Teatro Vascello. Dalla Grande Guerra a Cormac McCarthy

Il Teatro Vascello, nel cuore di Monteverde Vecchio, apre il mese di novembre 2018 con una prima assoluta, due spettacoli in promozione e due a ingresso libero, con rappresentazioni teatrali che incidono su diverse tematiche, dalla Grande Guerra alla violenza sulle donne, dai testi dello scrittore americano Cormac McCarthy a quelli di Primo Levi.

La prima assoluta concerne lo spettacolo Un attimo prima, di Paola Logli e della Compagnia della Luna. Si è cominciato il 5 ottobre  e si concluderà il 18 novembre.

Lo spettacolo si incentra sul tema della guerra e in particolare sul Primo conflitto mondiale visto dagli occhi di una ragazza, una "portatrice carnica", ossia una di quelle donne che all'alba di ogni giorno riempivano le loro gerle di granate, cartucce, medicinali, viveri, se le caricavano in spalla e, sotto un peso di 30-40 chili, in piccoli gruppi salivano a piedi su per i sentieri fino alle trincee in quota, dove molto spesso combattevano i loro mariti, fratelli, figli. 

La Carnia, regione alpina del Friuli è ed era una zona impervia, dal fondo valle dove erano dislocati i magazzini e depositi militari, fino alla linea del fronte in montagna dove gli uomini combattevano, non esistevano rotabili per il transito di automezzi e per raggiungere le trincee si potevano seguire a piedi solo sentieri e qualche mulattiera.

Gli uomini erano tutti al fronte e le donne dei paesi a valle, avvertendo la gravità della situazione, non esitarono ad aderire all'invito che veniva loro rivolto dal Comando Militare, per trasportare a spalla quanto occorreva agli uomini della prima linea. Per ventisei mesi, dall'agosto del 1915 all'ottobre del 1917 si costituì un vero corpo di ausiliarie formato da donne dai 15 ai 60 anni di età: furono chiamatele portatrici carniche. 

Il racconto della giovane protagonista di "Un attimo prima" è un vero e proprio rosario di pensieri che si snoda lungo il tempo ipotetico della salita, rosario in cui i ricordi si sovrappongono al presente. Lassù ci sono le trincee, laggiù c'è il paese. Lassù ci sono gli uomini, laggiù c'è casa. Il racconto è un filo di pensiero che collega questi due poli, una voce isolata, un grido di amore per le vette e per l'erba dei crinali, per le nuvole di un cielo azzurro come la porcellana, che risuona sulla valle, un desiderio di vita e di amore che si fa strada in mezzo allo scenario insensato della guerra.

L'attrice in scena, si muove in un labirinto sonoro dove si sovrappongono melodie sognate, aspri silenzi, dove il ricordo di vecchie ballate si confonde al suono sordo di un mortaio o al sibilo frusciante di una schioppettata.

Il primo spettacolo in promozione, a 20 euro, si svolgerà il 4 novembre, nell'ambito del Festival Flautissimo. Si tratta della messa in scena de La strada di Cormac McCarthy, per la regia e video di Stefano Cioffi, con Guglielmo Poggi e musiche eseguite dal vivo da Francesco Berretti.

Un uomo e un bambino, padre e figlio, senza nome. Sempre a piedi, spingono un carrello, pieno del poco che è rimasto, lungo una strada americana. La fine del viaggio è invisibile. Circa dieci anni prima il mondo è stato distrutto da un'apocalisse nucleare che lo ha trasformato in un luogo buio, freddo, senza vita, abitato da bande di disperati e predoni. Non c'è storia e non c'è futuro. Mentre i due cercano invano più calore spostandosi verso sud, il padre racconta la propria vita al figlio. Dopo molte tribolazioni arrivano al mare; ma è ormai una distesa d'acqua grigia, senza neppure l'odore salmastro. Raccolgono qualche oggetto da una nave abbandonata e continuano il viaggio verso sud, verso una salvezza possibile.

Il 5 novembre 2018 h. 21 sarà a ingresso libero. Lo spettacolo è: 1918-2018 IL PIAVE MORMORAVA, canti e scritti della grande guerra, con il Coro Malga Roma Associazione Nazionale Alpini, un progetto di Giuseppe Posarelli.

A tutti gli italiani che hanno combattuto la grande guerra nelle trincee alpine, tutti quelli che a casa soffrivano i lutti, le pene, le angosce della guerra e a tutta l'Italia di allora, vanno i nostri sentimenti di partecipazione, condivisione e ringraziamento per averci permesso di vivere oggi più uniti e consapevoli della grandezza del nostro paese. Viva l'Italia  

Altra serata a ingresso libero, sempre per il Festival Flautissimo, sarà il 13 novembre 2018 h. 21. Lo spettacolo SHEMA', con testi di Primo Levi cantati da Shulamit Ottolenghi, Musiche di London e Bachar, ripercorre il cammino di Primo Levi che  corre lungo i sentieri del ricordo, con lucida coscienza della particolare difficoltà dell'impresa, sia per la labilità della memoria, sia per la tragica eccezionalità dell'esperienza vissuta, ai limiti dell'inesprimibile. "La nebbia sale fra i larici rapida, come chiamata: invano l'ho inseguita col mio passo greve di carne". Malgrado questa consapevolezza, Levi, artista dello sguardo, non sa staccare gli occhi da ciò che lo circonda, intravvedendo in ogni minimo particolare della realtà osservata un vasto panorama etico e umano.

Infine, il 21 novembre, con la promozione di 20 euro, il Circolo Gianni Bosio proporrà UNA MATTINA MI SON SVEGLIATA ED ERO STANCA DI MORIR nell'ambito della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: L'immenso patrimonio delle ballate popolari custodisce e fissa nella memoria collettiva quegli episodi di violenza di genere che raramente compaiono nei libri di storia; antichissime sono le radici di queste storie di negazione dell'identità dell'essere femminile e dei tentativi di annientamento fisico e psicologico delle donne che si oppongono alla sopraffazione. Cantastorie e voci femminili hanno fatto arrivare fino a noi queste storie, altrimenti dimenticate e ora riunite in uno spettacolo coinvolgente e commovente che comprende canti narrativi di tradizione orale e musica d'autore: da "Tammurriata nera", che rimanda alle violenze inflitte alle donne del sud Italia dai soldati statunitensi, fino a "Te la ricordi Lella", narrazione del femminicidio di una donna che lascia il proprio uomo, e alle "marocchinate" che ricordano gli stupri di massa nel basso Lazio durante la seconda guerra mondiale. 

Teatro Vascello Via Giacinto Carini 78 Roma

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