Teatro Valle Rumore di acque. L'accoglienza salata dell'orrore

Articolo di: 
Livia Bidoli
Rumore di acque

Approdato a Roma al Teatro Valle per un’unica rappresentazione, Rumore di acque del Teatro delle Albe, è il nuovo spettacolo con la regia di Marco Martinelli ed il monologo di Alessandro Renda. Tutto incentrato su un generale che professa la “politica degli accoglimenti”, è uno spettacolo allo stesso tempo dissacrante e polemico nei confronti della politica dei respingimenti in atto in Italia, con uno sguardo molto indagatore su Tripoli e “l’altro” Generale.

Presentato quest’estate in luglio al Ravenna Festival da cui è coprodotto insieme alla Regione Sicilia, lo spettacolo presenta un’inedita fusione che è la cifra caratteristica del Teatro delle Albe: la contaminazione tra Nord e Sud del mondo, sia di livello autoriale, con la partecipazione agli spettacoli delle musiche originali sicule dal vivo (direi il termine più adatto perché dialettali le canzoni e di tradizione le musiche) dei Fratelli Mancuso (riferimento a Filippo Mancuso, Ministro della Giustizia di Forza Italia sfiduciato nel 1995 e che prese solo 77 voti quando si ricandidò nelle medesime liste nel 2002); sia narrativa, dato che l’argomento trattato è la tragedia delle immigrazioni clandestine. Aggiungiamo poi che il Teatro delle Albe accoglie – questo si un vero “accoglimento” – in pianta stabile il senegalese Mandiaye N’Diaye, adottando la stessa politica fuori e dentro la scena.

Il generale che vediamo ergersi dietro una lastra di marmo dalla carica infinitamente mortuaria come i numeri che declama al posto dei nomi e delle identità sconosciute, è la rappresentazione figurata in eccesso della politica italiana e tripolitana dei respingimenti. O meglio, ciò che accade in seguito alle nostre politiche. Lui accoglie i morti, i massacrati dai pesci, prima ancora dalle eliche di una nave guidata da qualche figlio di papà (militare) che senza la minima cognizione (“cervello” si dice sulla scena), non le ferma davanti ai dispersi, tanto tutto verrà opportunamente occultato. Di certo nei telegiornali non se ne parla. E’ così che muore l’islamico Jusuf (forse nemmeno fondamentalista) insieme agli altri 77 che conta gracidando il generale. Il suo “ordine e chiarezza” è soddisfatto mentre i Fratelli Mancuso suonano i loro lamenti, le lacrime di chi non ha voce e si dirige verso la terra del vulcano.

Eppure qualcuno si salva come la bambina Jasmine, “serva” (parole testuali) di un ottantenne che dichiara, per giustificare che lei “faccia quella cosa là”: “Io sono sempre stato attraente, non ho mai avuto problemi con le donne”. Ricorda il nostro Premier Berlusconi, nemmeno lui ha problemi con “quella cosa là” con “donne” (forse sarebbe il caso di chiamarle “femmine” per seguire il suo gusto e la loro operatività funzionale) di qualsiasi età, e soprattutto “accoglie” molto volentieri il Generale tripolitano, quello che chiede all’Europa “5 miliardi per non farci invadere dagli immigrati”. Io personalmente ho più paura di lui che di loro. E voi?

Per concludere lo spettacolo si nomina un certo “Ministro dell’Inferno” (con una “t” al posto della “f” sarebbe chiaro il riferimento), colui che fa i patti con il generale dell’isoletta dove sono “accolti” i morti, sbranati dai pesci, unici, conclamati responsabili del massacro secondo colui che parla. Il generale ha infatti un compito gravoso, più gravoso di coloro che si occupano di “respingimenti”: di contare e mettere ordine tra i morti. A tutto questo fanno eco ancora i Mancuso, a suggellare con una disperante canzona le infernali acque nelle quali siamo sprofondati.

Pubblicato in: 
GN30 Anno III 8 dicembre 2010
Scheda
Titolo completo: 

RUMORE DI ACQUE
di Marco Martinelli
ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari
con Alessandro Renda
musiche originali eseguite dal vivo Fratelli Mancuso
spazio, luci, costumi Ermanna Montanari, Enrico Isola
realizzazione costumi Laura Graziani Alta Moda, A.N.G.E.L.O.
tecnico del suono Andrea Villich
regia Marco Martinelli

Teatro Valle di Roma - 6 dicembre, ore 20.45

Teatro delle Albe Ravenna Teatro
Ravenna Festival
"Circuito del Mito" Assessorato al Turismo della Regione Sicilia

Note

Rumore di acque fa parte di un’ideale trittico Mazara-Ravenna, il cui primo movimento è stato Cercatori di tracce, da Sofocle - andato in scena a Mazara del Vallo e Palermo a giugno e luglio 2010 -, frutto di un laboratorio con cinquanta adolescenti Tunisini e Italiani, a cura di Marco Martinelli e Alessandro Renda, che sta lavorando al montaggio di un film/documentario, che chiuderà questo viaggio nei temi dell’immigrazione nel canale di Sicilia.

* Il testo Rumore di Acque di Marco Martinelli è stato recentemente pubblicato da Editoria & Spettacolo, nella collana Percorsi