Volo Precario. Lo Sfratto dalla Vita

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Volo Precario  Compagnia del Teatro Povero di Monticchiello

La Compagnia del Teatro Povero di Monticchiello mette in scena dal 24 luglio al 14 agosto 2010 Volo Precario, il nuovo autodramma imperniato sulla condizione dei giovani e sul conflitto tra le generazioni causato dalla perdita della coscienza civile: la critica si riferisce alla recita del 25 luglio.

Autodramma, così fu definito appropriatamente da Giorgio Strehler, in quanto il testo nasce dall'interrogarsi e dal confrontarsi della comunità di Monticchiello, conservando l'antica tradizione contadina dello stare a veglia per parlare dei propri problemi con rabbia e ironia, attingendo un pò alla realtà e alla fantasia. L'analisi critica della contemporaneità e le riflessioni che ne derivano, sono ricreate anche fantasiosamente in palcoscenico, trasferendole ad una comunità più ampia, e stimolando la possibilità di interrogarsi e di non rimanere passivi.

Lo spettacolo si apre descrivendo i problemi di un gruppo di giovani precari costretti a scegliere la convivenza per dividere i costi dell'affitto. Laura, una di loro, annuncia che la drammatica situazione, sua e del compagno Luca, è peggiorata in quanto Luca da troppo tempo non trova lavoro, sono costretti ad andare ad abitare dalla nonna ottantenne che non gli fa pagare l'affitto. Verranno sostituiti da Angelo e Lucia che con la loro fantasia innescano la riflessione sulla degradante situazione in cui, come precari, sono costretti a vivere.

Arrivano anche i genitori, che non comprendono la condizione dei figli in quanto la loro esperienza, con il posto fisso e il conseguente godimento dei diritti, è stata radicalmente diversa. Non si rendono conto di essere dei privilegiati ma soprattutto incosapevolmente influenzati, e resi ottusi e succubi dai Condizionatori Occulti.

La cantante-narratrice, coscienza critica dello spettacolo, presenta i Condizionatori Occulti che, grotteschi nella loro arroganza, propongono la corruzione e l'annientamento della coscienza individuale e collettiva come ideale condizione esistenziale umana. C'è un omino misterioso che da molto tempo si aggira nei dintorni del podere, di cui nessuno sa nulla  e molti temono essere un pericoloso clandestino. L'omino misterioso è effettivamente un clandestino, estraneo al Pensiero Unico che si cerca di imporre, in quanto portatore di un passato da cancellare, e che viene interrogato inutilmente dai Condizionatori Occulti gettandoli nel panico uscendo dal silenzio e cantando Bandiera Rossa.

Appaiono agli spettatori i mezzadri che raccontano le loro lotte, che hanno consentito alla generazione dei padri di godere di quei diritti, che ora vengono negati ai figli. I Condizionatori Occulti spargono la paura dello sfratto provocando il panico mentre la cantante-narratrice avverte che c'è uno sfratto peggiore in corso per i giovani precari: quello dalla vita. Nella comunità immemore c'è chi comincia a reagire, chiedendosi con angoscia come sia possibile che ci si adatti passivamente ad accettare tutti i soprusi, mentre c'è qualcuno che entra in conflitto con i Condizionatori Occulti.

La situazione è sospesa e tesa quando viene evocato l'elicottero di legno, costruito dalla misteriosa presenza, come immagine della fantasia che può illuminare un presente oscuro. Appare l'omino misterioso che fa volare  l'elicottero di legno sul palcoscenico e attraversa la platea.

Lo spettacolo è stato pensato per stimolare la riflessione: noi ci siamo rammentati che uno degli spauracchi, che veniva spesso agitato in passato dalla propaganda contro il P.C.I., è stato proprio quello della coabitazione coatta, imposta ora dal liberismo attuale, feroce e disumano. Accettata come naturale conseguenza della crisi: che la realtà sia più grottesca della fantasia?

Ci siamo interrogati a nostra volta sulle ragioni di tanta passività, convenendo sull'abilità dei Condizionatori Occulti di svuotare le parole, come "corruzione", del loro reale significato, rendendo accettabile quello che non lo è. Abbiamo anche pensato che quando i diritti non sono di tutti, divengono privilegi e che quando le coscienze si sporcano e si corrompono e si perde il senso di appartenenza alla comunità per il proprio particulare, allora diventa difficile coltivare la speranza.

Riteniamo preziosa l'attività, della Comunità e della Compagnia del Teatro Povero di Monticchiello, di continuare ad interrogarsi e ad analizzare criticamente la realtà, proponendo un testo ricco di stimoli alla riflessione e che è rappresentato efficacemente, coinvolgendo il pubblico che ha partecipato e applaudito calorosamente. Per questo segnaliamo Volo Precario, uno spettacolo pregnante di significati e stimoli umani, civili e intellettuali che generosamente ci viene offerto dall'impegno creativo di questa Comunità.

Pubblicato in: 
GN19 Anno II 3 agosto 2010
Scheda
Autore: 
Compagnia del Teatro Povero di Monticchiello
Titolo completo: 

Volo Precario

autodramma della gente di Monticchiello

Musiche di Norberto Oldrini

Teatro Povero di Monticchiello

Monticchiello (SI) - PIazza della Commenda
dal 24 luglio al 14 agosto
Per informazioni e prenotazioni:email: info@teatropovero.it; tel. (+39) 0578 75 51 18 begin_of_the_skype_highlighting              (+39) 0578 75 51 18      end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting              (+39) 0578 75 51 18      end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting              (+39) 0578 75 51 18      end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting              (+39) 0578 75 51 18      end_of_the_skype_highlighting