Rock in Roma. Dai Deep Purple ai Rammstein

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Massimo Onesti

All'interno dell'Ippodromo delle Capannelle di Roma anche quest'anno prenderà il via la seconda edizione della manifestazione Rock In Roma che vedrà esibirsi nei circa due mesi di durata - dal 5 giugno al 29 luglio 2013 - alcune fra le migliori e più significative band del pianeta, in una diversità di generi che spazia dai Green Day ai Deep Purple, da Bruce Springsteen ai Rammstein, dai Sigur Rós agli Smashing Pumpkins (con Mark Lanegan come gruppo d'apertura), da Neil Young a Iggy Pop and The Stooges, dai Toto agli Atom For Peace di Thom Yorke dei Radiohead, da Mark Knopfler ai Blur e tanti altri ancora, fino ai connazionali Max Gazzé e Daniele Silvestri; proponendo quindi un percorso ideale del Rock dagli albori fino ad oggi.

Teatro Olimpico. Le luci multicolori dei Mummenschanz

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Livia Bidoli

Un palcoscenico tutto nero che si inonda di strani oggetti ingigantiti e colorati: tubi, rane dalla lingua oblunga, maschere greche che si trasformano in animali danno vita ai Mummenschanz, che hanno appena festeggiato al Teatro Olimpico di Roma, con la prima del 3 maggio 2013 e fino al 12, i loro “primi” 40 anni di mise en scène. Nati nel 1972, i quattro artisti svizzeri partecipano con le loro creazioni al Festival Internazionale della Danza organizzato dall'Accademia Filarmonica Romana presso il Teatro Olimpico.

Teatro Palladium. Robe dell'altro mondo e le maschere subculturali

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Alessandro Menchi

Domenica 28 aprile, nell'ambito della settima edizione del festival Teatri di Vetro, è andato in scena al Teatro Palladium di Roma lo spettacolo Robe dell'altro mondo, della compagnia Carrozzeria Orfeo, vincitrice nel 2012 del Premio Nazionale della Critica dell'ANCT. Un premio meritato, a giudicare dalla ricchezza di uno spettacolo, scritto da Gabriele Di Luca, che fonde sapientemente il linguaggio teatrale con quello cinematografico e, soprattutto, fumettistico, e che da vita, in un gioco di maschere e intrecci temporali, a un affresco ironico quanto amaro delle paure e delle crepe morali della società contemporanea. Merito anche delle ottime interpretazioni degli attori: Gabriele Di Luca, Giulia Maulucci, Massimiliano Setti e Roberto Capaldo.

Teatro dell'Opera di Roma. Le quattro notti di Buenos Aires

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Livia Bidoli

Al Teatro dell'Opera di Roma hanno preso vita tre balletti dedicati alla notte, dal 12 al 17 aprile: Notes de la Nuit il titolo omnicomprensivo che si suddivide nella coreografia Into the Night di Jerome Robbins ripresa da Ben Huys; Quartetto, una nuova creazione  a firma di Francesco Nappa; Aria Tango, altra nuova bifasica coreografia (Aria Tango 1 e 2) di Micha Van Hoecke. Sul palcoscenico le due étoiles dell'Opéra de Paris, Eleonora Abbagnato e Stéphane Buillon ad alternarsi con la Prima Ballerina dell'Opera di Roma, Gaia Straccamore, ed il Primo Ballerino del New York City Ballet, Amar Ramasar.

Teatro dell'Opera di Roma. La biblica regalità di Samson et Dalila

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Livia Bidoli

In scena per cinque rappresentazioni dal 5 al 13 aprile 2013, l'indiscusso capolavoro di Camille Saint-Saëns al Teatro dell'Opera di Roma: Samson et Dalila, il grand opéra che, tratto dal libretto di Voltaire scritto per Rameau, viene affidato da Saint-Saëns a Ferdinand Lamaire, il quale lo convince a trasformarlo nell'opera più riuscita e di pregio del compositore. Con l'allestimento originale de La Fura dels Baus di Carlus Pedrissa e Charles Dutoit alla direzione, cantano due voci come quelle di Olga Borodina per Dalila (Ekaterina Semenchuk l'11 ed il 13), e Aleksandrs Antonenko per il gigantico Samson a guida degli ebrei contro i Filistei.

Piccolo Eliseo. I discorsivi silenzi di Beckett

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Livia Bidoli

Sulla scena del Piccolo Eliseo si attardano due barboni, figure emblematicamente beckettiane: Da Krapp a senza parole è lo spettacolo che, dopo vent'anni (Premio della Critica 1991), riportano sulla scena insieme Glauco Mauri e Roberto Sturno. L'assurdità della vita secondo Samuel Beckett e i suoi manifestamente discorsivi silenzi, che si appropriano della scena dal 3 al 21 aprile con quattro atti dell'irlandese trapiantato in Francia: Respiro, Improvviso dell'Ohio, Atto senza parola e L'ultimo nastro di Krapp.

Teatro Vascello. L'Oreste nichilista di Bellocchio

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Marianna Dell'Aversana

L’antico e il moderno si sono inverati sulla scena del Teatro Vascello di Roma durante lo spettacolo “Oreste” rappresentato dal 22 al 24 marzo 2013, ideato da Marco Bellocchio e affidato alla regia di Filippo Gili. Il regista si confronta con un’opera di Euripide, il tragediografo più discusso dell’Antica Grecia, che per primo osò dare forma più umana ai miti del suo tempo, ridimensionando il ruolo della divinità nelle azioni umane, a differenza dei suoi predecessori Eschilo e Sofocle.

Teatro Olimpico. L'Orchestra di Piazza Vittorio salpa per la propria isola multietnica

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Marianna Dell'Aversana

Una dolce melodia evoca il rumore delle onde; i musicisti oscillano da un lato all’altro, mimando il movimento dei corpi su una barca; sullo sfondo schermi a forma di oblò riproducono paesaggi diversi. Si apre così, suggestivamente, lo spettacolo “Il giro del mondo in 80 minuti” dell’Orchestra di Piazza Vittorio al Teatro Olimpico di Roma, in scena dal 7 al 24 marzo.

Teatro Arvalia. La tenera leggerezza di Eduardo

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Alessandro Menchi

È andato in scena dal 21 al 24 marzo al Teatro Arvalia di Roma, lo spettacolo Eduardo, da un'idea di Gino Auriuso, da lui stesso diretto e interpretato insieme a Irma Ciaramella, Eduardo Ricciardelli, Maria Teresa Pascale e Manuel Fiorentini. Non un semplice collage, bensì una rilettura in chiave moderna dell'universo eduardiano attraverso la fusione di frammenti di alcune delle sue opere più celebri (Uomini e galantuomini, Questi fantasmi, Filumena Marturano, ecc.) con un linguaggio e una messa in scena rarefatta e minimalista, figlia del teatro contemporaneo.

Teatro Orologio. No, una pièce antipunk

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Livia Bidoli

Al Teatro dell'Orologio di Roma, dal 12 al 24 marzo 2013, un progetto di Afrodita compagnia Teatro Mobile si avvicenda sulle scene della Sala Orfeo: No, la pièce teatrale bilingue e musicale di Sara Clifford e Denis Baronnet dipinge la vicenda biografica di una cantante punk dal ’77 al 2013 con le musiche originali di Denis Baronnet e Jérôme Castel.