XIV Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra. La mistica che viene dal Nord

Articolo di: 
Livia Bidoli
XIV Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra

Il XIV Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra ha offerto, come ogni anno, un programma eccellente di musica condivisa nelle splendide cornici delle Basiliche di Roma: abbiamo ascoltato due concerti di straordinaria levatura mistica che sono stai eseguiti nella seconda Basilica di Roma, San Paolo fuori le Mura il 31 ottobre ed il primo novembre nella Basilica di Santa Maria Maggiore.

Il primo concerto, sabato 31 ottobre in San Paolo, ha visto al suo debutto il Coro e l’Orchestra delle Nazioni diretti dal suo fondatore Justus Frantz, insieme al lituano Coro statale di Kaunas: la particolarità della formazione è tutta dovuta ai suoi componenti, di eccelsa formazione e provenienti da tutte le nazioni, in un connubio che vuol essere prima di tutto conciliatore. Lo notiamo nondimeno con le due voci, la soprano russa Maria Ariya, e l'altra ucraina, il mezzosoprano Angelina Shvachka. Il concerto viene aperto dalla versione di Fratres (1977)  per violino, orchestra d’archi e percussioni di Arvo Pärt con solista la moglie di Frantz, la violinista russa Ksenia Dubrovskaya che, fin dalle prime note, ha fatto vibrare d'immensità le ali della basilica.

Ascoltare Fratres in questa basilica dove uno dei Padri fondatori della Chiesa ha posto uno dei suoi baluardi con tenacia e pervicacia, è un viaggio dentro le proprie percezioni dell'assoluto, aldilà della propria fede religiosa: il misticismo che proviene dalle quasi impercettibili variazioni nell'afflato del suono degli archi, a seguire la solista, e dalle percussioni che emettono quel suono tintinnabulare proveniente per ispirazione dell'oscillazione delle campane, modula il nostro respiro sulle onde della metafisica. E' la struggenza dell'Altrove come assoluto che riconosciamo in ogni vibrazione del suono ed il fondatore del Festival dello Schleswig-Holstein e di questa Filarmonica dalle doti eccezionali, Justus Frantz, ha diretto in maniera inappuntabile, sensibile all'origine dell'impalpabile creazione del compositore estone.

La gigantica Seconda Sinfonia, la Resurrezione, elaborata da Gustav Mahler tra 1888 3 1894, si apre su un primo movimento che è nato come una celebrazione della morte, ed il primo che ha visto la luce: si intitolava infatti Totenfeier il poema sinfonico dal quale nacque questa marcia funebre in do minore ed in cui vengono evidenziati due grandi temi, uno appunto cupo e l'altro di grande elevazione e leggerezza spirituale. Questo primo movimento, Allegro Maestoso in do minore, sottolinea inoltre il grande organico necessario all'orchestra; segue un Andante in la bemolle maggiore, a descrivere la vita di chi si è perduto, che continua nel terzo movimento, uno Scherzo che si richiama ad un Lied composto in precedenza, dal titolo “La predica di Sant'Antonio ai pesci” (Des Antonius von Padua Fischpredigt) dalla raccolta Des Knaben Wunderhorn (Il corno magico del fanciullo, tratta dai volumi pubblicati tra 1805 al 1808 da Clemens Brentano e Achim von Arnim: composti tra 1887 e 1891). Da un testo di questi ultimi viene tratta Urlicht (Luce primordiale), materia del quarto movimento, riprendendo questo testo: “Son venuto da Dio e voglio ritornare a Dio!/L'amato Dio mi darà una piccola luce,/che brillerà per me fino alla vita eternamente beata." e che risponde al Totenfeier enunciato nel primo movimento. La soprano russa Maria Ariya fa letteralmente ascoltare quel che io traduco come “il serpeggiare della morte che minaccia tra le nuvole di grazia”: struggente e superlativa l'interpretazione.
Il quinto movimento rappresenta il Giudizio Finale che stempera la sua aggressività musicale soltanto con il Coro e la mezzosoprano ucraina Angelina Shvachka, che si appellano con l'inno "Die Auferstehung"  - La Resurrezione - di Friedrich Klopstock, rielaborato da Mahler, per la salvezza di fronte alla terribilità dell'Apocalisse.

Il concerto del primo novembre nella Basilica di Santa Maria Maggiore ha visto due cori, il Coro della Cappella Musicale "Sistina" diretto da Massimo Palombella e lo svedese St. Jacob’s Chamber Choir di Stoccolma guidato da Gary Graden, che ha stupito da subito il pubblico con la sua predisposizione circolare che ha intonato prima di tutto una nuova composizione: il Credo per coro misto a cappella scritto dal vicentino Giovanni Bonato (1961), partitura del 2012, che ha vinto la prima edizione del Concorso internazionale di composizione per un'opera di musica sacra “F. Siciliani” indetto dalla Fondazione Perugia Musica Classica e dal Pontificio Consiglio della Cultura ed eseguita nell'ambito della Sagra Musicale Umbra. Il Credo ha ricevuto particolari plausi per la sue minimalista essenza mistica, toccando le sue corde più profonde con le voci in controcanto sferico ed il vibrare dei triangoli a cicli di quattro in rispondenza.

