Invisibili di Ambra Principato. Presenze/assenze e cicatrici ben visibili

Articolo di: 
Stefano Coccia
Invisibili

Aver assistito in anteprima a Invisibili di Ambra Principato ha rappresentato per noi una boccata d'aria fresca. E il film, giudizio personale, si scrolla subito di dosso quell'odore di stantio che a tanto altro cinema italiano, realizzato in questi ultimi anni, resta purtroppo incollato. Ed è un discorso, occorre precisarlo, che può riguardare sia le infinite commediole piene di attori affermati ma drammaticamente a corto di idee, vedi Follemente di Paolo Genovese, come pure certi autori ormai imbolsiti e malinconicamente scollati dalla realtà, dal tempo presente. Il primo a venirci in mente è qui Nanni Moretti con l'assai indigesto Il sol dell'avvenire.

Emozioni ben diverse ci ha offerto invece Invisibili. Come se il disagio più profondo della provincia italiana si cristallizzasse in forme cinematografiche che guardano fuori dai nostri confini, senza scimmiottare però indie movies d'oltreoceano o altre filmografie europee, da cui semmai certe atmosfere e tendenze narrative vengono estratte per essere subito ricontestualizzate in una cornice più personale. Teen Movie di area padana? Eccentrica Ghost Story? Schizoide dramma famigliare? Qualsiasi formula ci appare restrittiva, perché il lungometraggio di Ambra Principato ondeggia tra simili suggestioni, sublimandole poi tutte per puntare dritto all'anima di personaggi giovanissimi e sofferenti, in lotta con un'età (e con un contesto sociale) difficile.

Centrale nel racconto è la condizione stravolta di un adolescente, Tommy, impersonato con fare trasognato ed etereo dal biondo Justin Alexander Korovkin: caso lampante di PTSD (post-traumatic stress disorder), il ragazzo è stato costretto a trasferirsi da Milano in provincia, dove vivono i nonni, per scampare alle violenze fisiche e psicologiche di una madre magari non cattiva, ma in preda a turbe psichiche che la portano a perdere il controllo con chiunque le stia vicino. D'altro canto questa “fuga” non sarà affatto risolutiva. Nella nuova cornice scolastica Tommy dovrà scontrarsi coi soprusi e le sottili crudeltà di alcuni coetanei, rispecchiandosi al contrario nello spirito tormentato e ribelle di un'altra outsider, la compagna di classe Elise, impersonata a sua volta dalla grintosa, carismatica, qui anche molto sensuale Sara Ciocca, uno dei volti più interessanti della sua generazione. La ragazza ha modi misteriosi. Quasi “ectoplasmatici”. E la sua presenza/assenza trascinerà il giovane protagonista in una dimensione che vede sfumare il reale e l'irreale, laddove un carattere ipersensibile gli consentirà, seppur attraverso passaggi assai dolorosi, di scivolare oltre il velo di ciò che è visibile.

Dolente, misterico, Invisibili esplora il pianeta sommerso del bullismo, ma senza fermarsi alla cronaca, conducendo semmai lo spettatore verso stati d'animo complessi e archetipi potenti; anche in virtù di una regia e di un'impostazione fotografica, che restituiscono il sapore della provincia nostrana, ma senza “provincialismi”. Anzi, a tratti si ha l'impressione di restare imbrigliati nelle logiche di qualche teen movie o thriller soprannaturale “Made in USA”, il che svecchia fortunatamente la confezione del racconto, ma non svilisce mai la natura dei personaggi, banalizzandone o standardizzandone le scelte. I ragazzi, sia le potenziali vittime che i bulli di turno, vengono sempre rappresentati in modo credibile, sfaccettato, anche per l'impegno profuso da un cast estremamente partecipe in cui a spiccare sono spesso i profili più giovani. Oltre ai due protagonisti precedentemente citati, meritano almeno una menzione i vari Zoe Nochi, Gabriele Rizzoli, Gabriele Verde, Ilaria Genatiempo, Rossella Celati e Aurora Cancian. Per non parlare poi del prof così umano e aperto, neanche lui immune da ferite interiori, ottimamente interpretato da Pier Giorgio Bellocchio.

Una regia oltremodo attenta e tagliente va così a rispecchiarsi in spicchi di immaginario che meriterebbero più spazio, nella nostra produzione cinematografica. Qualcosa però sta cominciando a muoversi. Si nota nel cinema come anche nella letteratura “di genere”, per merito di alcuni autori emergenti. E se ci chiedessero di abbinare alla visione di Invisibili  la lettura di un libro, sceglieremmo al volo l'ottimo Dal buio di Paolo Berni, in cui le tensioni adolescenziali si intrecciano con un piano metafisico e col soprannaturale in un modo altrettanto coinvolgente, maturo, ispirato. Magari un po' “citazionista”, ma non succube di modelli altri.

Pubblicato in: 
GN33 Anno XVI 30 giugno 2025
Scheda
Titolo completo: 

Invisibili

Lingua originale    italiano
Paese di produzione    Italia
Anno    2025
Genere    drammatico, thriller, orrore
Regia    Ambra Principato

Sceneggiatura    Ambra Principato
Produttore    Marco De Micheli

Casa di produzione    RedVelvet, Kavac Film, Rai Cinema
Distribuzione in italiano    Fandango Distribuzione
Fotografia    Davide Sondelli

Interpreti e personaggi

    Justin Alexander Korovkin: Tommy
    Sara Ciocca: Elise
    Zoe Nochi: Sara
    Gabriele Rizzoli: Nicholas
    Gabriele Verde: Leonardo
    Aurora Cancian: Rosa
    Pier Giorgio Bellocchio: Professor Mair
    Ilaria Genatiempo: Anna
    Rossella Celati: Marta
    Nicolaistoia: Giovanni
    Mario Sgueglia: avvocato Moser
Nopb