Teatro dell'Opera di Roma. Il nobile sfarzo di Traviata

Articolo di: 
Livia Bidoli
Traviata

Fino al 30 giugno al Teatro dell'Opera di Roma torna Traviata dopo l'ultima volta del 2009 piena di polemiche per quella di Zeffirelli: questa invece si presenta come una novità ineffabile, con la regia cinematografica di Sofia Coppola e Nathan Crowley assistito da Leila Fteita alla scenografia, ed i sontuosi, straordinariamente eleganti, abiti della firma di alta moda Valentino Garavani. La musica di Giuseppe Verdi viene diretta da Jader Bignamini, il Coro da Roberto Gabbiani.

Traviata ha un peso enorme nella carriera internazionale di Verdi e nel longevo successo di quest'opera si intravede il genio anche castigatore dei costumi borghesi, come giustamente mise in aperta evidenza la Traviata “degli specchi“ di Henning Brockhaus. La stessa origine di Traviata naturalmente lo conferma: su richiesta di Verdi, Francesco Maria Piave creò il libretto di Traviata dal testo di Alexandre Dumas figlio La Signora delle camelie (La Dame aux camélias), mettendo in scena quel mondo che si concedeva a cortigiane e festini di chiaro intento promiscuo in cui la protagonista Violetta primeggiava per bellezza ed eleganza. A Verdi, che inscenava la sua contemporaneità, fu dettato dalla censura l'anticipazione al '700, essendo quel che rappresentava, troppo “specchio” (tornando con una metafora a Brockaus) dei tempi.

Dietro Traviata vi è un dramma tipicamente italiano: la donna perduta contrapposta all'angelo del focolare, Violetta versus Beatrice, ed a lei sarà richiesto il dovuto “sacrifizio” come dice Giorgio Germontil potente baritono Roberto Frontali che ci fa commuovere in “Piangi, piangi” - per “salvare” Alfredo, suo figlio, di cui lei è sinceramente innamorata, insieme all'onore della sorella di lui che deve maritarsi. Violetta, donna delle camelie, celebre per le sontuose feste, - e sono magnifici gli allestimenti di Crowley/Fteita, soprattutto per il salone degli specchi con la terrazza con bella vista sulla Ville Lumière, - un po' troppo ingessato lo scalone di marmo eburneo – è intepretata da Francesca Dotto, giovane ventisettenne trevigiana dalle doti indiscutibili ma con la voce veramente “calda” dal secondo atto in poi nella casa di campagna. Dotto è indiscutibilmente magnifica nel ruolo, sia per le doti canore sia per le physique du rôle che le fa indossare gli abiti di Valentino, di Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli,  in special modo quello rosso, con verve ed eleganza fin dalla discesa dallo scalone con l'abito nero con trascico verde malva, con nobilissimo sfarzo.

La resa filologica della regista Sofia Coppola ben si adatta all'allestimento scenico, alla lettura musicale di Jader Bignamini che ben rende il movimento dinamico della musica verdiana, ricca di variazioni e di cantabilità, nonché di arie come la celebre “Amami, Alfredo” che viene interpretata così intensamente da Francesca Dotto che fa scoppiare e giustamente, in un coro di applausi . Il Coro di Gabbiani è superbo nel brindisi dell'iniziale tripudio: “Libiamo né lieti calici”, ed in seguito nella scena del ripudio di Violetta da parte di Alfredo, Antonio Poli, con una bella voce che andrebbe esaltata maggiormente. Adeguata la resa canora di Anna Malavasi nel ruolo dell'amica Flora; e brava Chiara Pieretti in Annina, la cameriera di Violetta. Le luci, curate da Vinicio Cheli, insieme ai video di Officine K, aiutano a situarsi nei cambi di atmosfera come nella villa di Violetta fuori Parigi durante il tragico incontro col padre di Alfredo, Giorgio Germont: piano piano si oscurerà il tempo, divenendo plumbeo alle richieste di abbandonare l'amato per soddisfare la morale del tempo. Frontali, che abbiamo odiato per il ruolo che riveste come resa efficace del castigo dei tempi, lo abbiamo altrettanto amato per un'intensità ineguagliabile, commuovendo in ogni suo intervento, di rara efficacia e pieno trasporto nella cantabilità. Una Traviata che ricorderemo per l'eleganza insuperabile di un accordo tra le musiche e le arie di un'opera ancor viva e ricca di forza, in un allestimento che sopravviverà nel tempo. 

Pubblicato in: 
GN29 Anno VIII 9 giugno 2016
Scheda
Titolo completo: 

Teatro dell'Opera di Roma
Stagione 2015/2016
La traviata
Musica di Giuseppe Verdi
Opera in tre atti

Libretto di Francesco Maria Piave
da La Dame aux camélias di Alexandre Dumas

Nuova produzione creata da Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti
Durata: 3,05 h I ATTO 31' - INTERVALLO 25' - II ATTO 1,10 h - INTERVALLO 25' - III ATTO 33'

Direttore Jader Bignamini
Regia Sofia Coppola
Maestro del Coro Roberto Gabbiani
Scene Nathan Crowley
Costumi Valentino Garavani, Maria Grazia Chiuri, Pierpaolo Piccioli
Coreografia Stéphane Phavorin
Luci Vinicio Cheli
Video a cura di Officine K

Interpreti principali
Violetta Valery Francesca Dotto /
Maria Grazia Schiavo 25, 27, 29 maggio, 1, 4, 21, 25, 30 giugno
Alfredo Germont Antonio Poli /
Arturo Chacón-Cruz 25, 27, 29 maggio, 1, 21, 25, 30 giugno /
Matteo Desole 4, 23 giugno
Giorgio Germont Roberto Frontali /
Giovanni Meoni 25, 27, 29 maggio, 1, 4, 21, 23, 25 30 giugno
Flora Anna Malavasi
Gastone, visconte di Létorières Andrea Giovannini
Il Barone Douphol Roberto Accurso
Il Marchese D'Obigny Andrea Porta
Il Dottor Grenvil Graziano Dallavalle
Annina Chiara Pieretti

Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma
Con sovratitoli in italiano e inglese

Si ringraziano la Fondazione Valentino Garavani e Giancarlo Giammetti e Valentino S.p.A.

Lo spettacolo sarà ripreso in tecnologia 4K dai Rai Com. Il direttore della fotografia è il candidato al Premio Oscar Philippe Le Sourd. La regia televisiva è di Francesca Nessler sotto il coordinamento artistico di Sofia Coppola.

Lo spettacolo di martedì 24 sarà trasmesso in diretta da Rai Radio3.

Sabato 21 maggio (ore 18), andrà in scena l’anteprima giovani, riservata ai minori di 26 anni. Dopo la “prima” di martedì 24 (ore 20) La traviata verrà replicata a Maggio mercoledì 25 (ore 20), giovedì 26 (ore 20), venerdì 27 (20), sabato 28 (ore 18), domenica 29 (16.30) e martedì 31 (ore 20), a Giugno mercoledì 1 (ore 20), venerdì 3 (ore 20), sabato 4 (ore 18), domenica 5 (ore 16.30), martedì 21 (ore 20), giovedì 23 (ore 20), sabato 25 (ore 20) e giovedì 30 (ore 20).
Per informazioni: operaroma.it