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Tessarini riscoperto dall'Ensemble Guidantus e Marco Pedrona
L'interessante doppio CD Indésens proposto dal violinista Marco Pedrona alla guida dell'Ensemble Guidantus è il classico esempio di recupero, divulgazione e nuova visibilità delle composizioni di un autore, Carlo Tessarini, che ebbe buona fama in vita ma che si trovò a dividere spazi ed ambiti musicali, in particolar modo a Venezia, con Vivaldi.
Continua quindi su queste pagine la condivisione della scoperta di pagine sconosciute dello sterminato repertorio barocco europeo ed italiano in particolare. Come abbiamo già avuto occasione di dire, la produzione strumentale barocca, che rispondeva ad una richiesta continua e pressante, ancora nasconde non solo una quantità sterminata di composizioni, conservate in biblioteche e fondi privati, ma anche la testimonianza dell'esistenza di autori, conosciuti e celebrati in vita ed oggettivamente di buon livello, caduti nell'oblio, scontando spesso solo la colpa di avere convissuto a fianco di altri compositori più blasonati.
La notorietà in vita e la pubblicazione, come avveniva anche per Vivaldi, di sue composizioni ad Amsterdam e gli incarichi a Venezia, Urbino, Roma, Napoli, certificano la qualità anche delle composizioni proposte in quest'occasione in prima registrazione moderna, i Dodici Concerti per violino op.1.
Ad un primo ascolto la scrittura è esattamente quello che ci si aspetta da un valente compositore di quel periodo. Molto piacevole e con mano sicura, è inevitabile l'influenza vivaldiana ma non certamente la mera imitazione.
Pedrona e gli ottimi componenti dell'Ensemble Guidantus restituiscono ai vari concerti la freschezza e la piacevolezza che possiedono con una lettura sobria, senza enfasi ma con grande cura nell'evidenziare, nella scrittura, il tipico dialogo fra solista e tutti ed i relativi affetti.
La classica tripartizione dei movimenti con l'alternanza Allegro-Adagio-Allegro è in ogni concerto motivo di grande attenzione nell'evidenziare gli spunti tematici e ritmici così come, nei casi in cui l'adagio, come spesso avveniva, non era una semplice e breve transizione accordale fra due allegri, vengono esaltati momenti di autentica poesia che nulla hanno da invidiare ad analoghi esempi vivaldiani, e questo è senza dubbio un ulteriore merito degli esecutori.
La presa di suono è corretta e riesce a restituire all'ascolto l'impasto timbrico che si avrebbe in un'esecuzione dal vivo, con il solista in evidenza quanto basta ma in ogni caso, come dev'essere, parte integrante dell'ensemble.
Una registrazione che restituisce a Tessarini la dignità artistica che merita e che dimostra come potrebbe essere senza dubbio e senza timore inserito al fianco di altri più conosciuti esponenti del barocco italiano, come auspichiamo abbia già previsto di fare l'Ensemble Guidantus. La ricerca e la scoperta di altri autori “dimenticati” continua...