Fazil Say e Patricia Kopatchinskaja alla IUC tra Ravel e Bartók

Il pianista turco Fazil Say e la violinista moldava Patricia Kopatchinskaja suoneranno martedì 30 marzo 2010 all'Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma. La giovane Kopatchinskaja attira l'attenzione con la sua bellezza e con la sua abitudine di suonare a pieni nudi ("per sentire il contatto con la terra") ma è effettivamente una musicista straordinariamente dotata e si sta rapidamente affermando come una delle migliori concertiste di violino di oggi. A proposito del suo ultimo cd la rivista Strad ha scritto che è "di gran lunga la migliore versione autentica" del Concerto per violino e orchestra di Ludwig van Beethoven.

Fazil Say, musicista di grande personalità, è uno pianisti più affermati in campo internazionale e si sta dedicando sempre più intensamente e con risultati sempre più interessanti anche alla composizione. A Roma eseguirà una sua Sonata, accanto a musiche di Beethoven (la famosissima Sonata "A Kreutzer"), Ravel e Bartók.

Istituzione Universitaria dei Concerti
Martedì 30 marzo ore 20.30
Aula Magna – Sapienza Università di Roma - Piazzale Aldo Moro, 5

Patricia Kopatchinskaja violino
Fazil Say pianoforte

Ludiwg van Beethoven  Sonata in la maggiore op. 47 «A Kreutzer»
Fazil Say  Sonata *
Maurice Ravel Sonata
Béla Bartók Danze rumene

* prima esecuzione a Roma

La giovane violinista moldava Patricia Kopatchinskaja e il quarantenne pianista turco Fazil Say sono due musicisti di grande personalità, che si sono già affermati individualmente e sono unanimemente considerati tra i grandi virtuosi attuali del loro strumento a livello mondiale: dalla loro unione non poteva quindi nascere che un duo straordinario, che in pochissimi anni si è fatto conoscere in campo internazionale e debutta ora a Roma per l'Istituzione Universitaria dei Concerti.

Il clou del programma è la Sonata in la maggiore op. 47 «A Kreutzer», una delle opere più famose di Ludwig van Beethoven, in cui la personalità di questo gigante della musica si manifesta in tutta la sua potenza. Il compositore dedicò la Sonata al violinista francese Rodolphe Kreutzer, che però non volle mai eseguirla, giudicandola "incomprensibile". Invece Lev Tolstoj ne fu profondamente colpito e nel suo romanzo La sonata a Kreutzer descrisse gli effetti sconvolgenti di questa musica sull'animo umano. Quindi sarà eseguita, per la prima volta a Roma, la recente Sonata dello stesso Say. La parte finale del concerto sarà deidicata a due grandi compositori del Novecento, con la Sonata di Maurice Ravel e le Danze rumene di Béla Bartók.

Di Fazil Say il quotidiano Le Figaro di Parigi ha scritto: "Non è soltanto un pianista di genio: indubbiamente sarà uno dei grandi artisti del ventunesimo secolo". Say in effetti è un musicista completo, compositore di grande talento oltre che straordinario pianista. A soli sedici anni ha composto Black Hymns, nel 2006 ha scritto per il Festival di Salisburgo una nuova composizione intitolata Inside Serail e oggi la sua musica è eseguita nel mondo intero, da Boston a Berlino, Vienna e Parigi. Il Ministero della Cultura della Turchia gli ha commissionato l'oratorio Nazim su testi del grande poeta turco Nazim Hikmet, la cui esecuzione a Istanbul nel 2001 ha avuto un grande significato politico, in considerazione del fatto che Hikmet era stato a lungo incarcerato per le sue idee. La musica di Say accoglie gli stimoli più diversi provenienti dalla sua formazione cosmopolita, ma è molto legata anche alla cultura e alle tradizioni musicali del suo paese.

Patricia Kopatchinskaja è moldava ma ha studiato a Vienna e da lì ha iniziato una carriera che l'ha portata ad esibirsi nei festival più importanti (Salisburgo, Lucerna, Vienna), nelle sale più prestigiose (Carnegie Hall e Lincoln Center di New York, Royal Festival Hall di Londra, Berliner Philharmonie) e con le migliori orchestre (Wiener Philharmoniker, Mahler Chamber Orchestra, ecc.). Il suo più recente cd è il Concerto per violino e orchestra op. 61 di Ludwig van Beethoven con l'Orchestre des Champs Elysées diretta da Philippe Herrewege, accolto molto positivamente dalla critica internazionale: l'autorevole la rivista Strad ha scritto che è "di gran lunga la migliore versione autentica" di questo illustre capolavoro. È ambasciatrice dell'associazione Terre des Hommes e si occupa di progetti per l'infanzia in Moldavia.

Il concerto rientra nel progetto “InConcerto - Capolavori dal barocco ad oggi” realizzato con il sostegno della Regione Lazio - Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport.