Venezia 70. L'arte della felicità apre la 28 Settimana della Critica

Articolo di: 
Livia Bidoli
L'arte della felicità

In apertura della 28° Settimana della Critica della 70 Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, Alessandro Brak esrodisce al lungometraggio con un cartone per adulti dal titolo L'arte della felicità, con un sottotitolo molto coerente con la storia: Due fratelli. Due continenti. Due vite. Una sola anima.

Di splendida fattura e con colori pastellati di estrema raffinatezza, il racconto di Sergio, divenuto tassista dopo l'abbandono del fratello violinista – Sergio suonava il piano insieme a lui ed aspirava ad un futuro da musicista ma solo in coppia – che parte per il Tibet, con le sue alture scoscese ed i suoi monaci tra arancione e amaranto, L'arte della felicità introduce ad uno scorcio poetico di una Napoli in declino sebbene ricca di una linfa vitale che la sorregge con animo. 

L'incontro con una ragazza, abbandonata anche lei ed in lacrime, sarà il punto di svolta per una storia che nasce e si crea attraverso le parole sul tassì di Sergio: un melting pot di personaggi radicati in questo luogo partenopeo di passaggio tra la strada ed il mare. Tutto a Napoli infatti sembra impalpabilmente sfuggente: una sorta di carpe diem assoluto e appassionato per la gente. 

Il film è un gioiellino che indaga le relazioni e ciò che accade nella vita, così foriera di sorprese come in un racconto Zen che dice: un uomo è inseguito da una tigre e si attacca all'unico ramoscello che lo trattiene dal cadere in un fossato. Mentre è attaccato al ramoscello guarda in basso e vede un'altra tigre che lo aspetta giù, ma allo stesso tempo si accorge che lì vicino c'è una fragola e, nonostante i topi continuino a rosicchiare il ramoscello al quale è appeso, la coglie e la mangia. Ecco, la tigre sopra è il passato, mentre quella sotto il futuro: è solo la fragola il presente, quell'attimo unico che viviamo di felicità prima di gettarci nel futuro, perchè dal passato siamo già fuggiti ed è irripetibile. Dobbiamo solo avere il coraggio di coglierla nonostante tutto, e di sicuro questo film lo insegna, con la sua parabola melanconicamente coraggiosa.

L'arte della felicità è prodotto da Luciano Stella di Big Sur con dedica al fratello Alfredo; collaborano nella produzione Mad Entertainment, RAI Cinema e Cinecittà Luce, per un film fuori dalle semplici omologazioni e dai dialoghi curati e prodighi di una profondità che colpisce e lascia il segno.

Pubblicato in: 
GN40 Anno V 3 settembre 2013
Scheda
Titolo completo: 

70 Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia
Direttore: Alberto Barbera
28 agosto - 7 settembre 2013

28 Settimana Internazionale della Critica
L'arte della felicità
Un film di Alessandro Rak
Con Lucio Allocca, Leandro Amato, Silvia Baritzka, Francesca Romana Bergamo, Antonio Brachi
Animazione - durata 82 min.
Italia 2013
Big Sur - Mad Entertainment - RAI Cinema - Cinecittà Luce