Teatro Eliseo. Eduardo ed il difficile dialogo con l'Autorità

Articolo di: 
Stefano Coccia

Mettere in scena Eduardo, per una serie di motivi che sarebbe ridondante discutere, non è mai una passeggiata. Per questo ci sembra opportuno partire dalle dichiarazioni ormai datate di Michele Sinisi, che con la compagnia del Teatro Minimo di Andria già da un po’ porta in giro, con successo, L'arte della commedia: “Dopo il furto del camion delle scene de Le Scarpe, nella notte precedente al debutto su Roma, è stata dura andare avanti. Tanto mi ci è voluto per indossare la giacca e anche solo immaginare nuove storie con Santeramo, appassionarci a belle idee. Ho scritto a Luca De Filippo raccontandogli l'accaduto come motivo della scelta di mettere in scena L’arte della commedia. Lui ha concesso il permesso per la prossima stagione. Sono molto contento di ciò e comincio per questo a vedere il volto di Eduardo in platea dal primo giorno di prove. Gli prometto di portare in scena questa storia, cucita sulla mia pelle”.

Teatro Belli. Baby Jane e i fantasmi di Hollywood

Articolo di: 
Alessandro Menchi

In scena dal 26 febbraio al 30 marzo al Teatro Belli di Roma, in prima mondiale, Che fine ha fatto Baby Jane? è l'adattamento teatrale del celeberrimo film diretto da Robert Aldrich e sceneggiato da Lukas Heller (1962), a sua volta tratto dall'omonimo romanzo di Henry Farrell. In questo caso il termine adattamento, nella sua accezione più minorativa, delinea i contorni strutturali di un'opera(zione) in cui ambizioni e limiti coincidono fatalmente, e in cui la bravura delle due protagoniste, Sydney Rome e Francesca Bianco, riesce solo in parte a ridare ossigeno a un copione soffocato da un eccesso di zelo emulativo.

Bari Teatro Petruzzelli. La magica schiavitù di De Filippo

Articolo di: 
Clarissa Stringano

La Grande magia è l'opera meno rappresentata fra quelle di Eduardo De Filippo. Portata sulle scene dallo stesso autore far il 1947 ed il 1950, e successivamente riproposta da Giorgio Strelher nel 1985. Adesso, a riportarla a teatro, è il figlio del grande drammaturgo partenopeo, Luca De Filippo. Oltre ad esserne regista, De Filippo, ne è anche interprete, ricoprendo quello che era stato il ruolo del padre, il mago Otto Marvuglia. L'opera andata in scena al Petruzzelli di Bari, dall'8 al 10 febbraio, dopo esser passata per Pescara e Caserta, sarà a Roma, presso il Teatro Quirino, dal 19 febbraio al 10 marzo, per continuare il tour teatrale iniziato ad ottobre 2012 al Teatro Stabile dell'Umbria.

Cometa Off. Neil LaBute e l'oscura intimità della famiglia

Articolo di: 
Stefano Coccia

Se poche settimane fa il teatro Cometa Off aveva propiziato un incontro bello e vivace con la poetica di David Mamet, proponendo il suo American Buffalo, adesso è il turno di un altro grande della drammaturgia anglosassone contemporanea: Neil LaBute. E come si era detto per Mamet, trattasi anche qui di personalità al bivio tra teatro e cinema, portata a esprimere l’essenza del proprio lavoro su entrambi i terreni, con una analoga intensità. Del resto era stato un film, Nella società degli uomini, a rivelarci già nel 1997 due talenti in ascesa, che insieme hanno portato avanti diversi progetti: l’attore Aaron Eckhart e, per l’appunto, Neil LaBute, sceneggiatore e regista capace di costruire escalation drammatiche laboriose, sofferte, pungenti, partendo dall’apparente normalità di contesti famigliari o lavorativi.

