Transart. La perla mozartiana di Badura Skoda

Articolo di: 
Piero Barbareschi
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Il CD mozartiano con etichetta Transart e distribuito da Ducale, contiene due concerti particolarmente amati da Badura Skoda, che appartengono a due periodi particolari della vita di Mozart: il K 450 e il K 466

Paul Badura Skoda è un mito vivente del pianismo moderno. Allievo di Edwin Fischer, è un artista che rappresenta probabilmente l'ultimo legame con una scuola concertistica legata alla grande tradizione europea del secolo XIX. Con la sua longevità artistica incarna la figura del grande interprete e didatta che si rivela indifferente allo scorrere degli anni ed all'inevitabile declino fisico, come dimostra la registrazione in questo caso presa in considerazione, realizzata nel 2012 all'invidiabile età di 85 anni...

Badura Skoda, straordinario didatta oltre che interprete e collezionista di prestigiosi (e tutti spesso utilizzati) strumenti a tastiera antichi, ha scritto alla fine degli anni Cinquanta - ma la sua pubblicazione in Italia avvenne solo nel 1980 - un fondamentale ed utilissimo libro sull'interpretazione di Mozart al pianoforte, illuminante testo sia per un autonomo studio ed approfondimento, sia per scoprire e comprendere la sua visione dell'autore e meglio apprezzarne le esecuzioni. 

Il Concerto K 466 registrato nel CD è presente nel testo sopra citato come presenza privilegiata, insieme al K 488 ed al K 491, per una più approfondita analisi.

Evitando di citare le acute osservazioni riferite alle problematiche tecniche ed estetiche del concerto, indirizzate a dei lettori “professionisti”, appare senza dubbio utile anche per il semplice ma curioso musicofilo ed appassionato la sottolineatura del carattere malinconico e meditativo del brano, in linea con analoghe composizioni in tonalità minore, che fa trasparire un aspetto del carattere mozartiano lontano dal cliché stereotipato e quasi degradante del genio sempre ridanciano, volgare nel linguaggio e lontano dalla realtà con il quale purtroppo non  di rado viene descritto il genio di Saliburgo.

Badura Skoda ricorda come spesso questo malinconia di fondo emerga nelle composizioni mozartiane, una malinconia che sublimerà, nell'ultimo sfortunato periodo della sua vita terrena “...in un sorriso penoso, una malinconia che deriva dalla vittoria morale sulla disperazione ed ha origine in una parte della mente dove gioia e dolore non sembrano esistere più, ma soltanto uno stato di sospensione, in cui l'unica cosa desiderata è il riposo eterno, la liberazione da ogni vincolo mortale...”.

La consapevolezza e convinzione di questo atteggiamento dell'autore condizionano l'esecuzione da parte di Badura Skoda del Concerto. Nella doppia veste di direttore e solista, può in maniera omogenea adeguare la lettura per evidenziare queste caratteristiche. Si dalle prima battute l'andamento sincopato degli archi introduce una sensazione di affannosa inquietudine, che non trova riposo con l'ingresso del pianoforte il quale, con un tema che non era ancora stato annunciato o anticipato, con  poche battute diventa protagonista e voce di Mozart nel trasmettere il suo stato d'animo. 

Badura Skoda utilizza per questa registrazione uno strumento della sua collezione, uno stupendo Steinway matricola 569 686, perfettamente adatto ad esaltare la sua tecnica ancora cristallina ed il suo raffinato fraseggio.

In altri concerti o brani strumentali Mozart concede all'ascoltatore di stemperare la tensione dei tempi estremi con tempi lenti più rilassanti e positivi. In questo caso il secondo movimento, una Romanza, mantiene invece una malinconia quasi rassegnata e cadenzata da un passo lento che ritrova vigore nell'ultimo movimento irrequieto e sempre comunque pervaso da agitazione.  

Realizzato in un momento più positivo e particolarmente fecondo di capolavori (fra i molti il Quintetto per pianoforte e fiati K 452, considerato dallo stesso Mozart la più bella cosa da lui scritta sino a quel momento), il concerto K 450 conduce l'ascoltatore nel mondo mozartiano che tutti amano, fatto di frasi musicali perfette nella loro apparente semplicità e nel sapiente uso della tecnica pianistica per la loro valorizzazione, il tutto calato in un'atmosfera amabilmente settecentesca.

Anche in questo caso Badura Skoda esalta queste caratteristiche con una lettura fresca e lieve ed al tempo stesso spumeggiante e gioiosa, inserendo, sulla falsariga di quanto era usuale all'epoca, microcadenze che ornano e variano la scrittura in occasione di “corone” (momenti di pausa allungata) che compaiono ogni tanto all'interno dei movimenti.

Grande Mozart, ma straordinario, come sempre, anche Badura Skoda. Un'altra perla della sua discografia mozartiana.

Pubblicato in: 
GN21 Anno VI 3 aprile 2014
Scheda
Titolo completo: 

W.A. Mozart
Piano Concertos
n.15 K 450 e n. 20 K 466

Prague Chamber Orchestra

Paul Badura Skoda dir. e pf.

CD Transart - TR175