[1]In quella che viene definita dai più, l'estate più calda della storia, alla Reggia di Venaria Reale, nei pressi di Torino, soffia invece il freddo vento pungente dal sapore di neve caratteristico della Siberia. Niente di meglio, per sconfiggere il caldo, che immergersi nelle fresche stanze della Reggia per ammirare i più preziosi tesori di Madre Russia fino al 9 novembre 2012.
Creati appositamente per lo Zar Nicola II, questi gioielli dal valore inestimabile (in realtà il valore è ben calcolabile...l'intera collezione è stata battuta all'asta nel 2001 per la "modica" cifra di circa 100 milioni di dollari a favore del grande magnate russo Viktor Vekselberg, fondatore dela fondazione Link of Time che ha realizzato la mostra odierna) sono giunti in Italia per le celebrazioni culturali italo-russe organizzate dal Ministero dei Beni Culturali.
Nel 1896, in occasione dell'incoronazione solenne di Nicola II come "Zar di tutte le Russie" tutti i sovrani europei erano convenuti a Mosca a rendere onore, ed un giovane Vittorio Emanuele III di Savoia restò affascianto dallo sfarzo e dal lusso. Ora ricambia "virtualmente" l'ospitalità di allora, accogliendo in una delle regge sabaude i tesori moscoviti.
La collezione esposta è composta da 13 uova, da svariati set da scrittoio, portasigarette, fibbie per cinture e icone religiose, tutti prodotti in modo mirabile dalla Maison Fabergé. La casa di gioielleria russa venne fondata nel 1842 da Gustav Faberge, che aggiunse l'accento finale per dare un tocco "esotico" al proprio cognome. La fama della maison crebbe esponenzialmente dopo che lo zar Alessandro III cominciò a rivolgersi a Peter Carl Fabergè per la creazione dei gioielli da regalare alla Zarina. Nacque così la tradizione della corte imperiale di regalare splendide uova gioiello in occasione della Pasqua. Ne furono create ben cinquantasette, molte delle quali ormai sono custodite presso collezioni private o sparite durante la Rivoluzione d'Ottobre. Vekselberg è riuscito ad acquistare nove uova da una collezione privata americana, riportandole in patria, insieme alle ventuno conservate al Cremlino.
Alla Venaria si possono ammirare capolavori come, tra gli altri, L'Uovo con Gallina. Si tratta del primo uovo Fabergé, realizzato nel 1885 in oro rivestito da smalto bianco per imitare l'aspetto di un uovo vero. All'interno è racchiuso un tuorlo d'oro che racchiude a sua volta una gallina cesellata in oro rosso e giallo. La gallina si apre grazie a una cerniera nascosta e racchiudeva una replica in miniatura in oro, diamanti e rubini, della corona imperiale. Purtroppo la corona è andata perduta, ma grazie alle altre miniature della collezione, possiamo ben immaginare quanto fosse accurata e preziosa.
Altro uovo splendido è l'Uovo dei Mughetti, in oro e smalto e mughetti fatti di perle e diamanti. L'uovo nasconde un meccanismo a ingranaggi che fa sollevare la corona imperiale sulla sommità, rivelando tre ritratti miniaturizzati dello zar e delle due figlie maggiori. Sono anche esposti il famoso Uovo dell'Incoronazione, l'Uovo dell'alloro e l'Uovo dell'ordine di San Giorgio. Oltre a, come detto precedentemente, molti altri esempi dell'abilità orafa della maison Fabergé. La mostra è accompagnata da gigantografie di foto della casata Romanoff e dell'incoronazione dello Zar Nicola II, l'ultimo imperatore di Russia.
Al termine della visita, su un pannello, sono elencati i film, i telefilm e i cartoni animati che citano le Uova Fabergé, da Octopussy a Ocean's Twelve, dai Simpson ai Griffin passando per i manga e arrivando ai videogiochi. Insomma, anche nell'era delle uova Kinder e della plastica, il fascino delle creazioni Fabergé continua ad incantare ed evocare suggestioni fantastiche.