Tintoretto alle Scuderie del Quirinale a cura di Vittorio Sgarbi

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Tintoretto Susanna e i vecchioni 1555

Alle Scuderie del Quirinale si è aperta il 25 febbraio la mostra su Jacopo Robusti detto il Tintoretto (1519- 1594) curata Vittorio Sgarbi, che si concluderà 10 giugno 2012. Si tratta di un evento significativo in quanto l'ultima mostra sul grande maestro veneto risale al 1937.

Nonostante  Jacopo Robusti sia uno dei grandi protagonisti della pittura italiana del Cinquecento, la concreta impossibilità di spostare i grandi teleri veneziani ha scoraggiato fino ad oggi una esposizione sull'artista. L'organizzazione della mostra antologica è stata sicuramente una sfida ma è riuscita in quanto Sgarbi è riuscito ad ideare un percorso che consente di seguire l'evoluzione artistica del Tintoretto. Naturalmente per chi voglia approfondire la conoscenza dell'opera di Jacopo Robusti , un viaggio a Venezia è indispensabile, con un'accurata visita alla Scuola di San Rocco e poi agli altri luoghi per i quali l'infaticabile artista ha creato le sue opere.

Jacopo  Robusti può essere definito un uomo che si è fatto da solo, in quanto non è stato a bottega da nessun grande pittore, se si escludono i dieci giorni trascorsi in quella di Tiziano Vecellio, da cui fu cacciato per motivi non chiari, anche se Carlo Ridolfi (1594 – 1658 ) l'attribuisce al fatto che il maestro ritenne l'allievo “troppo bravo”.

Nella prima sala è stato posto lo stupefacente Miracolo dello schiavo dipinto nel 1548 per la Scuola Grande di San Marco, l'opera che, per prima, gli consentirà di porsi all'attenzione dei Veneziani. È una scelta appropriata per comprendere quali siano stati i modelli di riferimento per Tintoretto per creare il suo personalissimo stile a cominciare dallla scuola veneta e soprattutto da Tiziano per l'uso di una tavolozza dai colori lussureggianti e dello sfumato.

Vi è poi l'influenza di Michelangelo e la conoscenza che il Robusti ebbe dal vivo a Mantova (1541) di Giulio Romano, che fu allievo di Raffaello e con cui collaborò anche per le Stanze vaticane, avendo la possibilità di vedere la volta della Cappella Sistina dipinta dal Buonarroti. La lezione di  Michelangelo fu importante in quanto dal disegno anatomico del Buonarroti scaturiva un intensa  drammaticità, affine alla visione della pittura di Tintoretto.

Si notano il corpo dello schiavo su cui si accaniscono i torturatori e l'incredibile posizione del corpo di San Marco in volo e il suo braccio, il gesto perentorio con cui irrompe nella scena generando una grande tensione. Tintoretto preparava i suoi quadri come un tecnico delle luci, uno scenografo, un costumista e un regista potrebbero allestire un testo teatrale. Si recava sul posto dove studiava le luci e poi nello studio allestiva un palcoscenico in cui poneva i personaggi e poi aiutandosi con le candele decideva come orientare la luce.

Lo studio delle architetture del Sansovino, di cui è esposto lo splendido ritratto -1566-, e il Trattato dell'architettura di Sebastiano Serlio di cui usò le tavole per lo sfondo di più pitture, furono funzionali a creare la scenografia della rappresentazione pittorica . La teatralità del Tintoretto stupisce e immerge nell'azione, è come un ferma immagine che aiuta a comprendere. Il suo genio gli fa cogliere il cuore della situazione, la sua religiosità è autentica e partecipata. Si comprende anche ne L'Ultima Cena - (1574-1575) Venezia nella Chiesa di San Polo - nella rappresentazione concitata delle reazioni degli apostoli alle parole di Gesù, che annunciano il tradimento.

Nell'esposizione ci sono capolavori come il Trafugamento del corpo di San Marco – 1564 circa Accademia Venezia -e la Santa Maria Egiziaca e la Santa Maria Maddalena - 1582-83 Scuola Grande di San Rocco - che mostrano il passaggio ai fondi scuri. Tintoretto, infatti, abbandonò la consueta preparazione della tela, ottenuta con colla e gesso, per adottare una imprimitura scura da utilizzare per velocizzare la realizzazione delle opere.

Questo accorgimento è sfruttato mirabilmente nella creazione, per il Trafugamento del corpo di San Marco, di un'atmosfera visionaria di cupo mistero data un inquietante cielo rossastro e temporalesco in cui spicca il biancore della Biblioteca di San Marco del Sansovino e che pone in primo piano il corpo del santo. L'uso del fondo scuro riduce la tavolozza dei colori  a vantaggio dell'utilizzazione del bianco e del nero con cui il Robusti ottenne effetti di luce e ombra straordinari.

Il ritrovamento del corpo di San Marco – 1562-66  Brera - è un altro capolavoro in cui domina l'atmosfera misteriosa, creata dall'ambiente cupo della cripta, realizzata con il fondo scuro, che viene usato anche per creare l'ambiente naturale notturno e onirico della Santa Maria Egiziaca e della Santa Maria Maddalena.

Negli anni precedenti a questa svolta nel suo modo di dipingere, Tintoretto  rappresentò iI paesaggio, sempre molto presente nelle sue opere, anche come scorcio,  con una prodigiosa tavolozza di brillanti colori come nel San Giorgio uccide il drago – 1553-1555 National Gallery di Londra - e nella Susanna e i vecchioni -1555 circa del Kunsthistorisches Museum di Vienna- in cui il lussureggiante verde del giardino fa risaltare il candore del corpo di Susanna.

Ci sono anche splendide opere di pittura profana come Vulcano sorprende Venere e Marte - 1555 circa Alte Pinacotheck Monaco- con l'effetto dello specchio che riflette la schiena del dio claudicante. I ritratti, che furono una importante fonte di guadagno, ci mostrano la sua grandezza anche in questo campo, da notare l'affascinante Donna che mostra il seno, eseguito dal figlio Domenico. Nella sua bottega, infatti, fu affiancato anche dai figli: Domenico, il primogenito, e Marietta, amatissima e avuta al di fuori del matrimonio.

I  testi dei pannelli di sala di Melania Mazzucco, autrice di  Jacomo Tintoretto e i suoi figli. Biografia di una famiglia veneziana e La lunga attesa dell'angelo ( biografia romanzata) guidano il visitatore alla scoperta di questo gigante della pittura e uomo, anche spregiudicato, dominato per tutta la sua vita dalla sua intensa passione artistica. 

Pubblicato in: 
GN16 Anno IV 27 febbraio 2012
Scheda
Titolo completo: 

Tintoretto alle Scuderie del Quirinale
25 febbraio - 10 giugno 2012
a cura di  Vittorio Sgarbi*

Commissario Generale: Giovanni Morello
Coordinamento scientifico: Giovanni C.F. Villa
Testi in mostra di Melania Mazzucco
*per la curatela del professor Vittorio Sgarbi si ringrazia Promoter Arte
Biglietti Intero € 10,00 / Ridotto € 8,50
Biglietto integrato Scuderie del Quirinale + Palazzo delle Esposizioni
Intero € 18,00 / Ridotto € 15,00 / Scuole  € 6,00 
Il Biglietto integrato è valido 3 giorni dalla data di emissione.
Il Palazzo delle Esposizioni è aperto domenica, martedì, mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 20.00. Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30. Lunedì chiuso.
L'ingresso è consentito fino a un'ora prima dell'orario di chiusura.