Venezia 69° Pieta e Gli equilibristi. Il Leone d'Oro alla pietas contro i soldi

Articolo di: 
Livia Bidoli
Pieta

Il Leone d'Oro di Venezia 69 per Pieta a Kim Ki-duk ed il film Gli equilibristi di Ivano De Matteo  presentato nella sezione Orizzonti, trattano entrambi di un tema attualmente ad indice rosso: i denari. Anche se le storie non hanno quasi nulla a che fare, si potrebbe altrettanto dire che ne condividono un altro di tema, quella pietas latina del titolo di Kim Ki-duk, affrontata concettualmente secondo i due profili, orientale ed occidentale.

Pieta 

Dalla setosa colonna sonora di Park In-young, melanconica, nostalgica e lirica, si comprendono molte più cose che guardando soltanto il film: sia prima sia dopo. Quell'amarezza che procede sinuosa è la stessa, rafforzata dagli archi che svettano languorosi, della madre che incontra il figlio: suo, non suo, che importa? In realtà la questione non è questa, piuttosto è legata alla possibilità di amare, di commiserare, di provare pietà per qualcuno che indirettamente ci ha procurato un dolore enorme e profondissimo. La questione è quindi se siamo in grado di perdonare oppure decidiamo per la vendetta e cosa comporterà questa scelta.

Il denaro in fondo non è che il quid, indipendentemente dalla quantità, che decide dei rapporti da stabilire con gli altri, ed è questo il messaggio vero e proprio del regista, come asserisce lui stesso: “Il denaro è alla base della maggior parte degli episodi spiacevoli che accadono al giorno d'oggi. In questo film, due persone che infliggono e subiscono punizioni legate al denaro, si incontrano e formano una famiglia arrivando a comprendere quanto siamo complici di tutto ciò che accade.”

La periferia di Cheonggyecheon a Seul in Corea del Sud, fa da sfondo ad un film che ben rappresenta quel che era prima, realmente, la Corea del Sud prima dello sviluppo economico: una baraccopoli di piccole officine dove si è impennata quella produzione che ha nel nome di Samsung il suo corrispettivo più rilevante. Nei dintorni lavorò da piccolo lo stesso regista che è riuscito a ritrarre l'ultima porzione che si è salvata dalla rimessa a nuovo dell'area, con grattacieli e ponti sul fiume Cheonggy, connesso al fiume Han del miracolo economico.

Il film è crudo, sottile, freddo in alcuni casi, e non dà risposte per un po': si dovranno osservare piccoli particolari, ganci da macellaio nell'officina, tinte bluastre alle pareti, solitudo in extremis, sedie vuote per deambulare, finchè, a poco poco, si chiarisce tutta la natura dell'enigma ed il denso e glaciale significato del film, profetizzato dallo stesso regista: “Finiremo per essere una moneta agli occhi degli altri”, oppure a voi la scelta di non esserlo e l'astensione dai gesti più facili, preordinati, arrampicati su quella deriva che risuona scelleratamente empia e tintinnante negli echi più profondi.

Una nota di merito all'attrice di Kim Ki-duk in stato di grazia: Jo Min-soo.

Gli equilibristi 

Il film di Ivano De Matteo è propriamente italico, con una dose di riferimenti alla situazione di Roma densi e sinceri: si riconoscono le strade, i tram, i grandi mercati dove lavorerà questo “povero diavolo”, un padre di famiglia separato dalla moglie cui deve pagare gli alimenti per i figli con uno stipendio da impiegato comunale intorno ai €1200-1300, e che risulterà del tutto impossibile, anche col doppio lavoro da scaricatore di frutta che farà per un po' grazie ad un amico.

Riconvertirsi a quarant'anni certo non è facile, e forse nemmeno fare un doppio lavoro che non sia “impiegatizio” come il primo, vivendo in dormitori precari “solo” per pagare le gite ai figli o le spese del dentista, forse però quello su cui punta il film maggiormente è la “cecità” di chi dovrebbe essere più sodale, ovvero la famiglia. Ed anche in questo caso una donna, la moglie, è quasi messa fra gli imputati per una mancanza di accortezza e sensibilità per una situazione che stava evidentemente degenerando. Siamo d'accordo, le regole vanno riviste: oggi non sono più solo gli uomini a detenere il potere sociale ed economico,– forse non proprio in Italia che sta agli ultimi posti in quanto a parità di stipendio e di occupazione, ben dopo l'Ungheria e quasi a pari merito con la Moldavia, ben lungi non solo da Olanda ma anche da Regno Unito e Germania che non sono ai primi posti – piuttosto dovrebbe essere il magistrato o chi per lui fare maggior attenzione a quegli “equilibri” stravolti completamente nel film.

Io credo che nella situazione di Giulio - il bravo Valerio Mastrandrea perfettamente credibile-, non ci siano soltanto i padri di famiglia in separazione, è tristemente evidente ormai: in una città come Roma è difficile andare avanti anche con €1500-1600 al mese se si paga un affitto, senza confrontare minimamente le paghe di altri stati europei come la Germania o la Francia o il Regno Unito che hanno stipendi mediamente molto più alti più o meno a parità di spese e tassazione. Il punto è che se le paghe non bastano c'è una vera e propria responsabilità delle istituzioni che da una parte non fanno crescere gli stipendi, e dall'altra aumentano le tasse senza minimamente intaccare i costi della politica e dei dirigenti dello stato, che spesso percepiscono il doppio dello stesso Presidente degli Stati Uniti: il nuovo Direttore Generale della RAI Gubitosi percepirà €650.000 l'anno contro i €325.000 di Barack Obama.

Pubblicato in: 
GN44 Anno IV 24 settembre 2012
Scheda
Titolo completo: 

Pietà (Pieta)
GENERE: Drammatico
REGIA: Kim Ki-duk
SCENEGGIATURA: Kim Ki-duk
ATTORI: Jung-Jin Lee, Choi Min-Soo

Uscita al cinema 14 settembre 2012

DISTRIBUZIONE: Good Films
PAESE: Corea del Sud 2012
DURATA: 104 Min
FORMATO: Colore
VISTO CENSURA: VM14

In Concorso alla 69ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. Vincitore del Leone d'Oro come miglior film.

Gli equilibristi
GENERE: Commedia, Drammatico
REGIA: Ivano De Matteo
SCENEGGIATURA: Ivano De Matteo, Valentina Ferlan
ATTORI: Valerio Mastandrea, Barbora Bobulova, Maurizio Casagrande, Rolando Ravello, Rosabell Laurenti Sellers, Grazia Schiavo, Antonio Gerardi, Antonella Attili, Stefano Masciolini, Francesca Antonelli, Damir Todorovic, Daniele La Leggia, Pierluigi Misasi, Paola Tiziana Cruciani

Uscita al cinema 14 settembre 2012

FOTOGRAFIA: Vittorio Omodei Zorini
MONTAGGIO: Marco Spoletini
MUSICHE: Francesco Cerasi
PRODUZIONE: Rodeo Drive, Babe Films
DISTRIBUZIONE: Medusa Film
PAESE: Italia 2012
DURATA: 100 Min
FORMATO: Colore

Nella sezione Orizzonti della 69ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia