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La banchina di Bercy 1953

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Un ritorno attesissimo e dal tutto esaurito quello di Maxim Vengerov al Teatro Argentina, giovedì 12 aprile: il violinista siberiano naturalizzato israeliano, non tornava dal 2004 con il suo gioiello di violino ex-Kreutzer Stradivari del 1727. Ha interpretato, con estremo fascino, le due Sonate di Brahms, la prima in sol maggiore o Regensonate, la seconda in re minore, e poi Ravel e Paganini insieme ad un altro enfant prodige russo, la pianista Polina Osetinskaya che ha cominciato la sua carriera in torunée con il Marinskij già da studentessa del Conservatorio.
In uscita il 12 aprile, The Happy Prince - L'ultimo ritratto di Oscar Wilde, è un progetto che Rupert Everett caldeggiava da dieci anni ma stentava a decollare: ora, con una grande produzione di Maze Pictures, Entre Chien et Loup, Palomar e la distribuzione di Vision Distribution, approda in un film con Rupert Everett regista e attore priotagonista nel ruolo di Oscar Wilde; Emily Watson come la moglie Constance; Colin Firth nella parte dell'amico Reggie Turner; Colin Morgan in quella di Lord Alfred Douglas, o meglio “Bosie”; Edwin Thomas come Robbie Ross.
La mostra al Chiostro del Bramante è un evento di grande rilievo perché è dedicata a Joseph Mallord William Turner (1775-1851), un artista geniale, che precorse in molti aspetti le tendenze della pittura successiva. Non fu un caso che Monet, quando vide le sue opere a Londra, ne sia stato profondamente influenzato nel suo studio della luce e del colore
Tratto da Die Hamletmaschine di Heiner Müller degli anni '70, revisionato e postmodernizzato doppiamente da Roberto Latini e Barbara Weigel, la Macchina di Fortebraccio, la Fortinbrasmaschine che è stata per due giorni messa in moto al Teatro Vascello di Roma, celebre per le scelte d'avanguardia fin dagli anni '90, ha calcato un palcoscenico affine per struttura e nomenclatura potremmo dire, il 14 e 15 aprile scorso.
Nell’opera dei grandi scrittori succede di trovare in sintesi rappresentate le domande fondamentali sulla vita e il mistero della esistenza. Questo è il caso del libro di Honoré de Balzac intitolato Louis Lambert, la cui nuova edizione è stata da poco pubblicata dall’editore L’orma. Nella introduzione al libro, un grande classico della letteratura occidentale, Paola Decina Lombardi ricorda che la composizione e la scrittura di questo libro impegnò il suo autore per oltre quindici anni.