La prima parte del Concerto per Coro misto composto nel 1984 da Alfred Schnittke (1934-1998), ispirato ‘Libro delle Lamentazioni’ del monaco armeno Grigor Narekatsi (951-1003), è composto due anni dopo la sua conversione al cattolicesimo romano, lui figlio di un ebreo ateo russo, e della generazione seguente a Shostakovich.
Eseguito dal Coro svedese in modo superlativo, si supporta di un tessuto grave e struggente, sulle voci femminili e sul loro controcanto riverberano le radici russe, costruendo una struttura perfettamente classica, per variazioni e coerenza interna. Le seguenti improvvisazioni sull'Inno svedese Den blomstertid nu kommer, hanno visto di nuovo la predisposizione circolare e particolare di questo coro, a circondare il pubblico con il loro suono. Dell'organista svedese Michael Waldenby si sono ascoltati i tre "movimenti" tratti dai sei che formano il Liber Ecclesiastes op. 49: Verba Ecclesiastes; Et haec non vanitas est; Memento Creatoris tui, materiale anch'esso ben evidenziato nelle sue trame dalla particolarità del Coro Svedese..
A conclusione del concerto, i due cori si sono riuniti per Tu es Petrus da Palestrina e l'Ave Maria di Tommaso Ludovico da Vittoria, a conferma della profonda condivisione che connatura tutto il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra.

Pubblicato in: 
GN1 Anno VIII 3 novembre 2015
Scheda
Titolo completo: 

XIV Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra
Roma e Vaticano, dal 28 ottobre al 4 novembre 2015
con i Wiener Philharmoniker orchestra in residence

Sabato 31 Ottobre 2015 ore 21.00
Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura
Arvo Pärt, Fratres
Ksenia Dubrovskaya, Violino
Gustav Mahler, Sinfonia n. 2 in do minore (Sinfonia della Resurrezione)
Coro e Orchestra della Filarmonica delle Nazioni
Maria Arija, Soprano (Russia)
Angelina Shvachka, Mezzosoprano (Ucraina)
Prof. Justus Frantz, Direttore

Gustav Mahler: Sinfonia n. 2 in do minore "Resurrezione" (Auferstehung).
In cinque tempi per soprano e contralto soli, coro misto ed orchestra

1. Allegro maestoso. Mit durchaus ernstem und feierlichem Ausdruck (Allegro maestoso. Con espressione assolutamente seria e solenne)
2. Andante moderato. Sehr gemächlich (Andante moderato. Molto comodo)
3. In ruhig fließender Bewegung (Con movimento tranquillo e scorrevole)
4. "Urlicht" (Luce primordiale) - Sehr feierlich, aber schlicht, choralmässig (Molto solenne ma con semplicità, come un corale)
(testo tratto da "Die Wunderhorn" di Ludwig Achim von Arnim e Clemens Brentano)
5. Im Tempo des Scherzo. Wild herausfahrend. Allegro energico. Langsam. Misterioso (Tempo di Scherzo. Prorompendo selvaggiamente. Allegro energico. Lento. Misterioso)
(contiene l'inno "Die Auferstehung"  - La Resurrezione - di Friedrich Klopstock, rielaborato da Mahler).

Organico: soprano, contralto, coro misto, 4 flauti (3 e 4 anche ottavino), 4 oboi (3 e 4 anche corno inglese), 3 clarinetti (3 anche clarinetto basso), 2 clarinetti piccoli, 4 fagotti (4 anche controfagotto), 10 corni (dal 7 al 10 anche "in lontananza"), 10 trombe (4 "in lontananza"), 4 tromboni, basso tuba, timpani, grancassa, piatti, triangolo, 2 tam-tam, frusta, Glockenspiel, 3 campane, arpa, archi, organo
Edizione: Hofmeister, Lipsia, 1897

Prima esecuzione: Berlino, Singakademie am Unter den Linden, 13 Dicembre 1895

Domenica 1 Novembre 2015 ore 21.00
Basilica Papale di Santa Maria Maggiore
Coro della Cappella Musicale Pontificia "Sistina" (Città del Vaticano)
Massimo Palombella, Direttore
St. Jacob's Chamber Choir (Svezia)
Gary Graden, Direttore

Canto gregoriano, Rorate, caeli, desuper
Giovanni Pierluigi da Palestrina, Ad te levavi; Sicut cervus; Tu es Petrus
Gregorio Allegri, Miserere
Felice Anerio, Christus factus est
Tommaso Ludovico da Victoria, Ave Maria

Alfred Schnittke, estratti da Concerto for Coro (1984)
Michael Waldenby, Memento Creatoris tui da Liber Ecclesiastes op. 49 (2008)
Giovanni Bonato (1961), Credo per coro misto a cappella

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