Bruxelles. Ars Musica. In prima assoluta Seascapes XI di Nicola Sani

In prima esecuzione assoluta per il festival Ars Musica di Bruxelles, la nuova composizione di Nicola Sani Seascapes XI (2018), per Onde Martenot e elettronica, sabato 17 novembre alle 18.30 al Teatro Les Brigittines di Bruxelles. Alle alle Onde Martenot, l'interprete di riferimento mondiale per questo strumento, Nadia Ratsimandresy.

La creazione del brano, composto su commissione di Ars Musica, sarà preceduta dalla messa in scena di Chemical Free (?) a Les Halles de Schaerbeek, domenica 11 novembre, alle ore 15. Appuntamento tra i più sorprendenti della Biennale Musica di Venezia 2015, in cui è stata presentata in prima esecuzione assoluta, quest’opera, multimediale è un viaggio nel microcosmo della materia, che assembla con brio video, musica, elettronica e informatica, giocando con l'intelletto e gli sensi degli spettatori. La regia del suono e il live electronics sono affidati a Alvise Vidolin, mentre il video è realizzato dall'artista britannico David Ryan.

"I Seascapes, sono quadri sonori liberamente ispirati alle immagini dell'artista giapponese Hiroshi Sugimoto, spiega Nicola Sani. Nel corso del loro divenire, queste immagini del suono si sono sempre più aperte a nuovi orizzonti e nuovi organici, creando una serie di relazioni tra processi che si sviluppano, da una composizione all'altra. Seascapes XI è stato commissionato dal Festival Ars Musica di Bruxelles, che quest'anno è dedicato al tema de l'Inouï, ovvero all'inaudito, a ciò che non è stato mai ascoltato, all'incredibile sonoro. Le Ondes Martenot si incontrano pienamente con questo termine, poiché è uno strumento dal suono affascinante, misterioso e dimenticato. Nato agli albori della ricerca sul suono elettroacustico, è stato fin dal suo esordio caratterizzato da una progettazione visionaria che ne moltiplicava l'uscita su più altoparlanti, con caratteristiche timbriche diverse. Sono partito da questa suggestione per immaginare una proiezione espansa dell'immagine dello strumento partendo da distorsioni progressive di quelle sonorità permeate da arcaismo tecnologico. La metafora marina dei Seascapes conquista le Ondes Martenot, generatore di sonorità e processi multipli che si riverberano nello spazio timbrico che avvolge gli ascoltatori, grazie alle straordinarie capacità esecutive e interpretative di Nadia Ratsimandresy."

Chemical free (?)
Un viaggio nel microcosmo della materia / A journey in the microcosm of matter

Concerto multimediale
per flauto iperbasso, pianoforte, contrabbasso, live electronics, motion capture, regia del suono multicanale, immagini video

Musica di
NICOLA SANI
(1961)

I. C’è tanto spazio là in fondo per contrabbasso e live electronics
II. No Landscape per pianoforte, motion capture e live electronics
III. More is different per flauto iperbasso, supporto digitale a 8 canali, motion capture e live electronics

David Ryan    video
Giulio Peruzzi    coordinatore scientifico e testi
Daniele Roccato    contrabbasso
Aldo Orvieto    pianoforte / piano
Roberto Fabbriciani    flauto iperbasso
Alvise Vidolin    regia del suono
Luca Richelli    live electronics and motion capture

info: www.labiennale.org/it/musica

Produzione
Biennale di Venezia, SaMPL Conservatorio Cesare Pollini di Padova

in collaborazione con
Università di Padova (Centro di Sonologia Computazionale, Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, Dipartimento di Scienze Chimiche, Centro d'Arte degli Studenti), Cambridge School of Art, Anglia Ruskin University (Cambridge)

Alex Cline assistente
Julian Hughes Watts animazioni molecolari

Il progetto
Chemical free (?) porta all’attenzione del pubblico l’impiego spesso mistificatorio della definizione “chemical free”. Tutta la materia che ci circonda e di cui siamo fatti è costituita di atomi e molecole, quindi è chimica. Chemical free (?) esplora le migrazioni di atomi e frammenti da una molecola a un’altra, mettendo in evidenza il rapporto tra la metamorfosi dei suoni e la reattività chimica.

La performance
Chemical free (?) si sviluppa in tre movimenti proposti senza soluzione di continuità. Ogni movimento è caratterizzato da uno dei tre strumenti protagonisti, che ne diventa l’attore principale:

I. C’è tanto spazio là in fondo (Richard Feynman), per contrabbasso
II. No Landscape (Mark Rothko), per pianoforte
III. More is different (Philip Warren Anderson) per flauto iperbasso.
I tre solisti occupano altrettante posizioni. I tre strumenti sono utilizzati come “generatori di suoni”, con tecniche esecutive di elaborazione in tempo reale e di spazializzazione del suono (live electronics, sistema di motion capture PhaseSpace).
Realizzata da David Ryan, la parte video è proiettata su un grande schermo posto sul fondo del palco. Il rapporto tra suono e immagine determina un’unica forma di drammaturgia sonora che “racconta” il viaggio delle strutture molecolari, le metamorfosi e le migrazioni dal mondo dell’endo e del nano alla nostra macroscopica realtà quotidiana.