Roma Policlinico sangue in cambio di operazione

Al Policlinico di Roma reparto Ortopedia ieri ai familiari di un'anziana signora ottantenne con il femore rotto viene chiesta una donazione di sangue dai familiari per il giorno dopo altrimenti non verrà praticata l'operazione chirurgica.

Il sangue della signora ORh- è raro ma può venir scambiato anche con un altro tipo: ovvero se i familiari o amici loro effettuano una donazione in mattinata del loro sangue, anche se diverso da quello della signora, il sangue verrà trovato. Probabilmente "contrattandolo" con un altro centro trasfusionale. Sottlineo che la signora in questione è stata donatrice abituale finché non ha raggiunto i limiti di età (65 anni).

I familiari, due giorni dopo la trasmissione "Report" di Milena Gabanelli sugli sprechi sanitari, sono esterefatti, arrabbiati e sconfortati oltreché preoccupati per la loro parente stretta.

Altra stranezza è il fatto che nello stesso reparto femminile alla signora e ad un'altra viene chiesta questa "donazione-scambio" mentre alle altre due signore, una suora ed una giovane signora siciliana no.

Dai sanitari la pratica viene spiegata come "sociale" in un momento in cui il sangue manca per il terremoto in Abruzzo. Oggi si attendono gli esiti dal centro trasfusionale: se ci sarà abbastanza sangue si praticherà l'operazione che altrimenti è a rischio soprattutto se gli anestesisti fossero contrari per il pericolo correlato ad un'operazione del genere che potrebbe necessitare di una o più trasfusioni.

Ci si chiede se la salute sia ancora un diritto assicurato in Italia e se possa venir contrattata la vita di una persona giungendo ad una forma "ricattatoria" per i familiari della paziente.

Livia Bidoli

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