Egon Schiele a Palazzo Reale a Milano

Realizzata in collaborazione con il Leopold Museum di Vienna – sede della maggiore raccolta al mondo di opere del grande artista austriaco Egon Schiele (1890-1918) –, promossa dal Comune di Milano, Assessorato alla Cultura, coprodotta e organizzata da Palazzo Reale e Skira editore, la mostra che apre il 24 febbraio a Palazzo Reale a Milano, curata da Rudolf Leopold, direttore artistico del LeopoldMuseum, e Franz Smola, conservatore del Museo austriaco, presenta circa 40 dipinti e opere su carta di Schiele, accompagnati da altrettanti capolavori di Klimt, Kokoschka, Gerstl, Moser e vari altri protagonisti della cultura viennese di primo Novecento.

La mostra ricostruisce attorno alla figura di Egon Schiele, il clima culturale di Vienna nei primi anni del XX secolo, partendo dalla fondazione della Secessione, attraversando le tendenze espressioniste della generazione successiva, fino al 1918, anno segnato dalla fine della prima guerra mondiale e dalla morte di Klimt e Schiele. Un breve ma intenso periodo, in cui Vienna, da centro della cultura mitteleuropea, diventa teatro di rovina della vecchia Europa.

Si tratta di una rara occasione per ammirare, affiancati alle grandi opere esposte di Schiele, tra cui i celeberrimi Donna inginocchiata con abito rosso-arancione (1910), La danzatrice Moa (1911), Autoritratto con alchechengi (1912), Case con biancheria colorata (periferia) (1914), Donna accovacciata con foulard verde (1914), Donna distesa (1917), altri capolavori dell’Espressionismo austriaco come Autoritratto con busto nudo su fondo blu (1904-1905) di Richard Gerstl, Venere nella grotta (1914) di Kolo Moser, Autoritratto con mano sul viso (1918-1919) di Oskar Kokoschka, che per la prima volta sono riuniti in
un progetto tanto ambizioso, quanto completo ed esaustivo.

Schiele nasce nel 1890 a Tulln, una cittadina nei pressi di Vienna. A quell’epoca, la capitale asburgica conosce una straordinaria crescita demografica ed è un centro commerciale e culturale fiorente e di forte richiamo, riferimento per lementi più vivaci dell’Impero. Il clima artistico è animato in quegli anni dallo scontro di correnti di stampo opposto e dall’affermarsi di spinte innovative quali, prima fra tutte, la Secessione fondata nel 1897,presieduta daGustav Klimt. Essa riconosce all’arte il ruolo di forza propulsiva,ma anche di denuncia della realtà e, in quanto tale, di forza redentrice dal falsomoralismo della società dominante. L’inclinazione a contenuti simbolici, così come l’abbandono della prospettiva, la centralità della figura umana incastonata in uno spazio piatto, sono elementi tipici dell’arte secessionista, ripresi ed estremizzati dall’Espressionismo.
All’epoca della fondazione della Secessione, Schiele è solo un bambino, sebbene artisticamente dotato e con una forte passione per il disegno. Più tardi, studente dell’Accademia, il suo stile sembra aver già assorbito molto delle innovazioni della nuova corrente artistica, e in particolare della lezione di Klimt.Ma già un anno dopo queste relazioni sembrano essere state superate.

In un lasso di tempo brevissimo, infatti, in Austria, e più propriamente a Vienna, si assiste allo sviluppo di controtendenze, ovvero di tendenze espressioniste, da parte di giovani artisti “dissidenti”, primi tra tutti Schiele, Kokoschka, Gerstl, appartenenti alla generazione successiva a quella di Klimt, Moll, Moser e degli altri secessionisti.

Tutto ciò accade in un frangente storico significativo, cioè mentre l’impero asburgico avanza nel proprio declino, mettendo in crisi un mondo dalle fondamenta secolari. Non a caso, proprio in questo momento storico,mentre Freud pubblica l’Interpretazione dei sogni, interrogandosi sulle pulsioni e le paure umane, a Vienna forti spinte creatrici demoliscono i saldi principi dellemaggiori arti. Se in ambitomusicale Schönberg introduce ilmetodo dodecafonico, dal punto di vista prettamente formale, il vincolo della linea netta e regolare tipico della Secessione viene superato a favore di un tratto più libero e sciolto – si guardi l’ultimo Klimt – per diventare segno tormentato nei giovani Schiele e Kokoschka.

24 febbraio 6 giugno 2010

SCHIELE e il suo tempo
in collaborazione con
con il sostegno di
con il patrocinio di
Egon Schiele, Autoritratto
con alchechengi (particolare), 1912
Vienna, Leopold Museum