La più popolare opera di Giacomo Puccini, Madama Butterfly, torna con un nuovo allestimento al Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. La storia di amore incondizionato della giovane geisha, Cio-Cio San, verso un tenente della marina degli Stati Uniti, Benjamin Franklin Pinkerton, che la ripudia e la umilia senza pietà, è l’epicentro del dramma pucciniano. E, davanti ad una scelta commerciale del Teatro, dobbiamo ammettere che se un’opera funziona bene e una produzione ha successo, non deve cessare di essere messa in programma... E Madama Butterfly è chiaramente una di quelle opere.
Il punto di forza dello spettacolo è il dramma che narra, e un inizio elegante classico, senza nessun artificio o effetti spettacolari che distraggono lo spettatore, ha rafforzato questo obiettivo. Madama Butterfly è arrivata con un cast che mette in evidenza l'acclamato soprano Liana Aleksanyan nel ruolo di Cio-cio San e al suo debutto al Teatro Verdi di Trieste ed il tenore Piero Pretti, già visto qui nel ruolo di Sir Edgardo di Ravenswood in Lucia di Lamermoor.
Vocalmente, quest’opera marca un lavoro molto impegnativo perché il soprano è sul palco praticamente dall'inizio alla fine: l'inizio ha già tre potenti arie ed è difficile mantenere la voce fresca. Anche emotivamente è complicato perché alla fine il personaggio di Cio-Cio-San si rende conto che non c'è speranza, che tutto si è spezzato e a volte è difficile trattenere le lacrime, se si ha la sensibilità recitativa. Il fulcro è Cio-Cio-San e tutto ciò che accade sulla scena ruota attorno a lei, e questo vale anche per il livello musicale.
L'orchestra deve dare il massimo supporto possibile affinché il soprano possa gestire al meglio il personaggio che rappresenta sul palco, e così è stato grazie alla sapiente direzione del Maestro croato Nikša Bareza che ben conosce i musicisti del Verdi.
Se il ruolo della giovane geisha è quello di una (quasi) ragazza che si gioca tutto per un amore, quella dell’ufficiale Pinkerton rappresenta il contrario. È difficile incarnare un cattivo carattere: il personaggio irrita il pubblico perché impersona il potere che trasmette i soldi e perché decide che ciò che conta è divertirsi, anche se alla fine, all'ultimo momento, giunge la consapevolezza del danno e dell’errore.
La rilevanza dell'opera di Puccini è anche che, pur essendo stata scritta all'inizio del secolo scorso, è estremamente attuale nel tema e potrebbe applicarsi anche ai giorni nostri, come nel caso del turismo sessuale o della pedofilia.
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