Chroma di Jarman all'Ara Pacis

Chroma è un vero e proprio trattato sui colori scritto dal regista, scenografo e pittore inglese Derek Jarman, che il regista Gianluca Enria adatta per il teatro e porta in scena all’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis dal 6 all’8 settembre 2009.

La produzione è di M.o.s.a.i.c.o., nell’ambito della rassegna “Roma in Scena” promossa da Zètema. 

Molti hanno scritto trattati sui colori, Goethe e Aristotele  compresi, ma quanti li hanno accarezzati e caldeggiati prima di consegnarsi al buio? Jarman, reso cieco dalla malattia che lo condusse di lì a poco alla morte, realizza uno spaccato emotivo, una compilation di soglie percettive, un trattato sui colori che è il suo ultimo testamento.

Se il BIANCO appare inizialmente come colore-simbolo di un’infanzia segnata dal desiderio di purezza, il medesimo colore accompagnerà molto più tardi i gesti infernali della malattia: “Odio il bianco…Inghiotto le pillole bianche per restare vivo, per combattere il virus che sta distruggendo i globuli bianchi del mio sangue”.

Nel mezzo, esplode la trama di un desiderio dipinto di ROSSO: la passione. Le luci si abbassano e la mente fruga tra le ombre, incontrando nell’oscurità Beckett e William Burroughs, maestri del GRIGIO. Inattesa, segue un’esplosione di vita annunciata dal VERDE, a cui Jarman non toglie l’aura paradisiaca da giardino dell’anima. Sono gli anni Settanta, gli anni delle avventure psichedeliche, dei viaggi percettivi. Col MARRONE, entra la malinconia, la lentezza dell’inverno che si trascina una coperta di lana.

E’ un sudario che protegge dai pericoli del GIALLO, inevitabili per chi si mette sulla strada dell’arte. Come “Vincent il pazzo che siede sulla sua sedia gialla” mentre i girasoli appassiscono. Sonoro, quasi fragoroso, il giallo abbassa il volume e si trasforma in ORO, detonatore di silenzi tombali. Ecco finalmente il colore a cui Derek Jarman ha dedicato il suo ultimo film, “BLU”, del 1993: un unico fotogramma immerso nel blu, con la stessa voce dell’artista che narra della malattia, e la traccia sonora di Simon Fisher Turner composta per cucire le ferite.

Il blu è l’eterno. E’ il colore del teatro, il sintomo di chi affoga nella finzione scenica. Derek sa che la sua vista non tornerà mai più e fissa lo sguardo nell’immensità di un colore tondo, impossibile.

Arriva infine il NERO dell’anima nera, della foresta nera, del mare nero. Gli occhi di Jarman si perdono definitivamente. Il suo corpo si abbandona al sonno profondo.

CHROMA di Derek Jarman – Regia di Gianluca Enria
MUSEO DELL’ARA PACIS Auditorium Via di Ripetta, 190
6, 7, 8 settembre 2009
inizio spettacolo ore 21.00. Ingresso gratuito.
Produzione: M.o.s.a.i.c.o. S.r.l.
Info per il pubblico: info.mosaico.srl@gmail.com