[1]Cosa succede se un insegnante di scuola, al primo appello, oltre a chiedere nome e cognome dei suoi studenti, chiede anche la professione dei loro genitori? Ecco, questo è il sunto stretto della trama di questa satira sul potere delle gerarchie: in questo caso traslata negli anni '80 in Cecoslovacchia sotto il comunismo, in realtà atemporale. Il duo di regista e sceneggiatore, Jan Hřebejk e Petr Jarchovský, ha deciso di lavorare insieme a questo ritratto di una società in cui ribellarsi all'insegnante impersonata brillantemente dall'attrice Zuzana Mauréry, - che al festival 2016 di Karlovy Vary ha ottenuto il premio come Miglior Attrice Protagonista - conduce ad un meccanismo di soprusi e vendette infiniti.
Il tema non è nuovo e può essere tranquillamente spostato a qualsiasi altro ambito sociale in cui la gerarchia (e dove non vige in effetti?) oppone tutte le sue armi alla giustizia ed all'imparzialità: ergo, mentre solitamente nella scuola italiana avviene decisamente il contrario – con insegnanti spesso “ostaggio” di alunni, presidi, genitori (e docenti conniventi col potere), in proporzione ed ordine variabile -, nella scuola di Bratislava dove insegna Maria Mária Drazdechová, la docente si sente in assoluto diritto di chiedere favori di ogni tipo ad alunni e loro genitori. Un sistema ben oliato che vede i primi pulirle la casa e lavarle i piatti; i secondi, ripararle bajour, acconciarle i capelli, etc. finchè qualcuno dei genitori non trova un pochino aberrante questa “pratica” e si ribella.
Ovviamente, come in ogni epoca e società, i “rivoluzionari” sono sempre in minoranza, che in questo caso sono quei pochi genitori dotati di buon senso e non “possono” effettivamente concederle quei “favori” - come portare dei dolci via aerea in Russia senza permesso e rischiando di perdere il posto di lavoro – oppure credono che il lavoro vada pagato e quindi si rifiutano di ripararle gratis la lavatrice. Il caso poi più sensibile è la richiesta di divorzio da rendere alla madre di uno dei ragazzi perché scappata in Occidente: questa viene richiesta esplicitamente al marito, un ex astrofisico defraudato di lavoro, casa e dignità dal Partito, comunista, è chiaro.
Tutto questo avviene in un ritmo trafelato che assicura un completo godimento del film: ecco, si direbbe, finalmente un film! Dotato di scene, colonna sonora adatta a cura di Michal Novinski, attori capaci, regista brillante e sceneggiatura efficace ed intelligente. Tutto girato a Bratislava, in Slovacchia, tratto da una storia vera capitata allo sceneggiatore Petr Jarchovský, ed esempio per chiunque dell'abuso di potere e di come sconfiggerlo. Magnifico: da vedere assolutamente.