Vizio di Forma. Hippie spy postmoderno

Articolo di: 
Teo Orlando
Vizio di forma

Vizio di Forma è l’adattamento e la trasposizione cinematografica, diretta da Paul Thomas Anderson, del settimo romanzo di Thomas Pynchon, uno degli scrittori più controversi della letteratura americana contemporanea, i cui lavori culturalmente caleidoscopici non avevano finora trovato nessun adeguato corrispettivo filmico.

Il titolo originale, Inherent Vice, si riferisce a un concetto della pratica legale, ossia a un difetto intrinseco che può determinare l'annullamento di un atto. Il primo autore a renderlo celebre in letteratura è stato William Gaddis, anche lui un maestro del postmoderno, come Pynchon, e che lo cita diverse volte nel romanzo Le perizie (The Recognitions).

Il film si presenta per certi versi come la parodia di un noir, o meglio come un racconto poliziesco anomalo: è una detective story all’insegna della controcultura americana della fine degli anni ’60, tra psichedelia a buon mercato, atmosfere surf e luminescenza al neon. All’inizio vediamo infatti due surfisti che galleggiano indolentemente sulle onde del mare californiano (possibile citazione da Un mercoledì da leoni  - Big Wednesday - di John Milius). Ma il mare fa capolino solo all’inizio e alla fine del film, attraverso uno stretto vicolo circondato da abitazioni bianche che danno all’ambiente un’atmosfera quasi mediterranea o vicino-orientale, anche se ci troviamo sulla costa prospiciente l’aeroporto di Los Angeles, in un luogo surreale e fittizio denominato Gordita Beach.

I toni, che non ci hanno convinto fino in fondo, per una certa confusione di piani e per il plot troppo frammentato e slabbrato, oscillano tra il drammatico noir e la quasi-commedia, in cui il mito dei favolosi anni Sessanta cede rapidamente il passo alla paranoia e alle disillusioni degli anni Settanta, annunciati sinistramente da una sorta di sovraimpressione tra l’immagine di Charles Manson e quella di Richard Nixon. Suggestiva la colonna sonora, tra canzoni d’epoca e musiche composte appositamente da Jonny Greenwood, tastierista dei Radiohead.

I due protagonisti/antagonisti sono il detective Doc Sportello (Joaquin Phoenix), un investigatore privato estremamente improbabile (la sua stessa agenzia si chiama LSD), dai tratti del fricchettone fattone, poco curante dell’igiene personale, con reminiscenze di Charles Bukowski, e un poliziotto, Christian “Bigfoot” Bjornsen, che è il suo opposto complementare, dalla pettinatura cotonata e con manie di ordine e disciplina.

Si avvicendano poi surfisti, bionde comparse, pantere nere, musicisti rock al soldo della FBI, palazzinari senza scrupoli, membri del Ku Klux Klan e di associazioni neonaziste, tossici, un musicista di sax tenore in incognito e una misteriosa entità nota come Golden Fang (Zanna d’Oro), che potrebbe essere solo un modo per evadere le tasse messo in atto da qualche dentista spregiudicato.

La trama parte dalla visita di Sashta Fay Hepworth (Katherine Waterston), la ex di Doc Sportello, che si presenta a lui raccontando una storia su un miliardario, Mickey Wolfmann(Eric Roberts), con cui ha una relazione ma che è sposato con un’altra donna, la quale trama con il suo amante per rapire il ricco tycoon e internarlo in un manicomio.

Il detective accetta di aiutarla, senza rendersi conto di stare per mettersi su una strada accidentata, costellata di personaggi stravaganti e di situazioni surreali. Doc si mette così in contatto con Tariq Kahlil (Michael K. Williams), un membro della Black Guerrilla Family. Costui interpella Doc per trovare Glen Charlock (Christopher Allen Nelson), membro della Aryan Brotherhood, che gli deve del denaro e che è una delle guardie del corpo di Wolfmann.

Nel corso delle sue indagini, Doc visita l’azienda immobiliare di Wolfmann, accorgendosi che, nell’annesso centro commerciale, una sala massaggi nasconde un bordello, dove incontra una dipendente di nome Jade (Hong Chau). Mentre è sulle tracce di Charlock, viene colpito da una mazza da baseball e sviene. Più tardi si sveglia all’esterno dei locali, sdraiato accanto al cadavere di Charlock e circondato da poliziotti. Condotto alla stazione di polizia, viene interrogato dal detective Christian “Bigfoot” Bjornsen (Josh Brolin).

Si occupa poi di un altro caso,  quello prospettatogli da una ex eroinomane, Hope Harlingen (Jena Malone), che è alla ricerca di suo marito scomparso, Coy (Owen Wilson). Trova poi un messaggio di Jade che lo mette in guardia nei confronti della Golden Fang, una  potente organizzazione internazionale specializzata nel traffico di droga.

Doc, grazie alla collaborazione offertagli da Bigfoot, scopre una serie di trame in cui sono coinvolti dentisti e membri di una setta di fanatici; questi ultimi tengono Mickey recluso in un manicomio, dove si è associato alla setta e vuole dilapidare le sue fortune. Nel corso di ulteriori indagini, Doc viene rapito e drogato da due loschi figuri, uno dei quali ha una svastica tatuata sul corpo, ma riesce a fuggire uccidendo i rapitori e alla fine riesce a liberare Coy, mentre Wolfmann ritorna anche lui alla sua condizione precedente dopo il periodo in manicomio.

Il film si conclude con Doc e Shasta diretti in automobile verso una destinazione sconosciuta. Doc afferma che questo non significa che siano tornati insieme. E lei risponde: “Certo che no”.

Pubblicato in: 
GN15 Anno VII 26 febbraio 2015
Scheda
Titolo completo: 

Vizio di forma
Titolo originale: Inherent Vice
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Anno: 2014
Durata: 148 min
Regia:    Paul Thomas Anderson
Soggetto: dal romanzo omonimo di Thomas Pynchon
Sceneggiatura: Paul Thomas Anderson
Produzione: Paul Thomas Anderson, Daniel Lupi, Joanne Sellar
Casa di produzion:    Ghoulardi Film Company, Warner Bros.
Distribuzione (Italia): Warner Bros.
Musiche:    Jonny Greenwood

Interpreti e personaggi

Joaquin Phoenix: Larry "Doc" Sportello
Josh Brolin: Christian "Bigfoot" Bjornsen
Owen Wilson: Coy Harlingen
Katherine Waterston: Shasta Fay Hepworth
Reese Witherspoon: Penny Kimball
Benicio Del Toro: Sauncho Smilax
Martin Short: Rudy Blatnoyd
Jena Malone: Hope Harlingen
Joanna Newsom: Sortilège
Maya Rudolph: Petunia Leeway
Eric Roberts: Mickey Wolfmann
Serena Scott Thomas: Sloane Wolfmann
Sasha Pieterse: Japonica Fenway
Michael K. Williams: Tariq Khalil
Jeannie Berlin: Zio Reet
Sam Jaeger: Agente Flatweed
Steven Wiig: Portola Barkeep
Jefferson Mays: Dr. Threeply