[1]“Come potremmo vivere in una dimensione totalmente razionale, quando siamo circondati di mistero da tutte le parti?”, si chiedeva lo scrittore Carlo Sorglon, ricordando che la stessa scienza non fa altro che alzare la soglia di quanto è incomprensibile. Che la si pensi o meno come il letterato friulano si deve comunque ammettere che i fatti anomali e difficilmente spiegabili sono cibo prediletto della curiosità. Ecco perché opere come Piemonte e Valle d'Aosta Misteriosi, vademecum realizzato da Maurizio Bonfiglio e edito da Castelvecchi, calamitano immancabilmente l'interesse dei lettori.
Guida all'Italia del nord-ovest sulle tracce dell'insolito potrebbe essere il sottotitolo adatto per l'ultima fatica dello scrittore piemontese: un manuale con 52 itinerari – uno per ogni settimana dell'anno, specifica lo stesso autore nella prefazione – fatti di luoghi che celano un mistero o una leggenda suggestiva. Le tappe sono comodamente divise per provincia e corredate di scheda informativa su dove mangiare e dormire durante un eventuale tour.
Torino e dintorni fanno la parte del leone aggiudicandosi 20 segnalazioni che ben confermano l'epiteto di Città Magica di cui si fregia il capoluogo sabaudo. D'altra parte lo stesso Bonfiglio deve i natali alla metropoli piemontese e già nelle sue precedenti opere ha mostrato una conoscenza approfondita del territorio e dei suoi misteri, dalle leggende del Canavese alla vita del sensitivo Gustavo Rol.
Con questo volume Castelvecchi va ad aggiungere un altro tassello alle sue guide “misteriose” alle regioni, affiancando quest'ultimo tomo a quelli già dedicati a Liguria, Toscana ed Emilia Romagna e dando quindi sempre più corpo ad una consistente bibliografia sui temi di curiosità e folklore.
Decisamente esaustivo sul piano delle descrizioni, il libro di Maurizio Bonfiglio può vantare uno stile sobrio e privo di fronzoli e si presta tanto alla lettura sequenziale quanto ad un approccio meno ordinato, magari dettato dalla scelta di intraprendere dal vivo un itinerario. Nel complesso un libro certamente gradevole che potrà offrire nuovi spunti ai viaggiatori intenzionati a conoscere le due regioni prealpine partendo da un'ottica tutt'altro che comune.