Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Zubin Mehta e l'orchestra totale

Articolo di: 
Piero Barbareschi
Zubin Mehta

In occasione del concerto al Teatro Comunale di Firenze il 4 novembre scorso, nel quale Zubin Mehta ha diretto l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la scelta del programma ha confermato le sue indiscusse doti di condottiero della massa orchestrale. Interessante il programma, che vedeva affiancato al Concerto per Orchestra di Lutoslawski la Terza Sinfonia op.55 “Eroica“ di Beethoven.

E' sempre un piacere assistere ad un concerto diretto da Zubin Mehta. Il gesto sobrio ma efficace, la serenità ed il piacere che trasmette, il piacere di “fare musica” nel senso letterale del termine, plasmare cioè l'orchestra e ricreare e condividere con il pubblico il processo compositivo che ha creato le opere d'arte, lo rendono agli occhi degli spettatori saggio e rassicurante, come appare un vecchio leone nel branco per i cuccioli ancora inesperti. 

L'accostamento che in un  primo momento può apparire ardito, rivela in realtà un'idea ben precisa: entrambe le composizioni, ognuna a proprio modo ma con lo stesso risultato, definiscono ed esaltano l'idea compositiva per grande orchestra considerata nella sua più grande accezione: un insieme di strumenti che diventano la parte di un unico organismo che pulsa e respira e che diventa esso stesso unico strumento.

Il Concerto per orchestra di Lutoslawski è della metà degli anni cinquanta del secolo scorso, quindi con un linguaggio che per molti potrebbe apparire non convenzionale. A nostro parere Mehta ha colto perfettamente ed eliminato il problema che un pubblico non preparato potrebbe avere (anche se rispetto ad altre composizioni degli stessi anni il brano di Lutoslawsky è di una chiarezza  quasi accademica...). Il pubblico non è ovviamente tenuto a conoscere ed apprezzare la tecnica compositiva. Il piacere della forma non può prevaricare il piacere dell'ascolto. Mehta ha esaltato le caratteristiche della scrittura, a tratti ossessivamente ritmica, altre volte drammaticamente lirica, sempre originale e sorprendente, perfettamente assecondato dall'orchestra, facendo apprezzare la bellezza timbrica e l'inventiva del compositore, con un suono potente, spesso avvolgente e mai semplicemente “forte”.

L'ascolto nella seconda parte della Terza di Beethoven ha portato indietro le lancette del tempo conseguendo però lo stesso risultato: anche la sinfonia di Beethoven è pervasa dallo stesso spirito, nel quale la massa orchestrale esprime al massimo le proprie potenzialità. Momento di grande bellezza, dopo il solenne primo movimento, nel secondo, la Marcia funebre. La sezione nella quale i fiati, per la prima volta dopo la mesta esposizione del tema, espongono in tonalità maggiore le proprie frasi, è apparso agli ascoltatori come un raggio di sole che squarcia delle nubi temporalesche.

Dopo il travolgente Scherzo l'ultimo movimento, Finale-Allegro molto, è apparso nella sua gioia un po' ruvida ma così sinceramente beethoveniana. Il pubblico si è fatto trascinare e coinvolgere dallo svolgimento dei temi, accogliendo con entusiasmo l'accordo finale, così come accadeva regolarmente in occasioni delle prime esecuzioni duecento anni fa. Applausi calorosi, ripetute richieste di uscita per il M° Mehta, ringraziato rumorosamente, in linea con la tradizione picchiando i piedi sul palco, anche da tutta l'orchestra.

Pubblicato in: 
GN2 Anno IV 14 novembre 2011
Scheda
Titolo completo: 

Firenze, Teatro Comunale4 novembre 2011 ore 20.30
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Direttore Zubin Mehta

Witold Lutoslawsky: Concerto per Orchestra
Ludwig van Beethoven: Sinfonia n.3 in mi bemolle maggiore op.55 “Eroica”