[1]Divertimenti Viennesi è il titolo di un doppio CD Brilliant Classics nel quale l'Ensemble Musica Elegentia, formato da Matteo Cicchitti, violone e direttore, Gian Andrea Guerra, violino I e Mauro Righini violino II e viola propongono alcuni brani di Karl Ditters Von Dittersdorf, Jan Krtitel Vanhal e Johann Michael Haydn.
Il titolo di questo interessante cofanetto svela il contenuto e lo scopo della registrazione: l'esecuzione di un repertorio di musica da camera concepita con intenti specifici, la realizzazione cioè di brani piacevoli, eseguibili da organici snelli ma con strumenti espressivi, da utilizzare per “sonorizzare” in maniera adeguata situazioni conviviali o di circostanza ed anche eseguibili da musicisti dilettanti. Precisazione immediatamente necessaria: è doveroso ricordare che per tutto il barocco e classicismo il termine “dilettante” non aveva un significato ironico o quasi dispregiativo come ai giorni nostri, ma descriveva un musicista che eseguiva musica per diletto, appunto, facendo in realtà un'altra professione o appartenendo a classe sociale elevata, possedendo però adeguate doti tecniche ed esecutive.
In epoca barocca era diffusa la “tafelmusik”, letteralmente musica da tavolo, composta con le stesse motivazioni. Il divertimento, nel XVIII secolo, pur con nome diverso, proseguì questa modalità. Una sorta di “muzak” ante litteram anche se verrebbe voglia di far notare come la muzak attuale è ben lontana dalla qualità e cura con la quale venivano composti, per esempio, i divertimenti contenuti in questo cofanetto. Ma questo è un argomento che ci portebbe in altri ambiti...
Veniamo dunque agli autori presenti nella registrazione. A parte Johann Michael Haydn, fratello minore del più celebre Franz Joseph, anch'egli ottimo musicista che ha lasciato un traccia significativa nel panorama musicale del tempo ed è ancora oggi ricordato ed eseguito, troviamo, o meglio scopriamo altri due autori senza dubbio meno conosciuti (al giorno d'oggi): Karl Ditters Von Dittersdorf e Jan Krtitel Vanhal. In realtà entrambi furono celebri in vita, in particolar modo Von Dittersdorf, ma anche Vanhal, suo allievo. Potremmo dire che entrambi, come molti altri musicisti dell'epoca, sono stati nel tempo offuscati dalla luminosità della luce mozartiana, autore del quale sono stati contemporanei. Ben vengano pertanto registrazioni come queste così ben realizzate per ridare adeguata visibilità alle loro composizioni che testimoniano l'ottima mano degli autori (Von Dittersdorf, per fare un esempio, ha lasciato un centinaio di Sinfonie nel suo ampio catalogo).
Matteo Cicchitti, fondatore e leader dell'ensemble, è conosciuto per l'attenzione che rivolge al repertorio barocco e del classicismo, eseguito con strumenti d'epoca o copie, approfondendone anche la prassi esecutiva con un'attività di ricerca e didattica. Questa visione ed impostazione emerge chiaramente all'ascolto del doppio CD Brilliant. Come si diceva si tratta di brani concepiti per intrattenimento, ma questo non vuol dire che non meritino un'attenzione particolare nella concertazione anzi, proprio per la sobrietà della strumentazione ed in certi casi la brevità (i Trii di Von Dittersdorf sono tutti bipartiti) tutte le caratteristiche della forma e della scrittura devono essere evidenziate ed esaltate. L'ensemble Musica Elegentia riesce perfettamente ad ottenere lo scopo ed i tre esecutori (oltre a Cicchitti, gli ottimi Gian Andrea Guerra e Mauro Righini) risultano sempre perfettamente equilibrati (inappuntabile la presa di suono che evidenzia le caratteristiche di ogni strumento) ed in totale sintonia interpretativa, riuscendo ad ottenere una sorta di doppio risultato positivo: la musica eseguita può essere “sentita” senza essere “ascoltata”, come in fondo avveniva in quel tempo, ma anche essere una piacevole e gratificante sorpresa nel momento in cui l'ascolto diventa consapevole e critico.
Come dicevamo i trii di Von Dittersdorf sono brevi, mentre quelli di Vanhal e Johann Michael Haydn presentano una maggior ripartizione in linea, per esempio, agli analoghi divertimenti mozartiani, ed in questo caso il desiderio di comparare con salisburghese è irrefrenabile. Possiamo senza dubbio affermare che il paragone, probabilmente grazie anche all'esecuzione di Musica Elegentia, non è perdente. Non è sicuramente musica noiosa e prevedibile, pur senza gli sprazzi di genialità che un divertimento di Mozart riserva in ogni occasione. La fama in vita degli autori in qualche modo viene confermata e giustificata ed il risultato ottenuto dagli esecutori rende ancor più meritevole l'iniziativa.