Vice. Dick Cheney, il think tank dei Bush

Articolo di: 
Teo Orlando
Vice

Secondo una certa vulgata storico-politica, c'è stata una notevole differenza tra George Bush senior, a lungo vicepresidente degli Stati Uniti e poi presidente dal 1989 al 1993, e il figlio, George W. Bush, presidente per ben due mandati, dal 2001 al 2009 (su cui si veda anche W. di Oliver Stone): il primo risoluto, determinato, con una perfetta conoscenza della macchina del potere e con un controllo totale su di essa, derivantegli anche dalle sue molteplici esperienze, da veterano della II guerra mondiale a direttore della CIA.

Il secondo più svagato e meno esperto, e per questo costretto ad affidarsi spesso al suo staff, tra cui emergevano in particolare i membri di un vero e proprio think tank, il Project for the New American Century, che comprendeva personaggi come Dick Cheney, Donald Rumsfeld e Paul Wolfowitz. Ed è proprio alla figura di Dick Cheney che il regista Adam McKay (premio Oscar per La grande scommessa) ha deciso di dedicare un film, Vice. L'uomo nell'ombra.

Il film è qualcosa di più di un tradizionale biopic, grazie anche alla particolare interpretazione di vari attori, in primo luogo  Christian Bale (che aveva già collaborato con Adams in The Fighter e American Hustle) nei panni di Dick Cheney, e poi Amy Adams, Steve Carell, Sam Rockwell, Alison Pill e Tyler Perry nei ruoli secondari. La trama segue fedelmente Dick Cheney nel suo desiderio di diventare il più potente vice-presidente della storia americana.

Christian Bale ha assunto il ruolo principale da Dick Cheney, che fu, dal 2001 al 2009, il 46° Vicepresidente degli Stati Uniti sotto il presidente George W. Bush, mentre, dal 1989 al 1993, sotto il padre George Bush, fu Ministro della Difesa (o, come si dice in inglese, Secretary of Defense). Bush figlio è interpretato da Sam Rockwell (vincitore di vari Golden Globe, Orsi d'argento e premi Oscar). Amy Adams interpreta la moglie di Dick Cheney, Lynne, Alison Pill, la loro figlia Mary. L'attore Tyler Perry ha assunto il ruolo di Colin Powell, che era presidente dei Joint Chiefs of Staff durante il primo mandato di Cheney. Lisa Gay Hamilton interpreta Condoleezza Rice, che era Segretario di Stato (in pratica Ministro degli Esteri) degli Stati Uniti durante il secondo mandato di Cheney sotto George W. Bush. Steve Carell è stato ingaggiato nel ruolo di Donald Rumsfeld, che è stato Ministro della Difesai dal 2001 al 2006. Bill Pullman (indimenticabile nel ruolo del presidente Thomas J. Whitmore in Independence Day) ha assunto il ruolo dell'ex governatore dello Stato di New York Nelson Rockefeller, che aveva ricoperto il ruolo di vicepresidente degli Stati Uniti nel governo del presidente Gerald Ford ed era stato un precursore di Cheney.

Il film comincia proprio come un tradizionale documentario biografico, andando ad esplorare le prime mosse di Cheney  (che è sempre Christian Bale, volta per volta truccato da uomo molto giovane o da uomo anziano), da operaio elettrico nel rurale Wyoming della fine degli anni '50 a stagista del Congresso, fino a diventare Presidente de facto degli Stati Uniti, in pratica l'uomo più potente del pianeta. Poi si trasforma in una riflessione non-filosofica o concettuale, ma pratica ed esemplificatoria, sui meccanismi del potere istituzionale, con tutti i suoi usi e abusi, dove si sente più la lezione pragmatica di Machiavelli che il dottrinarismo di Hobbes.

McKay presenta Cheney quasi in modo schizofrenico, a metà tra amorevole padre di famiglia e burattinaio politico, guidato dalla sua straordinaria e fedelissima moglie, Lynne (una Amy Adams che sembra incarnare il prototipo della "femminista di destra"), e consigliato da Donald Rumsfeld, vero master mind della guerra contro Saddam Hussein (Steve Carell). Cheney viene seguito nei primi scarsi successi universitari, nella sua propensione all'alcolismo da cui viene salvato dalla volitiva moglie, finché non si trasferisce a Washington e si insinua nel tessuto politico della Casa Bianca durante l'amministrazione Nixon, diventando Capo dello staff presidenziale sotto Gerald Ford e, dopo cinque mandati nel Congresso, Ministro della Difesa per George Bush senior. Nel 2000 rinuncia alla sua posizione di C.E.O. di Halliburton per ricoprire il ruolo di vicepresidente di George W. Bush, con l'implicito accordo che avrebbe esercitato un controllo quasi totale, con il futuro presidente totalmente in sintonia, conscio com'era della sua mediocrità di leader: un co-presidente in tutto e per tutto, tranne che per il nome.

