Accademia Filarmonica Romana. Pavel Haas Quartet

Un nuovo progetto segna la stagione di quest’anno dell’Accademia Filarmonica Romana che in occasione della ricorrenza dei 250 anni della nascita di Beethoven, presenta l’integrale dei suoi Quartetti per archi che affiderà di volta in volta a formazioni cameristiche di prestigio assoluto per ripercorrere la scrittura quartettistica che ha scandito per quasi trent’anni la produzione musicale di Beethoven.

Quattro concerti al Teatro Argentina affidati all’eccellenza del Pavel Haas Quartet, Belcea Quartet, Jerusalem Quartet e Hagen Quartett (cui si aggiunge il progetto del Quartetto Lyskamm in residenza alla Filarmonica per il triennio 2019-21) guideranno il pubblico dai Sei Quartetti op. 18 la cui prima stesura è datata 1798 fino al Quartetto op. 135 del 1826. Un totale di 17 partiture  (i 16 Quartetti più la Grande Fuga), 71 movimenti, circa 9 ore di musica in cui il Quartetto assurge a un genere “nobile” al pari della Sinfonia e non più musica di intrattenimento - Hausmusik - come era stato fin prima Beethoven; dove la scrittura, segnata da una perfetta equivalenza fra i quattro strumenti, evoca quella “elegante conversazione tra quattro uomini colti” di cui parla Goethe.

Ad aprire il ciclo giovedì 5 dicembre al Teatro Argentina (ore 21) sarà il Pavel Haas Quartet, formazione ceca nata a Praga nel 2002, che dopo la vittoria al Concorso Borciani nel 2005 si è affermato come uno dei più interessanti quartetti dei nostri giorni, ospite delle più prestigiose sale concertistiche, e già vincitore di cinque Gramophone Awards per le sue incisioni discografiche. Il Quartetto, che ha studiato con Milan Škampa, leggendario violista del Quartetto Smetana, trae il proprio nome dal compositore ceco Pavel Haas, prigioniero nel campo di lavoro di Theresienstadt e morto ad Auschwitz nel 1944.

Il concerto si aprirà con il terzo Quartetto della raccolta dell’op. 59 scritto fra il 1805 e il 1806 e che Beethoven dedicò all’aristocratico russo Andreas Rasumowsky, che a Vienna ricopriva la carica di ambasciatore (nonché dilettante violinista) e che fu suo prezioso mecenate. Di venti anni successivi sono il Quartetto op. 130 e la Grande Fuga op. 133 che completano il programma della serata. Il primo si richiama al genere del Divertimento settecentesco, con sei movimenti che alternano in modo calibrato tempi rapidi e lenti, mentre la Grande Fuga op. 133 (inizialmente posta a movimento finale dell’op. 130), con dedica all’arciduca Rodolfo, rimane una delle pagine più ambiziose e avveniristiche di Beethoven, imponente capolavoro di scrittura contrappuntistica.

Il ciclo proseguirà il 6 febbraio con il Belcea Quartet, quartetto residente alla nuova Pierre Boulez Saal di Berlino e alla Konzerthaus di Vienna, fra i vari riconoscimenti premiato con un Gramophone Award proprio per la registrazione live dell’integrale dei Quartetti di Beethoven (eseguiranno l’op. 59 n. 1 e l’op. 127).
Il 20 febbraio toccherà allo Jerusalem Quartet con il Quartetto op. 59 n. 2 e il Quartetto op. 132, quest’ultimo uno dei più enigmatici capolavori del repertorio cameristico, appartenente all’ultimo periodo creativo di Beethoven.
Nel solco della più celebrata tradizione mitteleuropea si pone l’Hagen Quartett, 40 anni di carriera nel 2021, formazione nata dalla passione di quattro fratelli musicisti di Salisburgo, divenuta una delle formazioni da camera più accreditate e apprezzate dal pubblico e dalla critica. Il 26 marzo l’Hagen esegue tre quartetti dell’ultima stagione creativa che proietta Beethoven nella piena modernità: l’op. 95 “Serioso”, il complesso Quartetto op. 131 e l’ultimo da lui composto pochi mesi prima della morte, l’op. 135, dal clima sereno e contemplativo.

Completano il ciclo i concerti del Quartetto Lyskamm, formazione in residenza alla Filarmonica Romana per il triennio 2019-21, e impegnata nell’esecuzione integrale dei Sei Quartetti op. 18 e dell’op. 74 in una serie di appuntamenti presso la Sala Casella fino al 2021. Il prossimo concerto sarà il 24 febbraio 2020 con il Quartetto op. 18 n. 4 di Beethoven, affiancato al Secondo Quartetto di Bartók e al pezzo contemporaneo In superficie di Giulia Lorusso (1990).

TEATRO ARGENTINA

giovedì 5 dicembre 2019 ore 21

QUARTETTO PAVEL HAAS
Veronika Jarůšková violino
Marek Zwiebel violino
Jiří Kabát viola
Peter Jarůšek violoncello

Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Quartetto n. 9 in do maggiore op. 59 n. 3 “Rasumowsky” (1806)
Quartetto n. 13 in si bemolle maggiore op. 130 (1825-26)
Grosse Fuge in si bemolle maggiore op. 133 (1825-26)

giovedì 6 febbraio 2020 ore 21

QUARTETTO BELCEA
Corina Belcea violino
Axel Schacher violino
Krzysztof Chorzelski viola
Antoine Lederlin violoncello

Ludwig van Beethoven
Quartetto n. 7 in fa maggiore op. 59 n. 1 “Rasumowsky” (1806)
Quartetto n. 12 in mi bemolle maggiore op. 127 (1823-24)

giovedì 20 febbraio ore 21

QUARTETTO JERUSALEM
Alexander Pavlovsky violino
Sergei Bresler violino
Ori Kam viola
Kyril Zlotnikov violoncello

Ludwig van Beethoven

Quartetto n. 8 in mi minore op. 59 n. 2 “Rasumovsky” (1806)
Quartetto n. 15 in la minore op. 132 (1823-25)

giovedì 26 marzo ore 21

QUARTETTO HAGEN
Lukas Hagen violino
Rainer Schmidt violino
Veronika Hagen viola
Clemens Hagen violoncello

Ludwig van Beethoven
Quartetto n. 16 in fa maggiore op. 135 (1826)
Quartetto n. 11 in fa minore op. 95 “Serioso” (1810)
Quartetto n. 14 in do diesis minore op. 131 (1826)

Biglietti al teatro Argentina: da 25 a 16 euro, ragazzi fino a 14 anni 9 euro.
Info: tel. 06 3201752, email promozione@filarmonicaromana.org
Programma sul sito www.filarmonicaromana.org