Venezia 69°. La guerra dei vulcani e Terramatta. Due testimonianze del Novecento italiano

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
La guerra dei vulcani e Terramatta

Il cinema di oggi guarda al cinema del passato come modello, come punto di partenza per cambiamenti tecnici e formali, come storia da cui trarre insegnamenti.
In occasione della 69° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, per la sezione "Venezia Classici", è stato presentato un film documentario unico, diretto da Francesco Patierno, riguardante le alterne vicende intorno alla produzione di due famosi lungometraggi, girati negli anni '49-'50 presso le Isole Eolie: "Stromboli", diretto da Roberto Rossellini e "Vulcano" diretto da William Dieterle.

Il documentario, intitolato "La guerra dei vulcani" e proiettato in anteprima sulla piattaforma streaming di MyMovies, fa riferimento agli eventi ricostruiti per la prima volta nel saggio di Alberto Anile e Gabriella M.  Giannice: "La guerra dei vulcani. Storia di cinema d'amore", pubblicato nel 2000.
Il documentario di Patierno ricostruisce le vicende, legate a tre grandi icone del cinema mondiale (Roberto Rossellini, Anna Magnani e Ingrid Bergman), attraverso filmati storici in bianco e nero e non, accompagnati dalla voce di un narratore che racconta la vicenda dai punti di vista dei diversi personaggi.

Fu il cugino di Rossellini, Renzo Avanzi, facente parte della Panaria Film, una giovane casa di produzione siciliana che per prima ha realizzato riprese subacquee, a proporre al regista il soggetto di un film ambientato alle Eolie con protagonista la Magnani.
L'attrice era ormai da tempo la compagna di Rossellini: l'amore fra i due era nato sul set del film "Roma città aperta" (1945), i due però avevano caratteri molto diversi e il regista, rimasto affascinato dalla bellezza e dalla bravura dell'attrice svedese Ingrid Bergman, già molto famosa dopo il successo di "Notorius" (1946) diretto da Hitchcock, aveva già pensato a lei come protagonista del film in progetto.
Così, mentre Rossellini parte di nascosto per gli USA per prendere contatti con l'attrice e iniziare le riprese senza darne conto alla Panaria Film, anche quest'ultima dà inizio al progetto, chiamando la Magnani come attrice protagonista.
La notizia riguardante le doppie riprese effettuate alle Eolie si diffonde in Italia e già le riviste parlano di "Guerra dei vulcani", che vede come protagonisti sulla scena della vita tre grandi icone del cinema, con le due celebri attrici rivali nell'interpretazione della stessa parte.

Il documentario di Patierno rende partecipi gli spettatori di una vicenda in cui si intrecciano amori e conflitti emotivi insieme a grandi capacità registiche e recitative, sullo sfondo – come afferma il narratore – di un vulcano che muta nel tempo.
 

Terramatta

Proiettato giovedì 6 settembre presso la 69° Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, per la sezione "Giornate degli Autori" e proposto, a partire dallo stesso giorno, sulla piattaforma streaming di MyMovies, il film documentario "Terramatta" diretto da Costanza Quatriglio è un fedele adattamento cinematografico dell'autobiografia di Vincenzo Rabito, "Terra matta" (Einaudi, 2007).
La vita di quest'uomo viene raccontata nel documentario da Roberto Nobile, la cui voce di narratore partecipe si attiene alle testuali parole scritte da Rabito stesso nel corso degli anni su quaderni legati con uno spago, con un linguaggio scorretto e sgrammaticato, ma  immediato, denso di sentimento e di realtà popolare vissuta.

