Villa Giulia. Euridice danza il suo mistero

Articolo di: 
Livia Bidoli
Euridice

Cosa cela il mito di Euridice e di Orfeo, sempre legati indissolubilmente da uno strale di capelli che ondeggiano controvento, rivoltandosi in quell'aere che li condanna a non rivedersi mai piu'? Il mito della fiducia, ovvero il suo archetipo in Amore. Questo "contorcimento" dell'anima cui abbiamo assistito ieri sera, 3 settembre nel giardino di Villa Poniatowski, nel Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma, è stato inscenato dalla danza di Alessandra Cristiani e le sonorità perticose di Claudio Moneta e Marcello Sambati.

L'Officina delle Culture ha messo quindi in scena Euridice non può tornare, poema coreografico della dimenticanza di Marcello Sambati con la voce ed il suo testo. Un poema dell'assenza, sul perpretrarsi di una maledizione che vuole Amore schiavo dell'incertezza, dell'abisso, di pericoli, di "diaballi" (ostacoli) che ricordano come l'incertezza è il fondamento dei nostri sentimenti, seppur ricambiati.

Come sappiamo, Euridice è condannata a rimanere nell'aldilà con Ade dopo il fallimento di Orfeo a ricondurla sopra, sulla terra e non sotto, nell'ultraterreno visionario mondo degli Inferi, perchè si volterà, infrangerà quella fiducia che gli dei sposi, Ade e Persefone, avevano a lui richiesto: anche se sappiamo che forse si è trattato di un incidente, dubitiamo che lo sia, poichè, come lui, come Orfeo, siamo esitanti, e lui girò la testa per verificare che lei lo seguisse. "Amore nulla dà se non v'è certezza", potremmo riassumere, ma la natura d'amore non è questa, come ci ricorda il mito di Amore e Psiche, poichè anche lei infranse il voto di far rimanere celato il volto del fanciullo amato (Eros; figlio di Afrodite) per curiosità ed il venir meno della fiducia in lui.

I contorcimenti tersicorei di Alessandra Cristiani ci riconducono ad un conflitto interiore, quello che attraversa Euridice, anche lei schiava involontaria della promessa fatta da Orfeo, preda dei suoi impervi malori dovuti ad im cronos vampiro, ossessivo, che presenta la luce del sole prima che sia uscita completamente dagli Inferi e condannandola due volte: prima con la morte per essere scampata ad una violenza (quella del pastore Aristeo) e poi al morso del serpente, creatura diabolica per antonomasia.

Di estrema raffinatezza e quasi nei termini di un rito eleusino, come quelli dedicati alla Kore, a Persefone, la "ragazza indicidibile", la mise teatrale coreutica si adorna delle parole finali di un immaginario Orfeo che la ricorda:

"Ha un passo lento, la pioggia che nutre la terra, è sempre la stessa stagione, la strada che da te si allontana a te conduce."

Pubblicato in: 
GN41 Speciale 4 settembre 2022
Scheda
Titolo completo: 

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Piazzale di Villa Giulia, 9 Roma

Sabato 3 settembre, ore 20.30

Officina delle culture in collaborazione con Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
presenta
Euridice non può tornare
ispirato al testo Euridice non può tornare. poema coreografico della dimenticanza di

Marcello Sambati
voce e testo Marcello Sambati
sonorità Claudio Moneta, Marcello Sambati
danza Alessandra Cristiani

L’Officina delle Culture APS associazione che promuove la diffusione delle arti come insieme di culture in movimento, in confronto, in continuo scambio e reciproco arricchimento, che vuole valorizzare la migrazione di idee, valori, esperienze e sostenere una nuova solidarietà tra gli esseri umani, inaugura con questo evento un settembre ricco di iniziative in cui presenterà la rassegna Officina estate al Centro Culturale Elsa Morante dall’11 e l’Errichetta Festival al Monk dal 30 fino al 2 ottobre.