Teatro Civico della Spezia. Il Quatour 4 al Premio Exodus

Articolo di: 
Piero Barbareschi
Quatour 4

Giovedì 7 maggio, al Teatro Civico della Spezia alle ore 21.00, il sesto appuntamento del ciclo “Concerti a Teatro” edizione 2015, organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, ha ospitato un ottimo quartetto d'archi, il Quatuor 4, che ha proposto un interessante programma con brani di Mendelssohn, Barber e Schuloff.

L'evento ha assunto un significato particolare poiché inserito nell'ambito delle iniziative legate al “Premio Exodus”, manifestazione organizzata dal Comune della Spezia volta a ricordare il contributo dato dalla città (conosciuta per questo motivo in Israele come “porta di Sion”) nel 1947, allorquando dal suo porto partirono 28000 ebrei diretti verso il neonato stato d'Israele. Con questa premessa ha assunto una valenza particolare la scelta dei brani, tutti di autori legati per formazione od estrazione alla cultura ebraica.

Il Quatuor 4 (Hélène Roblin, violino e Anne Gravoin, violini,  Laurence Carpentier, viola e Cyrille Lacrouts, violoncello), formato da quattro artisti francesi, membri dell'Orchestra dell'Opera di Parigi (Lacrouts è il primo violoncello) ha evidenziato un ottimo affiatamento, sintonia interpretativa e suono raffinato e perfettamente amalgamato. Queste caratteristiche fanno in modo che formazioni di questo tipo possano coinvolgere attivamente l'ascoltatore in un'esperienza musicale, e sono state utilizzate per interpretare alcune pagine affascinanti del repertorio.

Il Quartetto op.80 n. 6 di Mendelssohn che ha aperto il concerto è un'opera sorprendente per quanto appare distante dal Mendelssohn tradizionalmente conosciuto. Ultima composizone scritta prima della morte, concepita in un momento tragico e cupo della vita che aveva visto nella morte della sorella Fanny il culmine del dolore, esprime sin dalle prime battute lo smarrimento e l'angoscia dell'artista. Il Quatuor 4 ha splendidamente evidenziato ogni sfumatura racchiusa nelle note della partitura, mantenendo costante la tensione drammatica dei tempi veloci e rappresentando efficacemente  la rassegnata malinconia dell'affascinante Adagio.

Dopo un tale capolavoro, l'esecuzione del celeberrimo Adagio per archi di Barber ha confermato la qualità dei componenti il quartetto, che ha offerto una lettura impeccabile del brano, che peraltro in questa versione originale, essenziale e “nuda” rispetto alla versione orchestrale, richiede una cura nella gestione delle dinamiche e del fraseggio che non concede défaillances agli esecutori.

Altro brano particolarmente interessante il Quartetto n.1 di Erwin Schulhoff, sfortunato autore cecoslovacco che trovò la morte in un campo di concentramento. Anche in questo caso sono emerse le potenzialità dei singoli elementi del quartetto. La scrittura di Schuloff è molto interessante, a tratti spigolosa e ritmicamente elaborata, ed utilizza spesso i suoni armonici per creare suggestivi impasti timbrici.  Hélène Roblin, Anne Gravoin, Laurence Carpentier e Cyrille Lacrouts non si sono certo lasciati intimorire e l'entusiasmo e la precisione con le quali hanno intepretato il brano ha coinvolto il pubblico il quale, come per gli altri brani eseguiti, ha sottolineato con calore il proprio gradimento.
Ha concluso il concerto, sempre di Schuloff, un'interessante tarantella, quasi a voler in qualche modo allentare una tensione emotiva provocata dal resto del programma e, come ringraziamento per le ripetute chiamate in scena, l'esecuzione come bis di una splendida versione per quartetto di «Maria» di  Leonard Bernstein

Pubblicato in: 
GN25 Anno VII 14 maggio 2015
Scheda
Titolo completo: 

Teatro Civico della Spezia
Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia
Concerti a teatro
7 maggio 2015

Premio Exodus

Quatuor 4
Hélène Roblin, violino
Anne Gravoin, violino 
Laurence Carpentier, viola
Cyrille Lacrouts, violoncello

Mendelssohn - quartetto n.6 op.80
Barber - Adagio per archi op.11
Schuloff - Quartetto n.1
Schuloff - dai 5 pezzi : Tarantella