Comincia così una folgorante carriera, con le astute e segrete manovre politiche di Cheney che hanno modificato il panorama politico americano in modi che continueranno a riecheggiare per i decenni a venire.

Della sua vita quotidiana il film non risparmia quasi nulla, dalla passione per la pesca con la mosca, uno sport che richiede pazienza, virtù che gli è servita molto per la sua metodica ascesa – sia in politica che negli affari – ai suoi problemi di saluti, che culmineranno in un drammatico trapianto di cuore, che lo mantiene tuttora in vita. Neppure viene omesso l'episodio dell'incidente di caccia, dove finì per uccidere un giovane malcapitato, senza per questo soffrire di conseguenze sulla sua carriera politica.

Non tutto però ci è sembrato perfettamente riuscito. McKay ha dichiarato di aver voluto scrivere una sceneggiatura che "trascendesse le leggende politiche e affrontasse questioni universali": per far questo avrebbe però dovuto mettere meglio in luce l'affiatamento tra Cheney e gli altri membri dello staff di George W. Bush, evidenziando in particolare la filiazione delle loro idee dall'insegnamento del grande filosofo della politica Leo Strauss, di cui alcuni furono allievi a Chicago negli anni '60. E non basta una citazione di Shakespeare, un po' grottescamente recitata da Cheney a letto con la moglie, per dare al film un maggiore spessore concettuale. Né ci ha convinto il ruolo del tutto marginale che nel film svolgono alcuni altri politici di spicco, come Condoleezza Rice (Liza Gay Hamilton): forse due donne rilevanti in un film come questo erano troppe, considerando anche che la seconda era nera!

Infine anche se la figura di Cheney ne esce tutt'altro che rivalutata, visto che viene dipinto come colui che ha cercato il consenso politico attraverso la pubblicità, la manipolazione e la disinformazione, le scene sulla vita privata e quelle sugli interventi chirurgici (un po' troppo calcate) restituiscono al personaggio un supplemento di umanità che potrebbe far pensare anche a un giudizio politico in fondo non eccessivamente severo.

Da notare un singolare e breve "cameo", dedicato a uno dei personaggi fantascientifici più pericolosi dell'universo Marvel Comics: Galactus, il quasi onnipotente divoratore di mondi, che la geniale fantasia del compianto Stan Lee aveva creato per arricchire la mitologia gravitante intorno ai Fantastic Four negli anni '60.

Pubblicato in: 
GN8 Anno XI 27 dicembre 2018
Scheda
Titolo completo: 

Vice - L'uomo nell'ombra

Titolo originale:    Vice
Lingua originale:    inglese
Paese di produzione:    Stati Uniti d'America
Anno:    2018
Durata:    132 min
Genere:    biografico, drammatico, storico
Regia:    Adam McKay
Sceneggiatura:    Adam McKay
Produttori:    Brad Pitt, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Will Ferrell, Adam McKay, Kevin J. Messick
Casa di produzione:   Gary Sanchez Productions, Plan B Entertainment
Distribuzione (Italia):    Eagle Pictures
Musiche:    Nicholas Britell

Interpreti e personaggi
Christian Bale: Dick Cheney
Amy Adams: Lynne Cheney
Steve Carell: Donald Rumsfeld
Sam Rockwell: George W. Bush
Tyler Perry: Colin Powell
Alison Pill: Mary Cheney
Lily Rabe: Liz Cheney
Justin Kirk: Scooter Libby
LisaGay Hamilton: Condoleezza Rice
Shea Whigham: Wayne Vincent
Eddie Marsan: Paul Wolfowitz
Bill Pullman: Nelson Rockefeller
Cailee Spaeny: Lynne Cheney adolescente
Bill Camp: Gerald Ford
Fay Masterson: Edna Vincent
Stefania LaVie Owen: Joan / narratrice
Don McManus: David Addington

Al cinema dal 3 gennaio 2019

Voto: 
8
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