Ferrara. La Cecchina ossia La buona figliuola

La felice collaborazione fra il Teatro Comunale di Ferrara e il Conservatorio Frescobaldi continua con la produzione di un’opera che, anche a detta di Verdi, può essere considerata “la vera prima opera buffa”: La Cecchina ossia La buona figliuola di Niccolò Piccinni, su libretto di Carlo Goldoni. Rappresentata per la prima volta a Roma nel 1760, il capolavoro giovanile di Piccinni fu un vero trionfo, immediato e travolgente su scala europea con un incredibile numero di repliche fino agli inizi dell’Ottocento.

La Cecchina ossia La buona figliuola sarà messa in scena  il 19 maggio (ore 11) per le scuole e il 20 maggio (ore 20) al Teatro Comunale di Ferrara. Ingresso 6 euro. Per informazioni e prenotazioni su www.teatrocomunaleferrara.it, su VivaTicket e in biglietteria. Saranno protagonisti gli studenti del Conservatorio sul palco come cantanti e musicisti dell’Orchestra diretti dalla guida esperta di Marco Titotto e dalle docenti di Canto Gloria Banditelli, Cinzia Forte e Antonella Rondinone. La consolidata regia di Giovanni Dispenza metterà in moto la macchina degli equivoci nel concitato ritmo di questo “dramma giocoso per musica” per la prima volta rappresentato a Ferrara in epoca moderna.

In programma anche il consueto incontro con i protagonisti, Prima della Prima, giovedì 19 maggio alle ore 17 al Ridotto del Teatro Comunale con il direttore d’orchestra Marco Titotto, il regista Giovanni Dispenza e il giornalista e critico musicale Luca Baccolini. In occasione della rappresentazione ferrarese, sarà presente anche il discendente del grande compositore, Maximilien Seren-Piccinni, regista e scenografo di origine franco-belga e presidente del Fondo Niccolò Piccinni. L'incontro è a ingresso libero.

La storia di una ragazza innocente, vittima della sorte, legata alla moda della commedia larmoyante dovuta al successo di Pamela di Richardson, era stata l’occasione per esaltare la virtù della ragazza: Goldoni nel suo libretto mette in evidenza la casualità degli avvenimenti, in modo da permettere un esito positivo della vicenda, densa di complicati intrecci. L’agnizione, dovuta all’intervento del pittoresco Tagliaferro, risolve una serie di contrasti altrimenti irriducibili, compensando così la passata infelicità di Cecchina. Questa figura avrà largo corso nell’opera buffa (successivo, celebre esempio sarà Nina, o sia La pazza per amore di Paisiello), assicurando, anche in opere di soggetto differente, uno spazio per la rappresentazione di un personaggio analogo a quello ideato da Piccinni.

Niccolò Piccinni,
nato a Bari nel 1728 e morto a Passy (Parigi) nel 1800, è stato tra gli ultimi rappresentanti della scuola musicale napoletana e tra coloro che contribuirono in modo determinante allo sviluppo dell’opera buffa.