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Udine. Carro di Tespi col Barbiere di Barchi
La piazza Duomo di Udine gremita di pubblico ha salutato l'apertura della decima edizione del Carro di Tespi il 30 giugno, che quest'anno presenta Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, opera buffa in due atti con libretto di Cesare Sterbini tratto dall'omonima commedia di Beaumarchais. Protagonisti dell'evento l'Orchestra della Società Filarmonia, il Coro Filarmonia Città di Udine, il tenore Victor Campos Leal (Conte d'Almaviva), i baritoni Eugenio Leggiadri Galliani (Don Bartolo) e Alberto Gallo (Figaro), il soprano Maria Grazia Mazzara (Rosina), il mezzosoprano Micaela Magoga (Berta), i bassi Enrico Rinaldo ( Don Basilio) e Mirko Quarello (Fiorello). Dirige il Maestro Alfredo Barchi.
L'inizio, dopo una triplice ripetizione degli sponsor e i ringraziamenti della graziosa Beppina Carniato, che si scusa con il pubblico per l'incompletezza della scenografia dovuta a motivi tecnici, è affidato alla celebre sinfonia d'apertura che ci mostra un'Orchestra Filarmonia formata da strumentisti di ottimo livello e condotta con la consueta precisione dalla bacchetta di Alfredo Barchi.
Fin dall'inizio del primo atto, il pubblico può apprezzare un cast vocale di grane levatura che trova i suoi punti di forza in una Rosina (Maria Grazia Mazzara) che dopo le iniziali incertezze si rivela voce di grande agilità, omogenea in tutti i registri e di splendido colore vocale, in un Don Bartolo (Eugenio Leggiadri Gallani) di grande statura vocale e presenza scenica (uno dei più applauditi alla fine), in un impertinente e piacevole Figaro (Alberto Gallo), in un serioso Don Basilio (Enrico Rinaldo) ed in Victor Campos Leal che, se pure su certi passaggi suscita qualche perplessità, si rivela un Conte d'Almaviva, di ottima presenza scenica e di bel colore vocale.
In ogni caso, un cast vocale di grandi qualità (per brevità non si possono citare tutti) e sceniche cui fa da contraltare un'amplificazione pessima, i discutibili tagli apportati al libretto e una scenografia, a dispetto degli splendidi costumi, povera e incongrua. Nonostante ciò grande successo del Barbiere di Siviglia diretto da Barchi, applaudito calorosamente, ma era l'una di notte, dal poco pubblico rimasto. Pochi ma buoni si direbbe, rimasti fino alla fine nonostante l'ora tarda e il freddo di una bislacca serata di luglio.