant in fa maggiore op.96 “Reisesonate”
Grand Duo concertant in mi minore op. 112
Sei Duettini “Elegisch und humoristisch” op.1 27

Doppio CD Stradivarius

STR 33933