Nato nel 1899 a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, Rabito ha condotto una vita "travagliata e disprezzata". In quanto figlio maggiore fra sette fratelli, dopo la morte del padre, iniziò a lavorare a soli sette anni per sostenere la famiglia e così non ebbe la possibilità di studiare. Scoppiata la Prima guerra mondiale, fu chiamato alle armi insieme ad altri ragazzi della sua età e, giovanissimo, conobbe sulla sua pelle gli orrori e le atrocità del conflitto di trincea, mesi logoranti e dolorosi accompagnati da lacrime, dolore e morte, rumori di spari e di cannoni lampeggianti nel cielo "tanto che sembrava che tuonasse".
Finita la guerra, inconsapevole per la limitante ignoranza e per la mancanza di una guida, aderisce al partito fascista e poco dopo, credendo che firmare alcuni documenti lo avrebbe fatto spostare in Africa per lavoro, finisce per arruolarsi volontario delle Camicie nere mussoliniane. In seguito, accetta di trasferirsi in Germania per l'opportunità di lavoro nelle miniere di carbone e, scoppiato il Secondo conflitto mondiale, riesce a sopravvivere grazie ad un rifugio sotterraneo che lui stesso aveva costruito e, per Rabito, già allora, unico piacere era quello di ricordare e raccontare agli altri le cose della sua vita.
Con la fine della guerra, l'uomo torna al paese natio e, per mantenere la famiglia composta da moglie e due figli, accetta di lavorare come cantoniere a Ragusa, esprimendo poi con immediatezza e semplicità le alterne vicende politiche che hanno contraddistinto l'Italia dopo le elezioni del '48, facendo tutto il possibile per permettere ai suoi figli l'istruzione che lui non aveva potuto avere.

I quaderni dattiloscritti di Rabito, ritrovati dopo molti anni dalla sua morte, vennero riuniti in un unico manoscritto, che vinse nel 2000 il "Premio Pieve per la diaristica" in quanto, nonostante l'asprezza della scrittura, ne è stata riconosciuta l'importanza in quanto affresco e testimonianza unica e intima della sua Sicilia, ma anche di un'Italia che ha sofferto due guerre mondiali e molte altre problematiche sociali.

Costanza Quatriglio realizza un lungometraggio denso di immagini evocative, in cui scene documentaristiche del passato si legano alle inquadrature dei quaderni dattiloscritti di Rabito, ma anche a scorci dei luoghi della sua vita visti oggi, in un viaggio metaforico e profondo, reso concreto e autentico grazie alla presenza dei figli, che lo arricchiscono con ricordi e sensazioni.
"Terramatta" è, a mio avviso, un documentario intenso, un film di ricordi, echi, parole e immagini della vita di un uomo comune che, conoscendo della lingua italiana quel poco che aveva imparato da solo nei ritagli di tempo, decide  raccontarsi, di esprimere se stesso, spesso rammaricandosi degli sbagli fatti inconsapevolmente, lasciando alle generazioni future una testimonianza di mezzo secolo con una tale immediatezza e concretezza da toccare la sensibilità di tutti.

Pubblicato in: 
GN43 Anno IV 17 settembre 2012
Scheda
Titolo completo: 

La guerra dei vulcani (La guerra dei vulcani)
REGIA: Francesco Patierno
ATTORI: Roberto Rossellini, Anna Magnani, Ingrid Bergman

Proiettato in anteprima sulla piattaforma streaming "MyMovies Live!" da sabato 1° settembre 2012

PAESE: Italia 2011
GENERE:  Documentario
DURATA: 52 Min.
FORMATO: B/N
NOTE: Proiettato sabato 1° settembre presso la 69° Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, per la sezione "Venezia Classici"
 

Terramatta (Terramatta)
REGIA: Costanza Quatriglio
SCENEGGIATURA: Chiara Ottaviano e Costanza Quatriglio
ATTORI: Roberto Nobile (voce narrante) e con la partecipazione di Turi, Tano e Giovanni Rabito

Proiettato in anteprima sulla piattaforma streaming "MyMovies Live!" da sabato 1° settembre 2012

FOTOGRAFIA: Sabrina Varani
MONTAGGIO: Letizia Caudullo
MUSICHE: Paolo Buonvino
PRODUZIONE: Cliomedia Officina e Cinecittà Luce
PAESE: Italia 2012
GENERE:  Documentario
DURATA: 75 Min.
FORMATO: B/N - Colore
NOTE: Proiettato giovedì 6 settembre presso la 69° Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, per la sezione "Giornate degli Autori"