Il papavero rosso. Prima assoluta italiana all'Opera di Roma

Il nuovo balletto del Teatro dell’Opera, Il papavero rosso, non più in scena nemmeno nell’ex Unione Sovietica dal quale proviene dal 1962, è tristemente attuale come ci informa Beppe Menegatti: da sfondo alla storia d’amore tra una danzatrice cinese ed un capitano russo, la rivolta dei portuali contro i loro sfruttatori. All’Opera con la regia di Beppe Menegatti e Nikolaj Androsov alle coreografie dal 12 al 17 febbraio 2010.

La musica poco conosciuta di Reinhold Glière ci conduce in questo balletto in cui tre stelle nostrane, Vito Mazzeo,Gaia Straccamore e Manuel Paruccini, si alternano a Ygor Yebra e Oksana Kucheruk. Il personaggio della deità cinese sarà interpretato dall’attuale Direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera, Carla Fracci. Riguardo la direzione non è stata ancora resa nota la decisione del nuovo CDA compreso Alessio Vlad, sull’avvicendamento che disturba non poco l’organizzazione della stagione, oltre a Carla Fracci che ha guidato gloriosamente il Corpo di Ballo conferendole notorietà e calibro internazionale, sono precari molti ballerini “aggiunti” che a tutt’ora hanno un contratto che scade alla fine di febbraio 2010. E’ chiaro che una condizione simile non mette che a repentaglio la qualità e lo stesso svolgimento degli spettacoli, se mancassero motivazioni soltanto etiche per pensarvi. In proposito Carla Fracci è stata molto chiara, abbandonando la sala e dicendo: Io ho sempre lavorato e continuo a lavorare: non mi interessano i giochi politici che possono motivare le decisioni su questo teatro. Non mi riguardano in nessun modo.”

Le nuove coreografie di Androsov insieme al direttore d’orchestra Amdrey Anikhanov garantiscono – insieme ai ballerini di rilievo – una première a tutti, stampa compresa, e ci auguriamo che la prova generale ci introduca in questo emisfero del balletto del tutto nuovo e già prenotato da un imprenditore russo per il maggio del 2011. Una squadra mandata appositamente svolgerà un reportage in proposito per presentare lo spettacolo in Russia.

Da segnalare il “Trittico sulle punte” dal 3 al 12 febbraio 2010 al Teatro Nazionale con la Scuola di Danza su musiche di Prokofiev e di Johann Strauss Jr.

Per ultimo un suggerimento: sarebbe eticamente giusto e condivisibile dedicare la prova generale oppure una delle serate invitando a partecipare tutti coloro che stanno in questi giorni protestando contro la perdita del loro posto di lavoro: dagli operai dell'ALCOA sotto Palazzo Chigi, fino ai ricercatori dell'ISPRA. Queste persone rappresentano le forze motrici del nostro paese, e sono l'unica risposta alla crisi di un mercato che nella circolazione dei soldi e del loro sfruttamento si è andata rapidamente sgretolando, mostrando l'altra faccia di una medaglia a doppio taglio. Sarebbe ora di riconoscerlo concretamente dal punto di vista politico, prima di tutto tagliando stipendi milionari di politici e classe dirigente e devolvendo i soldi risparmiati all'occupazione in crisi e promuovendo la creazione di nuovi posti di lavoro, ottenibili soltanto attraverso criteri di selezione meritocratica.

Livia Bidoli

Teatro dell'Opera di Roma

Il papavero rosso dal 12 al 17 febbraio 2010

COMUNICATO STAMPA

Il Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, Catello De Martino, ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito alla situazione di Carla Fracci come Direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma:
 
«In relazione alla naturale scadenza il prossimo 30 di luglio dell’incarico della signora Carla Fracci come Direttore del Corpo di Ballo del Teatro, incarico giunto attraverso successive conferme fino al decimo anno di espletamento, è mia premura istituzionale non solo escludere categoricamente l’esistenza di un qualsiasi risvolto di natura politica nel mancato rinnovo da me comunicato, nei giorni scorsi, alla signora Fracci a nome degli organismi statutari della Fondazione. Ma soprattutto è mia premura personale ringraziare la signora Fracci per gli eccellenti risultati artistici conseguiti in questi anni, che hanno dato lustro al Teatro dell’Opera e accresciuto considerevolmente il prestigio del suo Corpo di Ballo, grazie a una serie di produzioni di assoluta qualità, riconosciuta anche sul piano internazionale. So che questi sono anche i sentimenti e le valutazioni del Presidente della Fondazione, Giovanni Alemanno. La conclusione di una così lunga e proficua collaborazione, perciò, non intende essere assolutamente in contraddizione con la tutela e la valorizzazione ulteriore del patrimonio artistico e del successo professionale acquisito dal Teatro nel campo della danza. Compito che sarà portato avanti, nei prossimi mesi e anni, dalla Sovrintendenza e da chi raccoglierà il testimone alla guida del Corpo di Ballo, con una pari attenzione alla qualità degli allestimenti e a un’equilibrata politica dei costi».