Supporta Gothic Network
Venezia 70. Il futuro distopico si annuncia alla Biennale
La 70° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia si presenta: dal 28 agosto fino al 7 settembre 2013, sotto la direzione di Alberto Barbera, proietterà per stampa, industry e pubblico 53 film per la Selezione Ufficiale di Venezia 70, di cui 51 in prima mondiale e due in prima internazionale. Per Venezia 70 in Concorso 20 film: l'ultimo, statunitense, è stato annunciato a sorpresa in conferenza stampa, è diretto da Peter Landesman e si intitola Parkland, il nome dell'ospedale dove è stato ricoverato John Fitzgerald Kennedy per i suoi ultimi momenti di vita dopo esser stato colpito da Oswald il 22 novembre del 1963.
Tutto è piuttosto in subbuglio alla 70° edizione della Biennale di Venezia: il mancato reintegro del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), sebbene promesso dal Ministro Bray, fa tuonare proteste e minacce di non partecipazione agli Stati Generali promossi proprio a Venezia, oltre ad altre proteste in diretta dalle prime. “Speriamo in una ricomposizione”, è quello che si augura il Direttore Barbera.
La Sala Grande ed il foyer ristrutturati di recente accoglieranno professionisti e pubblico, mentre il resto sarà realizzato entro la prossima edizione. Novità è Venezia Future Reloaded: sono 70 registi che, senza buidget, hanno realizzato ognuno un cortometraggio tra i 60 ed i 90 secondi per omaggiare la mostra e senza alcun limite alla loro creatività. I filmati saranno tutti proiettati per professionisti e pubblico durante la mostra. Una pagina specifica – all'interno di Biennale.org è stata allestita per rivelarne i loro nomi, giorno per giorno, fino alla data di apertura della Biennale.
Venezia 70. In Concorso. I film sono in totale venti con un picco americano, sono sei, quattro film inglesi, di cui alcuni in coproduzione (due con gli Stati Uniti ed uno con l'Australia); il film di apertura del 28 agosto sarà in 3D erd è Gravity di Alfonso Cuaròn, che è Fuori Concorso. Film di chiusura di nuovo in 3D e Fuori Concorso (sezione Documentari), è Amazonia di Thierry Ragobert, il 7 settembre prossimo.
I tre film italiani in Concorso sono il visionario Sacro GRA di Gianfranco Rosi (documentario); L'intrepido di Gianni Amelio e la novità di Emma Dante per la prima volta al Lido con Via Castelllana/Bandiera, una coproduzione Italia/Francia e Svizzera.
Tra i registi notevoli c'è da segnalare il ritorno di Stephen Frears con Philomena e la Dama Judy Dench; il film di James Franco, Child of God, tratto dal romanzo del 1973 di Cormac MacCarthy, il tentativo di un uomo violento di vivere al di fuori dell'ordine sociale; il film Tracks di John Curran tratta dell'attraversamento del deserto australiano sui cammelli, lo stesso regista di The Painted Veil (2006) e di The Killer Inside Me. Terry Gilliam con The Zero Theorem presenta un futuro distopico e orwelliano controllato dalle corporazioni dove un hacker dal nome di Qohen Leth tenta di comprendere l'origine della situazione attuale. Isserley/Scarlett Johansson è invece la protagonista aliena di Under the Skin di Jonathan Glazer, mentre Hayao Miyazaki presenta Kaze tachinu (The Wind Rises), naturalmente di animazione. Errol Morris ha girato un documentario-intervista di un'ora e mezza (le ore effettive in totale sono state 35, poi ridotte) con l'ex Segretario di Stato Americano dei due governi Bush, Donald Ramsfeld: The Unknown Known: The Life and Times of Donald Rumsfeld.
Fuori Concorso. La presenza di Ettore Escola; Alfonso Cuaròn in apertura colla fantascienza di Gravity; Paul Schrader con The Canyons (uno dei due non in prima mondiale perchè disponibile on demand sul web); Moebius di Kim Ki-duk, già tagliato in 21 scene per la distribuzione coreana per l'incesto tra madre e figlio, fanno rilevare, anche soltanto questi, che si tratta di una sezione ben nutrita. Aggiungo poi Die Andere Heimat di Edgar Reitz e Walesa, Man of Hope di Andrzej Wajda e Ewa Brodzka.
Orizzonti. I film, 17, sono tutti in prima mondiale, e porrei l'attenzione subito su The Sacrament di Ti West, che prende le mosse dall'orribile massacro di Jonestown, in Guyana, di 918 adepti del Tempio del Popolo, nel 1978. Medeas di Andrea Pallaoro è il prospetto di un'osservazione su quell'esplosione sociale dei conflitti familiari all'ordine del giorno soprattutto in Italia, lente di contrasto della crisi economica. L'australiano Ruin di Amiel Courtin-Wilson e Michael Cody, ruota intorno ad una storia d'amore tra un ragazzo cambogiano ed una vera acrobata, protagonisti del film. La presenza italica comprende: Still Life di Uberto Pasolini; La prima neve di Andrea Segre e Piccola Patria di Alessandro Rossetto.
Tra i documentari Fuori Concorso sono da rilevare Ukraina is not a Brothel, un punto di vista femminile sulla questione della prostituzione e della mercificazione del corpo della donna, a firma di Kitty Green; The Armstrong Lie, che racconta gli ultimi quattro anni di vita di Lance Armstrong, diretto da Alex Gibney.
Il Leone d'Oro alla Carriera a William Friedkin prevede la proiezione dei suoi successi imperituri tra cui uno dei suoi, dichiaratamente, più personali: Il salario della paura (Sorcerer), il remake del film Vite vendute del '53 di Clouzot, un vero viaggio nell'abisso del Male, con la M maiuscola del regista di L'Esorcista, il suo capolavoro.