Teatro dell'Opera di Roma. Giselle o l'evanescente aria della notte

Articolo di: 
Daniela Puggioni

Un grande ed entusiastico successo, il 13 febbraio 2013, ha salutato la riproposizione al Teatro dell'Opera di Roma di un mitico balletto romantico: Giselle; nel ruolo della protagonista Gaia Straccamore in  coppia con  Friedemann Vogel.

Cometa Off. American Buffalo. Mamet e la poetica dei losers

Articolo di: 
Stefano Coccia

La poetica di David Mamet, tanto al cinema che in teatro, ha il dono di riconfigurare temi, situazioni e personaggi tipici di determinati generi, facendone emergere il lato più spigoloso, magari amaro, ma sempre profondamente umano. Il ritratto dell’America contemporanea che ne consegue è veritiero e sanguigno. Tra il 22 gennaio e il 3 febbraio 2013 quest’America pulsante di contraddizioni e vita vera ha fatto capolino a Testaccio: merito di  American Buffalo, la pièce di Mamet messa in scena con successo al Teatro Cometa Off, per la regia di Mario Sgueglia e Gianluca Soli. Costoro sono anche, insieme ad Alessandro Procoli, i protagonisti dello spettacolo.

Teatro Eliseo. Paolo Poli e la poetica di Pascoli

Articolo di: 
Giuseppe Talarico

Nel  suo ultimo spettacolo, in scena al Teatro Eliseo dal 15 gennaio al 3 febbraio 2013, intitolato Aquiloni, Paolo Poli, con invenzioni sceniche sorprendenti e straordinarie, ripropone la grande lirica di Giovanni Pascoli.

Casa delle Culture. Federica Bern e la luminescenza parisienne

Articolo di: 
Livia Bidoli

Il progetto teatrale di Federica Bern, lei, unica su un doppio palco ad interpretare una ragazza ed un'adulta, la madre di perle, insieme a Francesco Villano che si occupa della regia, è tratto dalla vita e dalle opere di Irène Nemirovsky, autrice ebrea ucraina trasferitasi in Francia nel 1919, e la cui lingua d'adozione diventò naturalmente quella francofona. Il titolo della pièce, Sonata per ragazza sola, in scena alla Casa delle Culture fino al 3 febbraio 2013, suona adatto sia alla madre sia alla figlia, le due donne protagoniste del dramma.

Teatro Orologio. La variante E.K. en trompant la morte con i cavalli

Articolo di: 
Stefano Coccia

Ore 16 una bella messa solenne”, “Sconti su suffragi e suffragette”, “Subito dopo buffet, inumazione, tumulazione e caffè”, “Per i più cinici l’ammazzacaffè!”. Ecco un dialogo piuttosto emblematico tra “organizzatori di funerali”. Emblematico, perché vi è ben rappresentato quel macabro umorismo, che è tra i punti di forza dello spettacolo in cartellone dall’8 al 13 gennaio scorso al Teatro dell’Orologio: La variante E.K.

Casa delle Culture. La decomposizione linguistica di Ionesco

Articolo di: 
Livia Bidoli

Uno degli autori più incontrovertibilmente appartenenti al teatro dell'assurdo della metà del Novecento, Eugène Ionesco (in rumeno Eugen Ionescu, essendo naturalizzato francese), e la sua prima antipièce, La cantatrice calva, hanno visto la luce alla Casa delle Culture l'8 gennaio scorso e saranno in scena fino al 20 per la regia di Marco Carlaccini e la Compagnia Ginepro Nannelli. I protagonisti dell'anticommedia – così denominata dall'autore – sono Marco Carlaccini e Patrizia D'Orsi come signore e signora Smith; Claudio Capecelatro e Sara Poledrelli come signore e signora Martin. Gli altri due personaggi di supporto sono la cameriera Mary, interpretata da Xhilda Lapardhaja ed il Pompiere, nel cui ruolo si incrocia Ludovico Nolfi.